Un motore nautico pulito a doppia alimentazione, diesel più idrogeno al banco prova di Volvo Penta e CMB.TECH

Via libera alla collaborazione tra Volvo Penta e CMB.TECH per sperimentare motori marini dual-fuel a idrogeno

di Sergio Troise
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GÖTEBORG - Non c’è giorno, ormai, che non vengano annunciate nuove iniziative mirate ad accelerare la transizione energetica e il processo di decarbonizzazione. Su questo fronte, com’è noto, l’industria automobilistica ha accumulato un certo vantaggio, ma da qualche tempo s’è data una sveglia anche la nautica, con proposte e annunci sempre più frequenti in materia di elettrificazione e di alimentazioni alternative.

La più recente arriva dalla Svezia, sede di Volvo Penta: il colosso della motorizzazione nautica fa sapere di aver raggiunto un accordo di collaborazione con Cmb.Tech, società attiva nelle grandi applicazioni marine e industriali alimentate da idrogeno e ammoniaca. L’obiettivo dichiarato è la realizzazione di motori “puliti” a doppia alimentazione, diesel più idrogeno.

Le due aziende, a dire il vero, già dal 2017 collaborano in progetti pilota, adattando con successo i motori Volvo Penta alle soluzioni a doppia alimentazione (idrogeno e diesel) tramite il kit di conversione fornito da Cmb.Tech. Ora però la collaborazione include azioni congiunte che vanno dai progetti pilota all’industrializzazione su piccola scala, fornendo un maggiore accesso a questa tecnologia.

Una nota diffusa dall’azienda svedese spiega che “la partnership creerà sinergie volte a sfruttare le competenze e l’offerta di prodotti di entrambe le società, proponendo la tecnologia dell’idrogeno a doppia alimentazione come soluzione provvisoria a basse emissioni di carbonio prima che diventino praticabili alternative adeguate a zero emissioni”. Nei piani anche progetti pilota e l’industrializzazione su piccola scala di una soluzione a doppia alimentazione per clienti selezionati.

“Dai progetti iniziali di tecnologia dual-fuel abbiamo assistito a riduzioni delle emissioni di CO2 fino all’80%”, afferma Roy Campe, responsabile della tecnologia di Cmb.Tech. E aggiunge: “È chiaro che la transizione energetica è una sfida importante per molti tipi di applicazioni. Con la tecnologia a doppia alimentazione che abbiamo sviluppato negli ultimi anni siamo in grado di fornire una soluzione efficace e conveniente per una varietà di applicazioni. Riteniamo che questa soluzione abbia un enorme potenziale per i clienti, sia a terra che in mare”.

In sintonia la posizione del Gruppo Volvo Penta, che da tempo lavora intensamente per esplorare soluzioni mirare a ridurre, e in definitiva eliminare, le emissioni di gas serra. “Lo sviluppo in quest’area si sta muovendo rapidamente e con questa partnership vediamo una grande opportunità per esplorare ulteriormente e far crescere l’uso dell’idrogeno” dice da parte sua Heléne Mellquist, presidente della azienda svedese. “Credo che questo approccio a doppia alimentazione – aggiunge - piacerà a molti dei nostri clienti per la sua facilità di installazione, manutenzione e utilizzo. Inoltre, contribuirà ad accelerare la transizione dei nostri clienti verso operazioni più sostenibili”.

Sul fronte squisitamente tecnico – vale la pena ricordarlo - il principale vantaggio della soluzione a doppia alimentazione è che ridurrà le emissioni di gas serra fornendo allo stesso tempo una soluzione efficace e affidabile. E se l’idrogeno non è disponibile? “L’applicazione – viene spiegato - continua a funzionare con carburante tradizionale, salvaguardando la produttività”.

La progettazione e il collaudo del sistema di iniezione dell’idrogeno si svolgeranno presso il Technology and Development Center di Cmb.Tech a Brentwood, nel Regno Unito. Qui, i motori Volvo Penta saranno testati per ottimizzare la strategia di iniezione di idrogeno-diesel per la massima affidabilità e risparmio di emissioni.

“Tutto ciò – dice ancora Mellquist – rappresenta uno strumento prezioso per rafforzare il nostro impegno nell’iniziativa Science Based Targets, con la quale miriamo a raggiungere emissioni nette della catena del valore pari a zero entro il 2040”.

Attenzione però. Con realismo la numero 1 di Volvo sottolinea che “non esiste una risposta, un’unica soluzione adatta a tutti”. E perciò la divisione motori marini sta investendo molto nell’esplorazione di un’ampia gamma di tecnologie sostenibili, come l’ibridazione, le trasmissioni elettriche, le celle a combustibile e i combustibili alternativi per i motori a combustione. “Un modo per consentire a ognuno di trovare la tecnologia che funziona meglio per la loro applicazione”.

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Venerdì 11 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 12-11-2022 19:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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