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Nissan, lo sport nel Dna: dalla Champions
League alla 24 Ore di Le Mans

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​BERLINO - La Champions League 2014/15 si è appena conclusa con la vittoria del Barcellona, ma anche Nissan ha ottime ragioni per essere felici, visti gli ottimi risultati della prima stagione - ne sono previste altre tre, fino al 2017/18 - come sponsor ufficiale della massima competizione europea per squadre di Club.

Ma quale è stato il motivo principale che ha portato la Casa giapponese a prendere un impegno come questo? «In Europa Nissan è cresciuta, salendo in cinque anni da una quota di mercato del 2,5% fino al 4,2% - ha spiegato Guillaume Cartier, Senior Vice President Sales & Marketing di Nissan Europe - quindi l'idea era di trovare qualcosa che, allo stesso tempo, avesse presa su tante persone e fosse riconducibile al brand, che ha tre valori principali: i crossover, i veicoli elettrici e la tecnologia. Il calcio è un ottimo modo per metterli in evidenza vista la grande esposizione mediatica che garantisce».

In altre parole, lo scopo è quello di modificare e aumentare la percezione del marchio «Dopo sei mesi, la percentuale di persone che ha espresso una buona opinione su Nissan senza sapere della sponsorizzazione calcistica è pari al 30% - ha proseguito Cartier - mentre tra chi conosce il nostro impegno in Champions League e ha visto direttamente che cosa facciamo la quota sale al 60%». Concentrandosi sul mercato, nel 2014 Nissan ha stabilito il suo record in Europa, vendendo 724.613 veicoli e ha lanciato diversi nuovi modelli, quindi per il 2015 l'aspettativa è di una crescita ulteriore «La situazione europea sta migliorando - ha commentato Cartier - soprattutto grazie al ritorno dei mercati “latini”, Francia, Italia e Spagna, quindi per la fine dell'anno possiamo prevedere 15,5 milioni di auto, cioè 500.000 in più del 2014. Quanto all'Italia, in particolare, siamo ottimisti e speriamo che venga raggiunta e superata quota 1,6 milioni di pezzi».

Riguardo ai prodotti, invece, Nissan è molto forte nei crossover, con la Juke e la Qasqhai mentre nel segmento B tradizionale, con la Micra, è un po’ in difficoltà «Il mercato italiano è molto particolare, perché è l'unico dove il segmento A e il segmento B insieme arrivano al 60% del totale, mentre in Europa non si supera il 35% - ha spiegato Cartier - In tutto questo, il segmento B attuale è molto più frammentato e complesso di qualche anno fa, con tantissime proposte di generi diversi. Tuttavia, è indubbio che dobbiamo fare qualcosa per migliorare la nostra posizione».

Ma Nissan è anche tra i leader nei veicoli a zero emissioni «Il nostro impegno sull'elettrico è sempre forte, abbiamo i prodotti giusti, ma se i Governi non fanno la loro parte con le infrastrutture di ricarica è difficile vendere auto che risulta difficile utilizzare - ha dichiarato Cartier - Il caso della Norvegia, per quanto piccolo, è molto significativo, lì l'auto elettrica sta diventando un fenomeno di massa e non più di nicchia, visto che la Leaf è tra i primi cinque modelli venduti». Infine, l'impegno nel motorsport, con la grande vetrina della 24 ore di Le Mans «Per noi vuol dire elevare l'immagine del brand - ha concluso Cartier - e aumentare la percezione di innovazione che hanno gli appassionati».


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Mercoledì 17 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 18-06-2015 15:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA