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In casa Ferrari nulla è paragonabile a ciò che avviene normalmente in altre aziende: forte della sua storia, del suo successo (e dei suoi fatturati!) la casa del mitico cavallino può permettersi di andare platealmente controcorrente e di lanciare sul mercato mondiale prodotti che nulla hanno da spartire con mode e tendenze. L’esempio più recente si chiama Ferrari 12Cilindri, ovvero la nuova berlinetta a due posti dotata di un motore V12 aspirato montato in posizione anteriore centrale: un’auto ispirata alle Gran Turismo degli anni 50 e 60 (in particolare la mitica Daytona), e rivolta agli appassionati del motore V12 anteriore, che qui viene presentato in una versione evoluta da 6,5 litri in grado di erogare 830 cv/678 Nm, assicurando una velocità massima di 340 km/h con passaggio in accelerazione 0-100 in 2,9 secondi (7,9 da 0 a 200). Vengono utilizzati pistoni e bielle speciali (vedi box a parte), la trazione è posteriore e il cambio è un doppia frizione a 8 rapporti. Tra i pregi che in casa Ferrari tengono ad esaltare non ci sono soltanto gli (scontati) sistemi di controllo della dinamica di guida, ma la sonorità, quella che accompagna, come un’orchestra, l’impressionante evoluzione della curva di potenza. “Proprio per questo – dicono a Maranello - abbiamo fatto in modo che al pilota giungano le note più pure del sound Ferrari, fino al limitatore”.
Sofisticata nello stile, nelle scelte meccaniche (del tutto estranee all’elettrificazione) e nelle dotazioni, la nuova Ferrari è stata presentata in pompa magna a Miami, in Florida, lì dove la domanda di sportive ad alte prestazioni “tira” più che in Europa, ma entro fine anno sarà ovviamente disponibile anche da questa parte dell’oceano, con prezzi a partire da 395.000 euro (435.000 per la versione Spider, di cui leggete a parte).
Come sempre, anche in questo caso il Centro Stile affidato a Flavio Manzoni ha firmato un capolavoro: la nuova Ferrari riesce infatti ad esaltare una radicale trasformazione dei codici stilistici delle precedenti V12 a motore centrale-anteriore, allontanandosi dai linguaggi scultorei che hanno caratterizzato, per esempio, la 812 Competizione. Di certo, una volta ancora vengono esaltati valori tecnici e funzionali senza compromettere fascino ed eleganza, com’è sempre stato per le migliori granturismo. Se il frontale si profila dunque come una reinterpretazione in chiave moderna di quello della mitica Daytona firmata da Fioravanti nel 1968, un esempio lampante di totale innovazione emerge dal posteriore, dove al posto di uno spoiler tradizionale si è scelto di utilizzare due appendici attive che, integrate al lunotto, producono un effetto dal caratteristico tema a delta. Davanti, il “cofango” si sviluppa su una superficie estremamente levigata, da cui emergono i volumi dei parafanghi, mentre la fiancata, molto pulita, si sviluppa a partire da una sezione a diedro e percorre tutta la vettura. Una vettura – vale la pena ricordarlo – lunga 4,73 metri, ma con un passo di 2,70 (ridotto di 2 cm rispetto alla Superfast) e dunque in grado di migliorare sia le qualità aerodinamiche (le appendici mobili consentono alla macchina di assumere due configurazioni, rispettivamente LD e HD, ovvero Low Drag e High Downforce), sia il comportamento dinamico. Su questo versante, tra l’altro, incideranno di certo anche la rigidità torsionale (+15%) e l’incremento dell’elettronica, con l’adozione del sistema di ruote sterzanti posteriori ripreso dalla 812 Competizione. Un lavoro in profondità, dunque, che ha consentito all’ingegnere Gian Maria Fulgenzi, direttore tecnico della Ferrari, di dire che “grazie al contributo dell’asse posteriore sterzante l’interasse è stato virtualmente accorciato di 50 millimetri”.
Se non bastasse, su questa nuova Ferrari viene abbinato per la prima volta il cambio doppia frizione a 8 marce al motore V12, e ciò ha consentito di accorciare i rapporti del 5% rispetto alla 812 Superfast, di ottenere un incremento del 12% della coppia trasmessa alle ruote e, soprattutto, una riduzione dei tempi di cambiata del 30%. Quanto basta per rendere esaltante la guida di questa super sportiva destinata a entrare nella storia come l’ultima gran turismo di Maranello con motore 12 cilindri aspirato. I fortunati che ne entreranno in possesso apprezzeranno comunque anche altri aspetti, ovvero il lusso e le dotazioni tecnologiche che caratterizzano gli interni. Che sono stati progettati dedicando attenzione alla sostenibilità ambientale (ampio uso di materiali sostenibili, tra i quali l’Alcantara in poliestere riciclato al 65%) e regalando luminosità con un tetto in vetro di generose dimensioni. Quanto alla plancia, si sviluppa secondo una lettura orizzontale, con la parte superiore che ospita due cruscotti distinti, dedicati alla strumentazione di bordo di pilota e passeggero e alle bocchette dell’aria. L’interfaccia uomo-macchina si avvale di tre display: il centrale touch-screen capacitivo da 10,25” permette il controllo di tutte le funzionalità principali sia da parte del pilota sia del passeggero; a esso è accoppiato il display guidatore da 15,6” che racchiude le informazioni di guida e di dinamica del veicolo; infine, il passeggero viene completamente coinvolto nell’esperienza di guida grazie a un display da 8,8” che gli permette di sentirsi un vero copilota.
Il volante è identico a quello dei modelli Ferrari più recenti e l’attivazione dei comandi risulta precisa, immediata e intuitiva anche durante la guida più sportiva. Di serie c’è il sistema di connettività mobile basato sulle interfacce Apple CarPlay e Android Auto. Non manca, tra gli optional, il sistema audio high-end realizzato con Burmester, composto da 15 altoparlanti che – informa la Casa - “generano una potenza di 1600 W per un’esperienza audio senza precedenti”. Ma chi acquista una Ferrari con il mitico 12 cilindri predilige in genere la sonorità del motore… Unica e ineguagliabile!