Alcune delle 15 auto partecipanti all'eRaid 2021

Auto elettriche in corsa, eRaid infiamma la sfida. La manifestazione è sfida fra silenzio ed efficienza

di Alberto Sabbatini
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SIENA - Penso agli anni ’80 ed a quando mio fratello, dj adolescente, mi triturava i timpani ascoltando “I like Chopin” di Gazebo. Per i fantastici casi della vita, mi sono trovato a guidare un’auto elettrica insieme proprio a quel cantante italiano che dominò la hit parade del 1983 col suo bellissimo brano. È successo all’eRaid, una gara a tappe riservata ad auto soltanto elettriche che si è corsa da Milano alle coste della Versilia. Come mai c’era Gazebo? Perché questo cantante è anche un grande appassionato di automobili. Ha anche gareggiato brevemente in Formula 3 tra un concerto e l’altro. Poi nella maturità l’autore di “I like Chopin” si è appassionato alle auto elettriche ed è diventato così uno dei partecipanti del raid elettrico che ha portato una ventina di auto a batteria in giro per l’Italia. Come una piccola Mille Miglia, ma soltanto con vetture elettriche. Assieme a Gazebo, alias Paul Mazzolini, c’erano altri personaggi: come l’ex campione del mondo GT Thomas Biagi e il giornalista musicale Red Ronnie. Questi ospiti Vip, insieme ad altri 35 giornalisti di differente estrazione tecnica e culturale, si sono tutti avvicendati alla guida di auto elettriche di ogni genere e marca lungo 1000 km di strade (statali) italiane.

Partenza da Monza, poi via Parma, Pistoia, Siena e Pisa arrivo a Pietrasanta, in Versilia. Una quindicina le vetture al via: dalla Mustang Mach-E alla Volvo XC40, dalla Jaguar i-Pace fino alle Hyundai Kona e Kia e-Niro. Più tutta la gamma PSA: Peugeot e-208, Citroen C4, Opel e-Mokka e DS3 eTense fino alla nuovissima BMW iX3. «Volevamo far conoscere al pubblico italiano la versatilità delle auto elettriche, che molti ritengono utili solo negli spostamenti urbani e invece con i loro tre-quattrocento km di autonomia sono tranquillamente utilizzabili per lunghi viaggi. E ringrazio le dieci Case che hanno creduto nel progetto eRaid», spiega Daniele Papi, che ha organizzato questo tour elettrico. L’eRaid si è svolto in concomitanza col MiMo (Milano-Monza Show), che ne ha ospitato la partenza del tour dall’autodromo di Monza. Il meccanismo dell’eRaid ricordava quello dei grandi raid africani stile Paris-Dakar anni ‘80: ovvero ti dico quando e dove si parte, ti dico dove arrivare, devi transitare da qualche controllo di passaggio (in posti da cartolina: Soragna, Maranello, l’Abetone, Montepulciano, San Quirico d’Orcia, Monteriggioni, etc) e ti fornisco un roadbook digitale per seguire la strada.

A quel punto però l’equipaggio (formato da due giornalisti sempre diversi che ogni giorno cambiava auto) poteva valutare autonomamente percorsi alternativi in tema di paesaggi, strade, ristoranti etc. Ma soprattutto per andare a ricaricare di corrente la propria auto presso le colonnine Enel X (altro sponsor dell’eRaid) sparse sul territorio. Utilizzando l’app Juice Pass dell’Enel per rintracciarle e “prenotarle”. Già perché l’eRaid non era una gara a tempo, ma basata sull’efficienza di guida. Ogni equipaggio doveva provvedere alla ricarica del proprio veicolo per raggiungere la meta e consumare meno energia possibile.


L’organizzazione ha eletto a fine evento il guidatore più efficiente, Ezio Venneri del mensile “Auto”. Come lo ha stabilito? Grazie alla “scatola nera” IoT di Targa Telematics, che monitorava in tempo reale tutto: dalla posizione degli equipaggi al livello di carica delle batterie. Tutti i partecipanti, da Gazebo in poi, hanno perfezionato la propria guida in elettrico imparando i trucchi del mestiere per consumare meno. Fra cui l’utilizzo della guida con un solo pedale, tipico delle elettriche: si impara a non usare il pedale del freno sfruttando invece il freno motore forzato per ricaricare la batteria. Sembra strano, ma si impara a farlo, ed anche in fretta. eRaid ha riservato anche momenti culturali unici perché le auto del tour, essendo elettriche, hanno permesso ai loro piloti di attraversare i centri storici dei più bei centri cittadini toscani, come piazza del campo di Siena, o di poter parcheggiare un’auto proprio ai piedi della torre pendente di Pisa. Privilegio proibito a qualsiasi altra automobile a motore termico. 

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Mercoledì 21 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 17:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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