Linda Jackson, ceo di Citroen appoggiata ad una c5 Aircross fuori dalla fabbrica di Rennes

Rennes, fra tradizione e innovazione: viaggio nella tana della Citroen C5 Aircross

di Cesare Cappa
  • condividi l'articolo

RENNES - Non sono sole vetture che sono state realizzate all’interno dell’impianto PSA di Rennes ad essere diventate delle icone, ma pure la stessa fabbrica. Un’azienda storica del marchio del Double Chevron, divenuta poi uno dei riferimenti all’interno del Gruppo, che si trova nell’entroterra della Bretagna non lontano dalla Loira. Qui sono state infatti prodotte auto come la Ami 6 e la Ami 8, la Xantia, sino ad arrivare alla Picasso e alla nuova E-Mehari. Oggi (quasi) tutto ruota intorno a Peugeot 5008 e alla nuova Citroen C5 Aircross.

Un Crossover e un Suv, ossia tipologie di modelli che il mercato chiede a gran voce. Automobili che porteranno il regime della fabbrica a 160.000 unità prodotte l’anno, in virtù anche di una richiesta sempre più crescente. Di queste la maggior parte saranno proprio del nuovo Suv francese, che sarà al pieno della propria efficienza produttiva nel prossimo mese di ottobre. Suv che viene realizzato sulla piattaforma Emp2 del Gruppo, che da i natali a diversi modelli, come appunto la Peugeot 5008.

Un vantaggio, quello del pianale condiviso, che si concretizza proprio a partire dalla linea di montaggio. Una linea che non richiede alcun tipo di differenziazione da una vettura all’altra. Non solo dal punto di vista della catena, ma pure delle competenze da parte degli operatori, già vigili su quel tipo di piattaforma. Questo perché una Peugeot 5008 e una Citroen C5 Aircross hanno il 90% delle operazioni condivise. Ovvero maggiore flessibilità, ma soprattutto meno complessità di assemblaggio. Così è potenzialmente possibile introdurre sulla linea un nuovo modello che derivi dallo stesso pianale, senza stravolgere le dinamiche della linea.

Un vantaggio sotto diversi punti di vista, all’interno di un impianto che si appresta ad affrontare un’importante ristrutturazione. Di fatto tutte le linee di lavoro sono altamente robotizzate, e operano grazie ad un efficiente servizio di kitting. Ossia esiste un’area in cui dei veicoli autoguidati elettrici (AGV), che seguono dei percorsi precisi, recuperano i componenti da consegnare ai vari operatori. I fornitori hanno delle vere e proprie aree riservate all’interno dell’azienda. La vicinanza proprio dei fornitori rappresenta una chiave fondamentale del successo dell’impianto. Un guadagno ovviamente in termini di praticità e rapidità d’azione, che ha consentito di alimentare l’efficienza di un comparto così importante per l’industria dell’auto.

Ma difronte ad una capacità produttiva così elevata, si sono resi necessari tutta una serie di interventi. Non solo a livello strutturale, ma pure di personale. Il profitto tecnologico si misura così anche sul fronte sociale. Infatti saranno assunti 350 dipendenti destinati ad alimentare la forza lavoro per via dell’innesto di un nuovo turno, che opera in base al regime “VSD”: venerdì, sabato, domenica. Le cui modalità sono già state discusse con le organizzazioni sindacali, secondo il principio di co-costruzione adottato con le parti sociali. Ma ci saranno assunzioni anche per altri 1.000 lavoratori interinali all’interno dell’impianto di Rennes.
 

  • condividi l'articolo
Domenica 18 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti