Il giudice monocratico del tribunale di Roma ha prosciolto dalle accuse Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club Italia, che era accusato di falso dalla Procura di aver omesso di comunicare emolumenti percepiti da diversi enti e di avere così, secondo l'impianto accusatorio, aggirato il tetto annuale di 240mila euro previsto per i manager pubblici. Per il pm Carlo Villa l'accusa si è però rivelata errata ed in aula ha chiesto il non luogo a procedere. Il giudice ha fatto cadere le accuse con la formula «perché il fatto non costituisce reato». Come emerso dalle verifiche nella dichiarazione dei redditi fra il 2017 e il 2020 era stato commesso un errore in maniera inconsapevole tanto che sul sito dell'Aci invece erano riportate correttamente tutte le dichiarazioni coi redditi lordi.
«Il proscioglimento, addirittura pre dibattimentale, disposto dal giudice ha chiaramente certificato la correttezza comportamentale istituzionale di Angelo Sticchi Damiani», commenta il difensore, l'avvocato Roberto Eustachio Sisto. «La difesa ha puntualmente dimostrato, documenti alla mano, la ortodossia nelle scelte del Presidente dell'Aci cosi da consentire anche al Pubblico Ministero, di condividere lealmente la fondatezza della conseguente richiesta di proscioglimento - aggiunge il penalista -. Una bella pagina di giustizia, che chiude definitivamente una vicenda dolorosa nonché ogni tentativo di speculazione extraprocessuale nei confronti di un galantuomo quale è, e la sentenza di oggi ne costituisce sintomatica attestazione, Angelo Sticchi Damiani».