Alex Zanardi prima di una gara

Zanardi, dallo schianto del 2001 agli ori olimpici. 19 anni fa perse le gambe, poi la “rinascita” tra handbike e impegno sociale

  • condividi l'articolo

ROMA - Una vita sempre al limite, comunque al massimo. Alex Zanardi ha guardata in faccia la morte 19 anni fa, su un circuito tedesco, ma non si è lasciato spaventare: ed anzi, dopo esserle sfuggito, è ripartito con ancora più entusiasmo e voglia di vivere, di non lasciarsi abbattere, di andare veloce Doti che negli anni successivi lo hanno aiutato prima a tornare in pista, poi a scoprire la passione per il paraciclismo, fino a vincere quattro ori olimpici tra Londra 2012 e Rio 2016, oltre a otto mondiali su strada. E ancora i libri autobiografici e divulgativi, le conduzioni televisive in Rai. Particolarmente apprezzata quella del programma ‘Sfidè. Bolognese, 53 anni, Zanardi è nato con la passione per la velocità e le corse in auto.

Nemmeno la morte della sorella maggiore in un incidente stradale, nel 1979, lo aveva fatto desistere. Il 15 settembre 2001, sulla pista del Lausitzring, l’incidente che avrebbe distrutto chiunque con meno vitalità della sua. Durante una gara della Formula Cart la sua Honda-Reynard, intraversatasi all’uscita dalla corsia dei box, viene centrata dalla vettura del canadese Alex Tagliani. L’urto è violentissimo e Alex riporta l’amputazione traumatica di entrambe le gambe. Rischia di morire dissanguato, ma non perde mai conoscenza. In qualche modo riescono a portarlo vivo in ospedale, a Berlino. Seguiranno mesi di sofferenza scandita dalle operazioni, il lento recupero, il riscatto, il ritorno. A 14 anni il papà gli aveva regalato il primo kart. Così aveva cominciato Zanardi, per poi fare la trafila nelle formula minori ed approdare in Formula 1, nel 1991, con la Jordan. Nel Circus sarebbe rimasto fino al 1994, guidando anche per la Lotus.

I risultati però non sono quelli attesi e, rimasto senza sedile, Zanardi si trasferisce negli Stati Uniti, dove si dedica alla Formula Cart. Tra il ‘96 ed il ‘98 le sue stagioni migliori, durante le quali lotta per il titolo. La F1 si ricorda di lui e nel 1999 Frank Williams lo vuole sulla sua macchina. Ma non è un ritorno fortunato ed il pilota bolognese chiude la carriera con un bilancio di 44 gran premi, ma appena un punto raccolto. Decide di tornare alla Formula Cart, fino all’incidente in Germania. Il 2 giugno Zanardi aveva condotto, su Rai 1, in occasione della Festa della Repubblica, ‘Storie tricolori-Non mollare maì. Un titolo perfetto per il suo passato, e allo stesso tempo profetico.

  • condividi l'articolo
Sabato 20 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 10:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti