La nuova Kia Ceed

Kia Ceed buona la terza. La compatta coreana si aggiorna: nuovo look, dotazione tecnologica molto elevata

di Giampiero Bottino
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FARO - Ci sono voluti 11 anni per liberare la Ceed da quell’incomprensibile accento che ne caratterizzava (o deturpava?) il nome. Adesso, con l’arrivo della terza generazione, la berlina compatta della Kia può esprimere la sua vera essenza anche attribuendo alla sua denominazione il valore di un acronimo che ne esprime fedelmente la filosofia: Community Europe & European Design. L’unica vettura che anche nel «battesimo» ha voluto rendere un esplicito omaggio all’Europa è infatti la prima Kia che è stata pensata, progettata, ingegnerizzata, prodotta (nella fabbrica di Zilina, in Slovacchia) e venduta esclusivamente nel Vecchio Continente.
 

 

E che con la nascita della terza generazione segna il punto di arrivo (per ora) di un lungo cammino coerente sia con l’incessante e rapida evoluzione qualitativa, tecnologica e stilistica ci cui è protagonista il brand coreano, sia con la convinzione più volta espressa da Peter Schreyer, responsabile del design con il prestigioso titolo di Presidente, secondo il quale «se un’auto piace in Europa piace nel mondo». In effetti, dal Centro stile europeo di Francoforte diretto da Gregory Guillaume è uscita una vettura che ha le carte in regola per incontrare i gusti del pubblico automobilistico più sofisticato ed esigente del pianeta, grazie a scelte innovative come le luci diurne a Led che, con l’inconfondibile forma a cubetti di ghiaccio ripropongo, sia pure con un posizionamento diverso (adesso sono integrate nei gruppi ottici anteriori), ripropongono uno stilema adottato per la prima volta dalle versioni GT e GT Line che hanno debutto con la precedente generazione. Il resto lo fanno le proporzioni: la lunghezza è rimasta immutata a 4.310 mm, mentre l’altezza si è ridotta di 2 cm e la larghezza è aumentata nella stessa misura. Ne risulta una presenza su strada più importante, un look più aggressivo nel quale la sportività è accentuata dalle linee delle fiancate e dle posteriore, che si caratterizzano per l’andamento fortemente orizzontale.

Un trattamento che si ritrova anche nella plancia, il«cuore operativo» in un abitacolo dove la dovizia degli equipaggiamenti si accompagna alla qualità dei materiali e alle lavorazioni impeccabili. A definire il carattere della nuova Ceed concorrono anche i dettagli stilistici (dagli elementi in nero opaco delle prese d’aria all’estensione in larghezza della griglia del radiatore dal classico design «a naso di tigre» ispirati alla Stinger, la vettura-manifesto con cui Kia ha offerto una credibile dimostrazione di poter competere anche nell’esclusivo e ristretto mondo delle granturismo di prestigio.

La sportività e il temperamento, però, servono a poco se non sono supportati da adeguate risorse in termini di meccanica e dinamismo. Anche in questo campo la Ceed non delude, anzi sulle strade dell’Algarve, al sud del Portogallo, ha addirittura sorpreso per il piacere della guida, l’agilità, la tenuta di strada e l’equilibrio dimostrati su un percorso ben costruito e abbastanza variegato da mettere davvero alla prova la vettura.
Pur non avendo la sportività come target prioritario (per quella bisogna attendere il Salone di Parigi, deve sarà svelata la nuova GT), ma essendo una berlina a elevata vocazione familiare, la Ceed ha ben impressionato con il nuovo T-Gdi 1.4 da 140 cv, un turbo a iniezione diretta di benzina più performante, anche se più piccolo, e anche più sobrio del precedente 1.6. Un motore vivace e reattivo, ben assistito dall’ottimo cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti, disponibile anche con la seconda novità motoristica: il turbodiesel 1.6 Crdi della famiglia «U3» declinato nei livelli di potenza di 115 e 136 cv. Queste due unità entrano per la prima volta nel cofano della Ceed, andando a definire una gamma rispettosa delle normative Euro6D della quale fanno parte anche i già apprezzati benzina 1.4 Mpi da 100 cv che si colloca alla base dell’offerta e 1.0 T-Gdi a 3 cilindri da 120 cv.

Una composizione destinata ad ampliarsi nel 2019, con l’arrivo di una versione mild-hybrid con tecnologia a 48 Volt, una soluzione che può offrire i vantaggi dell’elettrificazione senza incidere troppo sul portafoglio dei clienti.
In prospettiva più lontana la Ceed sarà anche ibrida plug-in, mentre non ne è prevista, almeno per ora, una variante al 100% elettrica. A proposito di gamma, la Ceed 5 porte – pur dovendo rinunciare alla compagnia della versione a 3 porte che non viene riproposta – non rimarrà sola a lungo. In ottobre arriverà la Sportswagon, e solo in quel momento inizierà la commercializzazione in Italia (dove la station wagon rappresenterà la stragrande maggioranza delle vendite) e ne sarà definito il relativo listino. Ma la vera grande novità è annunciata per la fine dell’anno, quanto verrà svelata la «Shooting brake» che farà di Kia il primo costruttore generalista a inserire nel segmento C questa storica configurazione di carrozzeria «rispolverata» in tempi recenti, e con successo, dai marchi premium.
 

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Venerdì 17 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 18-08-2018 15:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-08-17 23:13:37
Potevano chiamarla: Ceed classe B...!