La Porsche 911 GT3 RS circondata dai tecnici ai box Nürburgring e a destra, dal pilota Jörg Bergmeister che ha portato la sportiva tedesca al record storico per una 911 all'Inferno Verde, ad un soffio da quello assoluto per auto di serie

911 GT3 RS, un fulmine al Nürburgring. È la Porsche più veloce di sempre all’Inferno Verde

di Nicola Desiderio
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La nuova 911 GT3 RS è ufficialmente la Porsche più veloce di tutti i tempi sul vecchio circuito del Nürburgring. Lo scorso 5 ottobre l’ultima delle creature di Zuffenhausen ha infatti chiuso i 20.832 metri del vecchio tracciato che si snoda tra i boschi delle Ardenne in 6 minuti, 49 secondi e 328 millesimi.

A firmarlo come pilota è stato Jörg Bergmeister, vincitore tra le GT della 24 Ore di Le Mans in due occasioni, nel 2004 e nel 2019 anno nel quale ha conquistato anche il titolo mondiale WEC. Ha anche vinto sei titoli nella American Le Mans Series e una 24 Ore di Daytona. Ovviamente, sempre al volante della 911 con la sola eccezione di un titolo ALMS Grand Am conquistato nella classe prototipi con una Riley motorizzata Ford. Insomma, un vero e proprio ambasciatore della Porsche e della 911, chiamato anche per questo dapprima a sviluppare la nuova GT3 RS per la generazione 992 e poi a dimostrarne tutto il potenziale cronometrico su quella che è la pista di riferimento a livello mondiale per le prestazioni globali di una vettura e, anche per questo, è chiamata l’Inferno Verde.

E la nuova 911 GT3 RS, grazie al manico e al piede del pilota tedesco, non ha mancato l’appuntamento disintegrando il tempo della GT3 (6’59”927) che era pur stata capace di battere la precedente 911 GT3 RS 991.2 (9’56”4). In realtà c’è una 911 che ha fatto ancora meglio ed è la GT2 RS MR (6’38”835) che, oltre a poter contare su un motore nettamente più potente (700 cv contro i 525 cv della GT3 RS), è stata preparata dalla Manthey Racing, una delle squadre clienti di punta per la casa tedesca e la 911. L’arma in più della nuova GT3 RS è l’aerodinamica attiva che permette di avere fino a 860 kg di deportanza in frenata e in curva e una configurazione più filante in rettilineo.

Il filmato su youtube fa vedere chiaramente in quali occasioni il flap dell’enorme ala posteriore e i deflettori nascosti all’interno della parte frontale cambiano configurazione. Va ricordato che la 911 GT3 RS ha una downforce massima che supera quella impiegata dalle 911 RSR da competizione a Le Mans. E questo dice tutto sulla vicinanza tra la vettura da competizione e quella di serie, anche visiva, attraverso altri particolari aerodinamici come i parafanghi tagliati posteriormente forniti di deflettori, gli sfoghi sul cofano e i parafanghi anteriori e le alette sui lati del tetto le quali evitano che l’aria calda raggiunga le prese d’aria del motore abbassando la potenza del motore di 15 cv.

A dare il loro contributo ci sono gli pneumatici Michelin Cup 2 R, le sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico sia in estensione sia in compressione e il differenziale autobloccante a controllo elettronico che, così come le sospensioni, può essere regolato dal pilota in ogni momento attraverso manopole sul volante. E poi c’è il solito inesauribile 6 cilindri boxer 4 litri aspirato il cui urlo a 9.000 giri/min fa accapponare la pelle. La vettura di Bergmeister era anche equipaggiata del pacchetto Weissach che, grazie ai cerchi in magnesio ed altre componenti in fibra di carbonio – lo sono già cofani, parafanghi portiere e tetto – consente di abbassare il peso di altri 22 kg rispetto ai 1.450 kg in configurazione standard.

Il filmato fa emergere lo stile di guida di Bergmeister, alquanto deciso, che affronta questa sfida letteralmente a mani nude – non porta i guanti – ma soprattutto l’incredibile motricità della vettura che al massimo allarga progressivamente, ma non costringe mai il pilota a correzioni per eccesso di sovrasterzo. E questo nonostante le irregolarità del fondo, tipiche del Nürburgring e che invece emergono ad alta velocità, nonostante la deportanza alle alte velocità, facendo andare a vuoto le ruote posteriori in qualche frangente. Si vede anche che sono utilizzati solo i primi 6 dei 7 rapporti del cambio PDK e che in sesta la vettura riesce a toccare i 287 km/h, pur in leggero falsopiano, prima della curva che porta alla zona dei box. Segno che la rapportatura è ottimale anche per la pista e la scelta di mantenere il cambio della 991 – la 992 ha 8 rapporti – con un rapporto al ponte accorciato è giusta, oltre a far risparmiare 20 kg di peso.

Ma potrebbe non essere finita qui. Le condizioni nelle quali il record è stato ottenuto non sono state ideali a causa della bassa temperatura dell’asfalto e soprattutto del vento che a tratti ha disturbato il delicato equilibrio aerodinamico della vettura. Dunque, anche se Bergmeister e gli uomini della Porsche non lo dicono, potrebbero decidere insieme di fare un altro tentativo e prendersi il record assoluto tra le vetture di serie (6’48”047) che è detenuto da una vettura concettualmente agli antipodi come la Mercedes-AMG Black Series GT con motore anteriore V8 4 litri biturbo da 730 cv. Tra le due il distacco è identico anche alla rilevazione che viene presa 232 metri dopo alla fine del rettilineo iniziale (6’43”616 contro 6’44”848). Il derby di Stoccarda insomma potrebbe svolgersi al Nürburgring e giocarsi sul filo dei millesimi.

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Martedì 18 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 19-10-2022 11:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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