
Aceman, personalità e piacere di guida. Il crossover elettrico allarga la famiglia delle zero emission di Mini

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Se avete una certa età e appartenete a quella sconfinata tribù di inguaribili nostalgici che rimpiangono ancora oggi la Mini di Alec Issigonis, la vetturetta inglese del secolo scorso che si guidava come un go-kart, risparmiatevi la lettura di questo articolo. Con l’arrivo della nuova Aceman siamo in una dimensione tutta nuova, diversa, quella che da tempo ha ormai rinnegato il passato, adeguandosi alle regole imposte dalla modernità. Dopo il cambio di proprietà dell’ormai lontanissimo 1994 (da trent’anni, com’è noto, il marchio inglese è diventato di proprietà della tedesca BMW) e il progressivo distacco dalle origini e dalle tradizioni (le dimensioni compatte, la sola trazione anteriore, il go-kart feeling…) ora siamo alla svolta epocale: viene rinnegato persino il compromesso della Clubman, piccola wagon legatissima al passato, per andare a esplorare il “territorio di conquista” delle crossover, le auto più gradite al pubblico di oggi, soprattutto nella fascia attorno ai quattro 4 metri.
La nuova MINI Aceman misura 4,07 metri ed è una sorta di auto simbolo delle svolte epocali vissute da questo marchio storico obbligato a rinnovarsi: è infatti una full electric prodotta in Cina nella fabbrica di Zhangjiagang (90 minuti di viaggio da Shanghai) sulla piattaforma Spotlight EV frutto della joint venture paritaria tra BMW e Great Wall che ha richiesto un investimento di 650 milioni di euro. Nei patti è previsto comunque che dal 2026 la produzione destinata all’Europa venga spostata nello stabilimento di Oxford.
In Italia viene proposta per ora in tre allestimenti (Essential, Classic e Favoured), in futuro quattro (con l’arrivo della versione sportiva John Cooper Works) con prezzi per ora compresi tra 32.105 e 35.505 euro. Non è dunque un’auto economica, ma ha dalla sua il valore aggiunto della personalità, pregio non comune a tante auto della categoria. Con le rivali, la nuova MINI Aceman condivide comunque la configurazione con 5 porte e 5 posti (ma in 4 si sta decisamente più comodi) e il vano bagagli flessibile, da 300 a 1.006 litri (abbattendo lo schienale posteriore). Rispetto alle concorrenti si distingue però per un aspetto fuori dal coro, con forme e dettagli, anche negli interni, capaci di esaltare il mix tra tradizione e innovazione.
Thomas Sycha, capo designer del marchio MINI, ha tenuto a dire, in sede di presentazione del nuovo modello, che “si è fatto di tutto per dare un carattere forte alla Aceman, ma sono rimasti gli occhi tondeggianti e un frontale sorridente, con le sembianze gentili degli esseri umani che le danno un aspetto vivace”. Tutto vero, la nuova Aceman è un’auto dall’aspetto piacevole, perfettamente in linea con la storia del marchio, ancorché destinato a una meccanica e a uno stile di guida (forse meglio dire stile di vita…) totalmente nuovi. Questa è infatti un’auto full electric alla quale è stata affidata una mission non facile: regalare il piacere di una guida sportiveggiante, com’è sempre stato per le MINI, pur disponendo di un motore che non vibra, ma sibila. E se aggiungiamo che il peso raggiunge i 1.785 kg, si comprenderà perché il go-kart feeling del tempo che fu può rappresentare una suggestione più che una certezza.
Ciò detto – sarà bene chiarirlo – la casa ha previsto ben 8 modalità di guida (denominate Experience) e tra queste c’è anche la sportiva denominata proprio go-kart, che si attiva con un gridolino di gioia che accompagna la marcia con un sound artificiale da navicella spaziale. In tal modo sterzo e assetto assicurano cambi di direzione precisi, mettendo l’auto in grado di assicurare un reale stile di guida sportivo, in buona misura degno della tradizione del marchio. Del resto non c’è mai stata una MINI a ruote alte così corta (ben 36 cm in meno della Countryman).
Tutto ciò, com’è facile immaginare, verrà esaltato soprattutto dalla potente versione John Cooper Works da 190 kW (258 cv/350 Nm) accreditata di una velocità di punta di 200 km/h, che tuttavia arriverà in un secondo momento. Per ora la gamma prevede tre versioni: Essential, Classic e Favoured. Alla base dell’offerta c’è la Aceman E con batteria da 42,5 kWh e motore elettrico da 135 kW (184 cavalli) con 290 Nm di coppia massima. La velocità massima dichiarata è di 160 km/h con accelerazione 0-100 in 7,9 secondi, 310 km l’autonomia (ciclo Wltp). Passando alla più potente Mini Aceman Se, la batteria cresce a 54,2 kWh, la potenza a 160 kW (218 cavalli), la velocità massima tocca i 170 km/h e il tempo in accelerazione da 0 a 100 km/h si riduce a 7,1 secondi. In questo caso l’autonomia è di 406 km. Per quanto riguarda la ricarica in corrente continua si arriva a 11 kW e in corrente alternata a 75 kW per la Aceman E, a 95 kW per la Se. Tutto ciò si traduce in circa 30 minuti, utilizzando una presa in corrente continua Hpc, per passare dal 10 all’80% dell’energia accumulata.
Inutile dire che anche la nuova Aceman, come tutte le auto di nuova generazione, è equipaggiata con sistemi di assistenza alla guida e tecnologie all’avanguardia, in grado di migliorare la sicurezza attiva e la praticità. In proposito vale la pena ricordare che lo smartphone può fare da chiave digitale e da telecomando per parcheggiare la vettura dall’esterno e che gli ADAS sono quelli che permettono la guida autonoma di livello 2, dunque agiscono su sterzo, freno e acceleratore per mantenere la corsia, la velocità e le distanze giuste, arrestando anche la vettura, se necessario. Tra le dotazioni a supporto della guida non manca, sia pure tra gli optional a pagamento, l’head-up display, che integra le informazioni contenute nel tradizionale schermo centrale rotondo di 9,44 pollici con tecnologia oled.