La nuova Jaguar F-Pace

F-Pace, evoluzione della specie per restare al top. Cuori green per il Giaguaro a ruote alte sia mild che plug-in hybrid

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

MILANO - È la rappresentante più grande e ricca dell’offerta Jaguar per quanto riguarda le vetture a ruote alte. E per mantenere un pedigree al di sopra di ogni sospetto non può esimersi dal rimanere costantemente al passo coi tempi (e con un’agguerrita e ambiziosa concorrenza). Un obbligo che la F-Pace rispetta con il restyling che alla fine del 2020 ha portato nelle concessionarie del marchio un’edizione di questo elegante Suv rivisitata in modo significativo per quanto l’aspetto esterno, la configurazione dell’abitacolo, il powertrain e i contenuti tecnologici.

Il look ha beneficiato di alcuni interventi mirati che gli hanno conferito una personalità ancora più incisiva, fatta di superfici fluide e omogenee e di un cofano che si protende – facendo sparire le linee di chiusura – fino al bordo superiore della griglia che non solo è diventata più grande, ma ha beneficiato di un’evidente revisione stilistica impreziosita dai dettagli lavorati “a diamante” al cui centro svetta il badge con il muso del giaguaro ruggente (growler) mentre sulle prese d’aria laterali – motivo condiviso con la nuova sportiva F-Type – spicca l’elegante silhouette del giaguaro rampante (leaper). 

A completare la definizione più aggressiva e dinamica del frontale provvedono i fari quadrupli incorniciati dall’inconfondibile firma delle luci diurne a forma di doppia J e inseriti nei gruppi ottici il cui disegno si è assottigliato di 10 mm rispetto al modello precedente. I proiettori sono interamente e Led, mentre i opzione sono disponibili i Pixel Led, sofisticati e “intelligenti”, di serie sugli allestimenti superiori dove sono affiancati dagli indicatori di direzione dinamici.

Agli intervento esterni si accompagna un abitacolo completamente rinnovato nel segno – tengono a sottolineare in Jaguar – del design contemporaneo britannico. Lo caratterizzano dettagli raffinati come il diffuso ricorso al legno a poro aperto, le griglie degli altoparlanti incise a laser, la moderna lavorazione trapuntata dei rivestimenti e il nuovo disegno della leva del cambio automatico posizionata sul tunnel centrale, sopra la quale spicca il grande display da 11,4 pollici dell’altrettanto nuovo sistema di infotainment Pivi Pro tramite il quale è possibile gestire una gran quantità di funzioni della vettura. Una scelta che ha consentito di ridurre al minimo indispensabile la presenza di pulsanti e interruttori meccanici.

Particolarmente importante nell’ambito del restyling è comunque la meccanica che ha determinato una significativa evoluzione “green” della gamma, ora quasi interamente composta da modelli elettrificati. Fanno infatti eccezione le motorizzazioni che si collocano alle due estremità dell’offerta, e cioè il 4 cilindri a benzina 2.0 da 250 cv e il potente 5.0 V8 della esuberante Svr che di cavalli ne eroga ben 550.

Per il resto, nella famiglia hanno trovato posto due differenti interpretazioni dell’elettrificazione. C’è la tecnologia mild hybrid a 48 Volt che accomuna le unità a 6 cilindri in linea, il 3.0 a benzina da 400 cv e il turbodiesel 3.0 da 300 cv, nonché l’altro turbodiesel, il 4 cilindri 2.0 disponibile con le potenze di 163 e 204 cv.

Al vertice della gamma, non solo per il prezzo ma anche e soprattutto per la sua valenza “green”, si colloca la versione con la spina P400e che grazie alla tecnologia ibrida plug-in garantisce emissioni di CO2 comprese tra 49 e 57 g/km (a seconda delle versioni e degli equipaggiamenti), promettendo fino a 53 km di autonomia percorribili con il solo motore elettrico da 105 kW (143 cv) che, abbinato al 4 cilindri 2.0 a benzina, dà vita a un sistema da 404 cv con 640 Nm di coppia.

Sono valori che determinano una velocità massima di 240 km all’ora con un’accelerazione 0-100 in 5,3 secondi che la dice lunga sul temperamento temperamento della vettura. Quanto ai tempi di ricarica, per riportare la batteria da 17,1 kWh da 0 all’80% della capacità servono 5 ore mezza in Modo 2 (fino a 2,3 kW) e un’ora e 40 in Modo 3 fino a 7 kW, mentre basta mezz’ora collegandosi a una colonnina di ricarica rapida in corrente continua. 

Il pilota ha a disposizione le modalità di guida Ev (solo elettrico), Hybrid che gestisce autonomamente la collaborazione tra i due motori e Save che privilegia il motore termico per mantenere la carica della batteria se si prevede di averne bisogno in un’altra fase del viaggio. 

A proposito di modalità di guida, tutte le motorizzazioni sono abbinate alla trazione integrale e al cambio automatico Zf a 8 marce accanto alla cui leva cè un inedito selettore rotante che consente di modificare assetti e regolazioni di sterzo, acceleratore e trasmissione scegliendo tra le impostazioni Comfort, Eco che propizia un comportamento più attento all’efficienza, Dynamic che offre una guida più reattiva e Rain-Ice-Snow che adatta la motricità alle condizioni di aderenza in cui ci si può imbattere soprattutto al volante di un Suv a quattro ruote motrici.

Proprio in queste condizioni può essere di aiuto anche il nuovo sistema “Auto Vehicle Hold”, più fluido e funzionale del precedente “Automatic Hill Hold” perché mantiene bloccati i freni nelle partenze in salita non per un tempo prestabilito, ma finché è il guidatore a decidere premendo il pedale dell’acceleratore.

  • condividi l'articolo
Sabato 8 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 10-05-2021 14:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti