Il Ford Transit esposto a Padova

La storia del Ford Transit conquista il Salone di Padova. Da van dei Beatles all’ibrido plug-in atteso nel 2020

di Sergio Troise
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PADOVA - Volete sapere qual è uno dei veicoli più ammirati del Salone di Padova dedicato ad auto e moto d’epoca? Non è un’automobile. E non è nemmeno una motocicletta. E’ un veicolo commerciale, ovvero il Transit della Ford, che sotto le luci della fiera veneta celebra 66 anni di vita ininterrotta mettendo in mostra il meglio del suo passato, del suo presente e del suo futuro: il modo migliore per dare conto di un’evoluzione costante, concentrata oggi sulle più avanzate motorizzazioni ibride, ma saldamente ancorata a irrinunciabili valori della tradizione come la robustezza, l’affidabilità, la versatilità.

Per dare una plastica illustrazione di questo percorso lungo e coerente, la filiazione italiana della Casa euroamericana ha portato dunque a Padova tre veicoli di epoche diverse: il Ford FK 1000, considerato l’antesignano del primo Transit (venne ribattezzato Taunus Transit e destinato prevalentemente a Vigili del Fuoco e operatori dei mezzi di soccorso); un Transit con 12 posti e grandi finestrature che negli anni 60 veniva utilizzato, in varie configurazioni, da famiglie, lavoratori, giovani e band musicali (Beatles e Rolling Stones compresi); e un esemplare di ultimissima generazione, denominato Tourneo Custom Plug-in Hybrid, che sarà disponibile in Italia nei primi giorni del 2020.

Messi uno accanto all’altro, i tre esemplari testimoniano il percorso seguito in un campo parallelo a quello dell’auto che alla Ford ha regalato – successi commerciali a parte – la fama di marchio specializzato nella costruzione di veicoli forti, robusti, capaci di imprese insospettabili, in alcuni casi autentici exploit: come il trasporto, nel 1973, dall’Inghilterra alla Scozia, della riproduzione di un centisauro di 15 metri da 1,5 tonnellate, per non dire del viaggio di 10 settimane e 16.000 chilometri dall’Inghilterra alla Scozia organizzato dalla Hughes Overland Tours.

Ad alimentare la leggenda del veicolo capace di resistere a tutto, il racconto di un affezionato cliente spagnolo della Ford, che nell’ottobre 1985 venne colto di sorpresa da una tempesta di neve e fu costretto ad abbandonare il suo Transit in montagna, a 3.000 metri di quota. Sommerso da 5 metri di neve, il veicolo fu ripreso al disgelo, dopo sei mesi, e – raccontano ancora oggi in casa Ford – “con grande stupore del suo proprietario si dimostrò quasi perfetto e pronto a ripartire per essere riportato a casa”.

Nel 2012 la produzione raggiunse quota 7 milioni di unità. E da allora l’evoluzione del Transit è proseguita arrivando fino alle novità dei giorni nostri: “Novità importanti, che fanno della Ford la prima azienda in grado di fornire la tecnologia ibrida Plug-in nel segmento dei veicoli commerciali da una tonnellata”, ha tenuto a ricordare Marco Buraglio, direttore della divisione veicoli commerciali di Ford Italia. E ha aggiunto: “In Europa la Ford prevede di chiudere i conti del 2019 con una crescita del 14,3%. Quanto al mercato domestico, ovviamente il costruttore nazionale è leader, ma Ford è in crescita costante e chiuderà il 2019 con 25.000 veicoli commerciali immatricolati e un più 16,3%. Un risultato notevole – viene osservato – in quanto nel 2012 Ford era ferma a quota 5000”.

Le previsioni di ulteriore crescita vengono spiegate con la grande fiducia riposta nei mezzi di nuova generazione e nello sviluppo del piano di elettrificazione dell’intera gamma, che prevede l’arrivo di 17 veicoli elettrificati in Europa entro il 2024. “Già oggi – è stato ricordato a Padova – disponiamo di una gamma che prevede veicoli Mild Hybrid (Transit e Tourneo), mentre da dicembre sarà avviata in Turchia la produzione del Transit ibrido plug-in e in un futuro non troppo lontano quella del Transit full-electric”.

Inutile dire che la novità più interessante è costituita dal Transit ibrido plug-in, atteso in Italia all’inizio del 2019 negli allestimenti adatti al trasporto persone e al trasporto merci. La motorizzazione è costituita da una componente elettrica da 92.9 kW alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 13.6 kWh e ricaricabile a una presa di corrente, mentre la componente termica è affidata al super collaudato tricilindrico eco-boost a benzina di 1000 cc in grado di funzionare come range extender.

“A differenza di altri ibridi plug-in – tengono a sottolineare in casa Ford – il nostro sistema privilegia la funzione elettrica a emissioni zero, utilizzando il motore termico come supporto per la ricarica e per aumentare l’autonomia”. A tal proposito vale la pena ricordare che nell’anteprima nazionale la Ford ha dichiarato un’autonomia totale superiore a 500 chilometri, con consumi di carburante pari a 2,7 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 60 gr/km (NEDC) per il veicolo trasporto merci, e di 3.1 litri/100 km e 70 gr/km di CO2 per quello adibito al trasporto persone.

Diverso è invece il sistema Mild-Hybrid già disponibile da maggio del 2019 su Transit/Tourneo: in questo caso il motore principale è il diesel 2.0 litri EcoBlu declinato nelle potenze di 130, 170 e 185 cv, abbinato a un piccolo motore elettrico che accumula energia in rilascio e in frenata e in nessun caso consente di muoversi a emissioni zero. Il suo compito, infatti, è quello di supportare il motore termico contribuendo da un lato a migliorare valori di coppia e prestazioni in accelerazione, dall’altro a ridurre consumi e produzione di CO2 allo scarico.

Inutile dire che la soluzione plug-in è la più evoluta: tra le chicche hi-tech previste – pensate – c’è persino la capacità del veicolo di passare autonomamente dalla funzione termica a quella elettrica se la zona lo prevede. Una genialata che teoricamente dovrebbe consentire di muoversi senza patemi nei centri urbani e senza l’incubo di entrare inavvertitamente nelle ZTL. Peccato solo che in alcune città, come la stessa Padova, sia inspiegabilmente vietato entrare nelle zone a traffico limitato anche con le ibride plug-in… Un’assurdità tipica dell’ottusa burocrazia italiana, che vanifica gli straordinari sforzi che l’industria dell’auto sta facendo per adeguarsi alle necessità dell’eco-compatibilità ambientale.

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Lunedì 28 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2019 15:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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