Gli interni della nuova Astra

Opel, il comfort dei sedili ha una lunga tradizione. Dagli schienali reclinabili della Kapitän fino alla nuova Astra

di Giampiero Bottino
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I sedili, questi sconosciuti. Li diamo talmente per scontati che spesso vengono dimenticati nella stessa comunicazione delle case che al momento di presentare un nuovo modello preferiscono sottolinearne le mirabolanti risorse di connettività, infomobilità e assistenza alla guida, magari – ma con una frequenza sempre meno assidua – le motorizzazioni e le doti dinamiche. Al limite c’è spazio, ma solo per le auto ad alto tasso di sportività, per un accenno al disegno avvolgente delle poltrone anteriori che migliora la capacità di contenimento nelle curve veloci.

Uno scarso interesse magari immeritato per quello che – dopo il powertrain – è «il componente più complesso e costoso di un’automobile», come fa notare chi di sedili se ne intende, se non altro per “dovere d’ufficio”, e cioè Stefano Virgilio, organizzatore a Milano un incontro sul tema nella sua qualità di responsabile della Comunicazione di Opel Italia, la filiale nazionale del marchio che più di ogni altro crede nell’importanza di questo elemento dal ruolo significativo non solo in termini di comfort, ma anche della sicurezza e del benessere di chi vi prende posto.

Non a caso l’unico marchio tedesco della galassia Stellantis ha fatto della certificazione Agr dei suoi sedili un autentico cavallo di battaglia anche sul piano della comunicazione aziendale. Questa sigla, acronimo di “Action gesunder rücken», traducibile con “Azione schiena sana”, identifica l’associazione che da oltre un quarto di secolo valuta con rigore scientifico – certificandola quando l’esito è positivo – l’ergonomia e il valore posturale di tutto ciò che ha a che fare con la “salute” della schiena non solo nel settore automotive, ma in tutti i comparti industriali interessati, dai mobili per ufficio all’arredamento domestico fino alle calzature per i bambini.

La certificazione di Agr – la cui autorevolezza e indipendenza è garantita dalla potente associazione dei consumatori tedeschi – rappresenta per Opel, che l’ha ottenuta per la prima volta con la Signum del 2003, una preziosa carta in più da giocare nei confronti della concorrenza, il coronamento di una lunga ricorsa al comfort inaugurata nel 1956 con gli schienali reclinabili della Kapitän e proseguita negli anni con l’altezza regolabile dei sedili delle prime generazioni di Monza e Senator, con la regolazione elettrica della Omega B e con il sistema di regolazione delle sedute Flex7 tenuto a battesimo dalla Zafira nel 1999.

Oggi la certificazione esibita con orgoglio dalla marca di Rüsselsheim è presente sui Suv Crossland e Grandland, nonché sull’ammiraglia Insignia, e tiene conto anche della presenze di tecnologie evolute, per esempio in termini di condizionamento e riscaldamento dei sedili. In coerenza con la democratizzazione della tecnologia che da sempre è una priorità per il marchio, adesso il certificato debutta tra le compatte di segmento B con le versioni alte della nuova Astra, i cui sedili approvati da Agr sono posizionati 12 mm più in basso rispetto alla precedente generazione per enfatizzare la posizione di guida sportiva.

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Sabato 2 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 03-04-2022 14:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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