La Abarth 500e

Abarth 500e, ecco la sportività in chiave elettrica dello Scorpione. Il gioiellino somma alle emissioni zero grandi prestazioni

di Sergio Troise
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Tra alti e bassi del mercato e polemiche più o meno fondate tra innovatori e ostinati tradizionalisti, l’auto elettrica avanza inesorabilmente. E non potrebbe essere il contrario visto che la scadenza del 2035, anno in cui non sarà più possibile produrre veicoli a combustione, rappresenta ormai una certezza, un limite invalicabile oltre il quale, a meno di clamorosi colpi di scena, nessuno potrà avventurarsi. E’ in questo contesto che avanzano ormai a ritmo incalzante progetti e produzioni di auto a elettroni: dopo la scossa imposta da Tesla, tutti i big dell’industria automobilistica si sono adeguati, e sia pure tra notevoli difficoltà (riconversione delle aziende, progettazione di nuove piattaforme, problemi di approvvigionamento di batterie e di materiali connessi) portano avanti la transizione. E’ un processo più facile per chi, come Tesla, è partito da zero, ma anche per i cinesi, che non hanno, come gli europei, un passato ingombrante alle spalle, fatto di capacità e di valori da cancellare tout court.

E’ in questo contesto che alcune delle novità in arrivo sul nuovo mercato dell’auto suscitano stupore. Una di queste è l’Abarth 500e, prima auto elettrica del mitico marchio dello scorpione. Un marchio entrato nella storia sin dagli anni 50 del secolo scorso per la sportività applicata anche alla più piccola e povera delle utilitarie. Il suo fondatore, Carlo Abarth (1908-1979) fu impareggiabile nel lavoro di elaboratore/costruttore, e dalle sue geniali intuizioni nacquero auto sportive e da corsa entrate nella storia del motorismo, grazie a vittorie e record in pista. E non solo. Nella sua azienda torinese nacque qualcosa che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di utilitaria: grazie a lui piccole auto come la Fiat 500, che ha recitato un ruolo decisivo nella motorizzazione dell’Italia negli anni 50/60, potevano “darsi arie” da sportive utilizzando la mitica marmitta Abarth, un sistema di scarico progettato dalla Casa dello scorpione (il segno zodiacale di Carlo Abarth) che regalava un pizzico di spinta in più ai piccoli bicilindrici di serie e, soprattutto, una “voce roca e graffiante” vagamente simile a quella di un’auto da corsa, accompagnata da scoppiettii che suonavano come una musica decisamente non comune. Fu su queste basi che nacquero modelli che hanno scritto la storia come le Fiat Abarth 595 e 695, autentici simboli della sportività riproposti poi in chiave moderna sulla base della Fiat 500 rinata nel 2007 grazie a quell’autentico maestro del design che è l’anconetano Roberto Giolito, attuale responsabile dell’heritage per i marchi italiani, Abarth inclusa, del Gruppo Stellantis.

Vista l’impossibilità di proseguire su quella strada, in casa Fiat (dal 1971 proprietaria del marchio Abarth) è stato deciso di non disperdere il patrimonio di valori lasciato in eredità da Carlo Abarth (sportività, prestazioni, appeal) e hanno scommesso sull’elettrificazione dello storico marchio. Certo, avvicinare all’elettrico uno dei simboli dell’automobilismo “vecchia scuola” come Abarth non è facile, ma l’avventura è ormai partita, puntando non solo su batterie ed elettroni, ma anche su un look sportivo e moderno e su contenuti che possono intrigare sia le nuove generazioni di automobilisti sia gli appassionati più nostalgici.

Sulla base della Fiat 500e è nata dunque l’Abarth 500e, gioiellino sportivo che somma alle emissioni zero le prestazioni assicurate da una batteria da 42 kWh accoppiata a un motore elettrico, per un totale di 113,7 kW/155 cv. Interessanti le prestazioni dichiarate: 0-100 in 7 secondi, 155 km/h la velocità massima. Rispetto all’Abarth 595 1.4 turbo benzina da 165 cv l’accelerazione dell’elettrica è migliore di 3 decimi; la velocità massima è invece nettamente inferiore (170 km/h contro 218). Per il resto, vengono dichiarati 35 minuti per caricare a una presa da 85 kWh l’80% dell’energia e solo 5 minuti per immagazzinare l’energia necessaria a percorrere a emissioni zero una quarantina di chilometri (la media degli spostamenti in città).

Tra le chicche della versione speciale Scorpionissima spicca un suono artificiale che simula quello della marmitta Abarth utilizzata a bordo delle 595 e 695 Abarth attuali, quelle con motore 1.4 turbo accreditate rispettivamente di 165 e 180 cv. Il rombo artificiale procurato da questo “sound generator” sarà di serie sulla versione di lancio, rientrerà invece nella lista degli optional per la versione normale, alla quale è stata comunque dedicata una messa a punto specifica, per esaltarne accelerazione e ripresa e per non compromettere il comportamento dinamico. In proposito vale la pena ricordare che la 500e Abarth ha un passo più lungo di quello della Fiat 500e da cui deriva, la carreggiata è più ampia ed è stata rivisitata la distribuzione dei pesi. E ancora: le sospensioni sono regolabili, le molle nuove, e c’è un differenziale anteriore meccanico per gestire l’erogazione dei 155 cv e dei 235 Nm di coppia massima. Rispetto alla Fiat 500e “normale” il peso complessivo aumenta di 40 kg, ma la potenza cresce di 37 cv, e lo scatto da 0 a 100 km/h è più rapido di ben 3 secondi.

Se non bastasse, in sede di presentazione del nuovo modello è stato rivelato che sulla pista di Balocco, nel tratto “misto Alfa” del Centro Prove (dove handling e accelerazione contano più della velocità massima) la 500e Abarth ha battuto di 1,2 secondi il tempo stabilito dalla 695 termica con motore da 180 cavalli.

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Lunedì 20 Febbraio 2023 - Ultimo aggiornamento: 21-02-2023 19:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA