La Maserati MC20

MC20, l’auto-manifesto della “nuova vita” di Maserati è un autentico capolavoro di stile e di hi-tech

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

MODENA - In casa Maserati, come ormai tutti sanno, è in atto un piano di rilancio incentrato su una nuova generazione di modelli che entro pochi mesi andranno a comporre una gamma tutta nuova, fatta di berline, SUV, GT e Cabrio, tutte ibride o 100% elettriche progettate e prodotte “in proprio”, senza più alcuna dipendenza dalla Ferrari, per anni irrinunciabile fornitore di motori. Un piano coraggioso, e tuttavia improrogabile, che richiede forti investimenti (2,5 miliardi di euro) e, soprattutto, un’attenzione particolare dedicata a salvaguardare l’immagine storica del marchio: un’immagine tipicamente sportiva, legata alle grandi competizioni (dalla Formula 1 a Indianapolis) e alla produzione di auto di serie impareggiabili nel coniugare le prestazioni ad una eleganza senza pari.

Per dare credito a questo ardito cambio di passo occorreva comunicare al mondo la concretezza della svolta. Come? Con un’auto tutta nuova, una supercar capace di suscitare stupore prim’ancora di conquistare il mercato, un gioiello di stile e tecnologia in grado di testimoniare la credibilità del progetto di rilancio del marchio.

L’auto-manifesto della “nuova vita” di Maserati è la MC20, un autentico capolavoro di stile e di hi-tech, con le carte in regola per segnare il ritorno dello storico marchio nel segmento delle supercar, dapprima con la sola motorizzazione termica (già in commercio al prezzo di 216.432 euro), poi anche con l’elettrica a zero emissioni, per la quale però non è stata ancora fissata una data di lancio.

Come già avvenne nel 2012 con la MC12 pluricampione del mondo, la sigla MC sta per Maserati, mentre il numero sta ad indicare l’anno d’inizio della produzione. E’ una biposto realizzata a Modena su una monoscocca in carbonio progettata da Dallara (sulla base dell’Alfa 4C) e prodotta ad Airola, in Campania, dagli specialisti di Adler.

Il motore è un V6 biturbo 3.0 litri 24 valvole da 630 cv/730 Nm sistemato in posizione posteriore/centrale, in grado di spingere l’auto fino alla velocità massima di 325 km/h, con passaggio in accelerazione da 0 a 100 in 2,9 secondi. Il cambio è un automatico doppia frizione a 8 rapporti, i freni (dischi autoventilanti) possono adottare, a richiesta, dischi carboceramici che assicurano spazi di arresto e resistenza al fading fuori dal comune (ma l’optional costa ben 12.000 euro!).

E fuori dal comune – a cominciare dall’apertura delle portiere ad ali di farfalla - è anche l’aspetto di questa biposto ad altissime prestazioni “firmata” dagli uomini di Klaus Busse, vice presidente del design di Stellantis, e in particolare dal team di Marco Tencone, responsabile dello stile di Maserati. Con loro ha interagito anche Federico Landini, il tecnico che ha supervisionato tutto il progetto MC20, il quale ha rivelato di aver portato ingegneri e stilisti insieme in galleria del vento per sviluppare sinergicamente soluzioni che accontentassero tanto le ragioni del design quanto quelle della tecnica.

Il risultato di tutto ciò è un’auto a due posti, lunga 4,67 metri, di bell’aspetto, capace di esaltare la purezza dello stile e i valori dell’aerodinamica alternando forme morbide a superfici tese e assicurando una deportanza (il carico verticale che subisce l’auto in velocità) di circa 100 kg alla velocità di 200 km/h.

Ciò detto la MC20 è capace di destreggiarsi magnificamente in pista (consigliabile dotare l’auto del differenziale autobloccante a controllo elettronico, optional), ma anche di muoversi senza impacci su strada, nel traffico di tutti i giorni, nel pieno rispetto delle due anime del brand. Tra le qualità maggiormente apprezzabili, lo sterzo prontissimo e comunicativo e la facilità di guida, in condizioni limite “protetta” dall’elettronica, e con reazioni sempre ben controllabili, anche quando in modalità Corsa il differenziale autobloccante elettronico e il controllo di stabilità danno via libera a controsterzi e derapate (le altre modalità di guida selezionabili sono Wet, GT, Sport e Esc-off).

Certo, una volta a bordo la seduta è bassa, tipicamente sportiva, ma l’abitacolo è sufficientemente spazioso e non mancano le regolazioni per i sedili. Gli interni sono rifiniti in pelle e alcantara, con qualche tocco di carbonio, e due schermi sono dedicati alla strumentazione e all’infotainment (compatibile con lo smartphone). Manca invece il classico specchietto retrovisore, ma non certo per una dimenticanza: viene sostituito da un sistema che proietta le immagini provenienti da una telecamera.

  • condividi l'articolo
Venerdì 10 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 11-09-2021 12:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti