
E-Ray ibrida, le emozioni firmate Corvette. Una supercar moderna dal design unico e tecnologia innovativa

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Unica, rara, esclusiva, aggressiva dal frontale al retro. Linea bassa, due posti secchi, del tutto simile a quella affermatasi con il mitico V8 benzina, la prima Corvette ibrida si fa apprezzare per la capacità di proporsi come una supercar moderna, caratterizzata da un aspetto che promette il meglio in materia di prestazioni, efficienza aerodinamica e comportamento dinamico. Tra gli elementi di distinzione spiccano i quattro terminali di scarico ripresi dalla Stingray, le nuove prese d’aria nella parte posteriore, oltre al disegno dei cerchi ruota a cinque razze (da 20 pollici all’anteriore, da 21 al posteriore) e ad alcune opzioni di verniciatura, tra le quali spicca il pacchetto Electric Blue, che aggiunge delle strisce azzurre che percorrono l’intera lunghezza della carrozzeria.
Anche la maggior parte degli interni della E-Ray rimane invariata rispetto alla C8 standard, e dunque sarà bene ricordare che si tratta di una sportiva con la posizione di guida ispirata a quella di auto da competizione, ma con una strumentazione adeguata anche ad un uso tranquillo, in città e fuori. Il volante è squadrato, il touchscreen da 12 pollici è lo stesso della C8, ma adotta una versione più recente del sistema di infotainment di Chevy, completo di Google Maps avanzato. Identica a quella della C8 anche l’originale batteria di pulsanti per attivare varie funzioni, distribuiti in verticale lungo la cornice del pannello centrale, tra i due sedili.
Una volta al volante, la messa in moto viene attivata in modalità electric, ma subito dopo si allinea anche il motore termico, che sfrutta al meglio, in accelerazione, i valori di coppia assicurati dalla “collaborazione” del partner a elettroni. I collaudatori americani assicurano che “il motore elettrico eroga una bella coppia aggiuntiva per i passaggi ai medi regimi e il sistema di trazione integrale offre una maggiore sicurezza quando l’aderenza è scarsa, come sul bagnato”. A proposito di guida su fondi viscidi, vale la pena ricordare anche che il sistema di torque vectoring basato sui freni (non c’è frizione sull’asse anteriore) distribuisce la potenza con deliberata precisione in curva e il sistema di trazione integrale elettrica aiuta l’auto a uscire dalle curve più lente con una scossa istantanea di coppia elettrica.
Sono disponibili diverse modalità di guida. La più tranquilla è la Tour, adatta all’uso quotidiano in città, dove però è possibile utilizzare anche la modalità Stealth, che consente di muoversi esclusivamente in elettrico, a zero emissioni, ma con alcune limitazioni: può essere attivata soltanto nella fase iniziale di avviamento, non quando l’auto è già in movimento (per esempio quando si sta per entrare in una ZTL). Inoltre, in modalità Stealth la velocità è limitata a 72 km/h e l’autonomia non supera i 5 km. La modalità di guida più estrema è la Track, consigliabile per eventuali scorribande domenicali in autodromo, mentre la funzione Charge+ consente di effettuare giri sostenuti offrendo potenza e rigenerazione allo stesso tempo.
Certo, mettersi al volante di una Corvette così lontana dalla tradizione è una sensazione strana, soprattutto in quei momenti successivi all’avviamento, quando l’auto può muoversi silenziosamente a emissioni zero in modalità elettrica. D’altra parte era inevitabile: la strada intrapresa dall’automotive è ormai questa, e prima o poi – vedrete – arriverà anche la Corvette full electric.