La nuova Hyundai Bayon

Hyundai Bayon, il Suv urbano che pensa in grande. Qualità costruttiva e tecnologia in abbondanza

di Giampiero Bottino
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MILANO - Con l’arrivo o il restyling di 7 modelli nell’arco di 12 mesi – ma il conto sale a 20 se nel conto di includono anche le relative varianti di carrozzeria e di modalità di propulsione – Hyundai ha segnato il suo nuovo record per quanto riguarda i debutti annuali. Che questo primato sia stato stabilito nel 2020 – nel pieno della pandemia che ha riportato il mercato indietro di anni (-13% nel mondo, - 24,3 in Europa, -23% in Italia) – la dice lunga sulla determinazione con cui la casa coreana sta costruendo un futuro nel quale manifesta una fiducia incrollabile. Un trend che sembra destinato a proseguire anche nel 2021, apertosi con la presentazione della Bayon ormai pronta a scendere in strada, “figlia” di una strategia sempre più diffusa tra i costruttori che puntano a raddoppiare la loro presenza nel segmento dei B-Suv, oggi il più appetibile del mercato europeo. E l’Italia non fa eccezione.

La nuova arrivata va infatti ad affiancare la Kona, entrata in scena nel 2017, rispetto alla quale si colloca in po’ più in basso in fatto di dimensioni (lunghezza di 4.180 mm contro 4.210) e soprattutto prezzi (si parte da 19.400 euro anziché da 22.000), ma rispetto alla quale ha ben poco da invidiare quanto a contenuti tecnologici al servizio della sicurezza e del comfort. Dal punto di vista estetico, il frontale aggressivo è incentrato sulla grande griglia frontale che si protende verso il basso accentuando la sensazione di aggressività, mentre sono divisi in tre parti sia i gruppi ottici principali, sia la firma luminosa affidata alle affilate “lame” di luce integrate alle estremità della sottile presa d’aria, sotto la quale si trova il badge del marchio.

Un insieme, comprensivo della piastra protettiva anteriore che sottolinea l’appartenenza della vettura al mondo Suv, originale e distintivo, coerente con la più recente evoluzione stilistica dei modelli Hyundai a ruote alte, il linguaggio “Sensuous sportiness” che trova espressione anche nella silhouette filante, enfatizzata dal montante posteriore a forma di freccia, e nel trattamento espressivo della coda caratterizzata dal grande lunotto, oltre che dagli indicatori e dalle luci full Led. La stessa filosofia si ripropone nel disegno degli interni che è moderno, razionale e studiato per massimizzare lo spazio a disposizione di passeggeri e bagagli, mentre l’accurata selezione dei materiali e dei colori garantisce un’ambiente accogliente ed elegante grazie ai tre colori disponibili per i rivestimenti (nero, grigio chiaro e grigio scuro, grigio scuro con cuciture e inserti Safari Green) che ben si accordano alle nove tinte della carrozzeria.

Tra queste, ci è parsa insolitamente sobria – per un’auto pensata in Germania dove ha sede il quartier generale europeo di Hyundai – quella di lancio denominata “Mangrove Green Pearl” che, assieme al tetto “Phantom Black” opzionale, crea un insieme capace di far breccia anche nei cuori degli automobilisti italiani i quali, soprattutto se c’è di mezzo il look, sono probabilmente i più esigenti d’Europa. Perché, diciamolo chiaro: di coreano la Bayon ha praticamente solo l’emblema del brand al centro del frontale. Per il resto, siamo di fronte a un’auto pensata, progettata e sviluppata per i mercati del Vecchio Continente, alle cui porte – nella fabbrica di Izmit, sul versante asiatico della Turchia a un centinaio di km da Istanbul – viene anche prodotta. Un’origine e un target confermati dal nome, chiaramente ispirato allo storico capoluogo dei Paesi Baschi francesi, affacciato sul golfo di Biscaglia a ridosso del confine spagnolo.

I materiali di qualità e lavorazioni curate ben si abbinano ai contenuti tecnologici che trovano la manifestazione più evidente nel grande cluster digitale da 10,25 pollici ampiamente configurabile, posizionato di fronte al guidatore, al quale fa compagnia un altro schermo che può avere le stesse dimensioni se la vettura dispone del sistema AudioVideoNavigation, mentre si “ferma” a 8 pollici nelle versioni equipaggiate con il solo Display Audio, peraltro compatibile in modalità wireless con Android Auto e Apple CarPlay che offrono la possibilità di integrare nella vettura lo smartphone, sfruttandone le funzionalità, navigazione compresa. Una chicca suggestiva ed esclusiva è rappresentata dai Led posizionati sotto i piedi del passeggero anteriore, sotto la consolle centrale, negli alloggiamenti delle maniglie delle portiere anteriori e nelle tasche porta-oggetti delle stesse portiere: la loro luce soffusa contribuisce a rendere l’abitacolo più accogliente e rilassante.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, tutte a benzina, alla base della gamma si colloca l’aspirato 1.2 da 84 cv con cambio manuale a 5 rapporti, mentre l’alternativa tra una trasmissione manuale a 6 marce e il cambio automatico Dct7 doppia frizione a 7 è disponibile con il 3 cilindri 1.0 turbo da 100 cv in versione solo termica o elettrificata con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt che è invece l’unica prevista per la declinazione da 120 cv della medesima unità propulsiva. A differenza della Kona, la Bayon non prevede la disponibilità della quattro ruote motrici. Che siano solo termici o elettrificati, tutti i 3 cilindri 1.0 offrono la scelta tra le modalità di guida Eco, Normal e Sport.

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Martedì 8 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 09-06-2021 16:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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