La nuova Peugeot 508

Nuova 508, la berlina coupè di Peugeot rompe gli schemi. Spicca per tecnologia, comfort e stile innovativo

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo
  • 49

NIZZA - È proprio il nome, o meglio il numero che secondo la filosofia adottata qualche anno fa da Peugeot non cambia con il succedersi delle generazioni, l’unico indizio che lega la nuova 508 al modello che l’ha preceduta. Per il resto, le differenze sono abissali, sia per quanto riguarda la personalità stilistica, sia in termini di contenuti tecnologici. Sè è vero, come è vero, che tra le berline di segmento D, le uniche a tenere botta in una fetta del mercato europeo che sembra aver faticosamente trovato una certa stabilità dopo un decennio di evidente contrazione sono le vetture premium.

La Casa del Leone ha puntato su un modello che non nasconde le grandi ambizioni, coerenti con l’obiettivo del brand che intende diventare «il miglior costruttore generalista alto di gamma», come ricorda Jean-Philippe Imparato, il manager che sull’onda dei brillanti risultati raggiunto come direttore generale di Peugeot Italia è stato chiamato a Parigi per assumere lo stesso ruolo, ma a livello globale. Per contrastare l’offensiva scatenata dalle configurazioni di carrozzeria alternative che, a cominciare dai Suv-crossover, hanno progressivamente eroso le quote di mercato delle classiche berline, i progettisti hanno deciso di passare dai connotati di una tradizionale tre volumi alle linee più fluide e aggressive di una coupé a 5 porte, dando concretezza «commerciale» al fascino e all’esuberante eleganza anticipati dalle concept car Exalt nel 2014 e Instinct che l’ha seguita tre anni dopo.

Il risultato, anche stando ai pareri raccolti al Salone di Ginevra dove l’ammiraglia del Leone si è presentata al mondo, è più che positivo: una vettura moderna e sofisticata, dalla personalità forte e dalla presenza su strada più importante di quanto non suggeriscano le dimensioni reali: con i suoi 4,75 metri di lunghezza (8 cm meno del modello che l’ha preceduta) non è certo piccola, ma è meno corpulenta di alcune sue dirette concorrenti. Merito anche dell’altezza insolitamente contenuta (1.404 mm, 8 mm meno della precedente) che ne evidenzia il dinamismo, accentuato dall’andamento spiovente del padiglione. Una combinazione che potrebbe far pensare a qualche sacrificio in termini di abitabilità, soprattutto posteriore. Un’insidia che i designer sono riusciti a evitare giocando la carta dell’innovazione, come spiega il responsabile stile della 508 Pierre Paul Mattei: «Per garantire l’abitabilità e l’accessibilità che ci si attende da un’auto di questa classe abbiamo dovuto rivedere il nostro modo di progettarne la struttura. Nel trattamento delle lamiere abbiamo compiuto una vera prodezza, utilizzando per la prima volta in casa Peugeot un design tipico delle auto sportive».

Nel frontale dal look decisamente aggressivo la sottile calandra con la lavorazione a scacchi è quasi incorniciata dalla firma luminosa delle luci diurne a Led opalescenti, due lunghe lame che partono dai gruppi ottici full Led e arrivano quasi a toccare i paraurti. Un insieme di grande modernità (anche i gruppi ottici posteriori sono full Led, sempre accesi, con effetto tridimensionale e i classici artigli sempre ben visibili grazie all’intensità adattiva della luce) condito con un pizzico di nostalgia: il leone al centro della calandra sopra il quale, sulla punta del cofano basso e filante, c’è il logo 508 è una chiara citazione della 504 nata esattamente mezzo secolo fa. Un tocco di classe in più è costituito dai finestrini senza cornice.

Realizzata sulla piattaforma Emp2 e dimagrita in media di 70 kg rispetto alla generazione precedente, la nuova Peugeot 508 si colloca all’avanguardia tecnologica del gruppo Psa anche a livello meccanico, con soluzioni evolute come le sospensioni con ammortizzazione variabile pilotata – di serie sulle versioni superiori – e il nuovo cambio automatico a 8 rapporti Eat8 abbinato a quesi tutte le motorizzazioni, che sono le più moderne a disposizione del gruppo francese.

Della gamma fanno parte i propulsori delle famiglie PureTech e BlueHdi della generazione Euro 6.2, ai vertici della categoria per quanto riguarda le emissioni di CO2, i cui valori non temono l’esame della procedura Wltp che confronta i consumi omologati con quelli rilevati nell’impiego reale. I PureTech 1.6 a benzina erogano una potenza di 180 e 225 cv, quest’ultima riservata alla versione Gt che si guadagna la sigla anche grazie alla sospensione pilotata con modalità Sport. Nel campo dei diesel ci sono il BlueHdi 1.5 da 130 cv – il motore d’ingresso, nonché l’unico disponibile anche con il cambio manuale in alternativa all’Eat8 e il più rispettoso dell’ambiente con i suoi 98 g/km di CO2 registrati nel ciclo di prova europeo – affiancato dal 2.0 declinato nei livelli di potenza di 160 e 180 cv. E sul finire del 2019 la gamma si arricchirà anche di una versione ibrida plug-in a benzina.

  • condividi l'articolo
  • 49
Venerdì 13 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-07-2018 16:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti