Il Riva 50 Fifty

Varato ad Ancona il Fifty, seconda unità del maestoso Riva 50: capolavoro di stile ed eleganza come il Race di Piero Ferrari

di Sergio Troise
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ANCONA - E’ stata varata nelle acque di Ancona la seconda unità del Riva 50 metri, il capolavoro del cantiere di Sarnico al quale è stato affidato il compito di rinverdire i fasti dei celeberrimi motoryacht degli anni 60/70, passati alla storia della nautica con i nomi di Caravelle e Atlantic. Arrivato a due anni di distanza dal Race di Piero Ferrari, il Riva 50 numero 2 si chiama Fifty. Ignoto il fortunato armatore, per il quale è comunque prevedibile un ruolo da star al centro dell’attenzione, vista la maestosa bellezza di questo fantastico prodotto della Riva Superyacht Division nato dalla collaborazione tra Officina Italiana Design (lo studio di progettazione fondato da Mauro Micheli e Sergio Beretta che disegna in esclusiva tutti i modelli Riva) e il Comitato Strategico di Prodotto presieduto proprio da Piero Ferrari.

Come il predecessore Race, anche il Fifty è stato concepito per offrire un’esperienza di navigazione a livelli eccelsi, fatta di comfort, attenzione ai dettagli e una visione evoluta dell’andar per mare: valori che da sempre fanno di Riva il mito della nautica mondiale. Una nota del cantiere spiega che “i canoni di stile ed estetica, tipici di Riva, sono declinati con accurata ricercatezza, a partire dal colore, un meraviglioso shark grey virante al blu, e dagli esterni, in cui stilemi e materiali - mogano, acciaio e cristallo – raccontano una ineguagliabile leggenda di eleganza”.

“Il Riva Fifty è la dimostrazione che noi italiani sappiamo immaginare e realizzare capolavori come nessun altro al mondo. E in un momento complesso come questo, il mio grazie va a tutti coloro che con bravura e impegno hanno costruito questa magnifica nave - ha dichiarato con smisurato orgoglio l’avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group –. Nei tempi antichi – ha aggiunto - si usava l’espressione “scrivere sull’acqua” per descrivere gesta destinate a svanire in fretta; oggi invece sul mare di Ancona abbiamo scritto un’altra pagina indelebile e gloriosa della storia di Riva. A chi è in cerca di grandi emozioni, consiglio di guardare questo nuovo Riva, che lascia senza fiato per come splende di stile, leggenda e innovazione, risultato del talento e delle capacità di tutti i nostri lavoratori.”

Al di là dell’enfasi tipica delle presentazioni, vale la pena ricordare che il Fifty, come il predecessore Race, presenta uno scafo in acciaio con sovrastruttura in alluminio, è lungo 50 metri e il baglio massimo misura 9 metri. Come l’esemplare numero 1 l’imbarcazione è declinata su quattro ponti ed è motorizzata con due MTU Iron Man 8V 4000 M64, in grado di assicurare comode andature di crociera a 14 nodi (qualcosa in più scaricando tutta la potenza).

Massima discrezione sugli allestimenti interni (la privacy degli armatori è inviolabile) ma con ogni probabilità anche il Fifty, come il Race, è stato concepito per accogliere 12 ospiti e 9 membri dell’equipaggio, mentre la cabina armatoriale dovrebbe trovarsi sul ponte principale assieme alla cabina VIP. Sul ponte inferiore le altre quattro cabine. Facile immaginare che anche sull’esemplare numero 2 del Riva 50 sia stata dedicata massima attenzione al contenimento della rumorosità e delle vibrazioni, per non dire della cura messa nelle dotazioni audio-video e nell’allestimento degli esterni e degli interni.

Tra le tante dotazioni mirate alla qualità della vita a bordo non manca, per il relax, una Jacuzzi nel sun deck che ospita anche una bella e attrezzata area dedicata al pranzo; abbondante è lo spazio per divani, poltrone, lettini, chaise longue, tavolini e un grande tavolo da pranzo per 10/12 persone.

Come consuetudine per imbarcazioni di questo livello gli interni sono allestiti in base alle esigenze, ai gusti e alle richieste dell’armatore, ma è fuor di dubbio che la tradizione Riva non può prescindere da arredi in mogano, pelle e abbondanza di acciai, elementi che riflettono il gusto senza tempo delle barche immaginate da quell’autentico guru dell’eleganza che fu Carlo Riva. Il quale – vale la pena ricordarlo – era ancora in vita quando, nel 2016, furono definiti i primi disegni. “Vorrei tanto vedere questo sogno realizzato” confidò il mitico fondatore del cantiere di Sarnico, scomparso prima che l’esemplare numero 1 venisse completato ed esposto in pompa magna al Monaco Boat Show del 2019.

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Martedì 9 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 10-03-2021 11:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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