La Nissan leaf attaccata alle rete di Enel X

Enel X e Nissan testano la “batteria con le ruote”. Auto elettrica che alimenta casa, uffici e rete

di Antonino Pane
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Milano - La batteria dell’auto elettrica riserva energetica anche per casa. Una volta connessa alla rete può “prendere” o “dare” a seconda delle necessità. E la stessa cosa può avvenire in ufficio, per strada, ovunque. Nel 2030 si stima che con tutte le auto elettriche in circolazione ci sarà una riserva di energia nelle batterie che supera di tre volte il fabbisogno nazionale. Utopie? Assolutamente no. La sperimentazione è iniziata a Milano nella sede dell’Rse (Ricerca del Sistema Energetico) e vede insieme tre colossi nel delineare il futuro prossimo: la Nissan, Enel X, e, appunto l’Rse.  Insieme hanno avviato la prima sperimentazione in Italia per lo sviluppo e la dimostrazione di “Vehicle to Grid”, la tecnologia grazie alla quale le auto possono immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione della rete.

Un progetto ambizioso che darà risultati nel giro di qualche mese (al massimo 18). Il programma prevede l’utilizzo di due infrastrutture di ricarica bidirezionale di Enel X, installate nella microrete sperimentale di Rse, che attraverso un’apposita piattaforma di controllo consentono di utilizzare le Nissan Leaf per la stabilizzazione della rete. Bruno Mattucci, presidente e ad di Nissan Italia, ha ribadito che quella del l’elettrico è una “strada obbligata”. E allora perché non tentare di utilizzare appieno la capacità delle riserve di energia che si creeranno da qui in avanti? Col diesel siano in riserva - ha spiegato Mattucci - con la benzina produciamo Co2 e presto cominceranno a piovere multe salatissime per le case automobilistiche. «Allora - ha aggiunto - dobbiamo andare decisi verso l’elettrico. E questa sperimentazione ci consentirà di sfruttare la massimo la capacità di stivare energia e di averla disponibile quando serve. Insomma andiamo verso l’auto sempre utile, capace di fornire vantaggi al possessore anche quando è ferma in garage o è parcheggiata nel vicino al posto di lavoro».

 Due Nissan Leaf sono già asservite alla rete elettrica con il dare/avere. Grazie a loro è partita la sperimentazione alla Rse. Con la collaborazione di Enel X, dovranno essere messe a punto tecnologie in grado di utilizzare al massimo per questi scambi energie pulite proveniente da fotovoltaico, eolico e così via. 

L’obiettivo del progetto - hanno spiegato i tecnici Rse - è testare le funzionalità del V2G (dare/avere) in base alle abitudini degli utenti privati e di coloro che utilizzano veicoli di flotte aziendali. Durante i periodi di ricarica le batterie saranno impiegate come sistemi di accumulo energetico connessi alla rete, in grado di garantire vantaggi per il sistema elettrico e per i possessori delle auto. In particolare, la tecnologia V2G permetterà di massimizzare l’autoconsumo di energia rinnovabile da impianti domestici, ottimizzare i flussi di energia prodotta e consumata a livello locale e garantire la continuità della fornitura di energia in caso di interruzioni. A questo si aggiunge l’opportunità per i possessori di auto elettriche di ottenere una remunerazione per i servizi forniti al sistema elettrico, massimizzando i benefici ambientali ed economici della mobilità a zero emissioni.

Un progetto ambizioso che introduce novità importanti proprio nel dialogo auto/rete elettrica Maurizio Delfanti, ad di Rse ha evidenziato come la completezza delle funzioni che verranno sperimentate mira all’ottimizzazione dei flussi energetici dell’utenza. E non solo. Tutti i servizi ausiliari collegati fanno di questo progetto una novità anche in ambito europeo. Massima attenzione, naturalmente, anche da parte di Enel X, specializzata proprio negli impianti speciali. Alberto Piglia, responsabile global e-mobility di Enel X ha evidenziato come il sistema in fase di sperimentazione attraverso il Vehicle to Grid, permetterà di disporre, senza costi aggiuntivi, di un sistema di accumulo domestico o aziendale e, dall’altro, di dare un importante contributo alla stabilità e all’efficienza del sistema elettrico; uno strumento in grado di favorire ulteriormente la diffusione dei veicoli elettrici nel nostro Paese. L’auto come accumulatore servirà anche per ottimizzare i consumi di chi dispone di impianti di produzione domestici di energia rinnovabile. Infatti i tempi di produzione non sempre coincidono con quelli di utilizzo. E allora l’auto collegata all’impianto può accumulare energia quando si produce di più del consumo e restituirla quando i consumi superano la produzione. Insomma l’automobile, è Nissan in questo discorso è avanti, può sostituire le batterie di accumulo in casa   e rendere anche più stabile la fornitura che arriva dalla rete. 

«La diffusione delle fonti rinnovabili - hanno spiegato i tecnici di Rse - non programmabili, soprattutto solare ed eolico, necessita di nuove risorse di flessibilità, e fra queste le tecnologie di stoccaggio rivestiranno un ruolo essenziale. L’attesa crescita del numero di veicoli elettrici in Italia, attraverso il Vehicle to Grid e lo Smart Charging, metterà a disposizione una capacità di accumulo tale da contribuire in modo decisivo e con costi contenuti all’efficace integrazione delle rinnovabili nel sistema elettrico».

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Venerdì 24 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 18:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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