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e-Vitara, un progetto sviluppato con Toyota e Daihatsu. La promessa di Toshihiro Suzuki: «Avanti tutta verso società neutrale»
Auto giapponese, design europeo, produzione indiana: è su queste basi che nasce la Suzuki e-Vitara, sport utility elettrica compatta (4,28 metri) che arriverà in Italia entro la prima metà del 2025 nelle versioni a due e quattro ruote motrici, con l’obiettivo di conquistare uno spazio significativo sul nostro mercato, lì dove la casa di Hamamatsu ha sempre ben figurato, misurandosi senza complessi con tutti, dai big europei ai connazionali orientali (giapponesi e coreani).
Nonostante i tempi di commercializzazione siano ancora lunghi e non sia stata ancora definita nei dettagli la gamma con relativo listino, la filiazione italiana della casa giapponese ha presentato la nuova Vitara in un evento dedicato, svoltosi a Milano sulla pista del ghiaccio dell’Allianz Cloud, mirato a far sapere che finalmente anche Suzuki, dopo le esperienze maturate nel campo dell’ibrido, è pronta a misurarsi nell’area del full electric: un campo minato, irto di difficoltà, con la domanda che nel nostra Paese stenta a decollare, e tuttavia non trascurabile, vista anche l’esigenza di rispettare il piano Carbon Neutral a suo tempo varato da Hamamatsu.
La produzione avrà inizio nei primi mesi del 2025 nello stabilimento Suzuki Motor del Gujarat, uno Stato federato dell’India centro-occidentale, affacciato sul Mar Arabico. E’ lì che questo primo modello BEV strategico di Suzuki a livello globale nascerà sulla base del concept eVX (Emotional Versatile Cruiser) che la Casa giapponese presentò in anteprima assoluta, nel gennaio del 2023, all’Auto Expo di Nuova Delhi e successivamente, nell’ottobre del 2023, al Japan Mobility Show di Tokyo.
L’auto nasce dunque sulla nuova piattaforma Heartect-e, specifica per i BEV, frutto del lavoro congiunto di Suzuki, Toyota e Dahiatsu. Molteplici gli obiettivi dichiarati dalla Casa: presentarsi con uno stile che trasmetta forza e innovazione (ci ha pensato con successo Kimitioshi Sato, manager del design); sfruttare al meglio un motopropulsore a emissioni zero e assicurare un’esperienza di guida agile e intuitiva, anche con l’opzione di un sistema di trazione integrale elettrica ALLGRIP-e in grado di fornire non solo capacità fuoristradistiche (l’altezza da terra è di 18 cm) ma anche eccellenti prestazioni.
Se siete curiosi di sapere come si traducano queste ambizioni in termini di velocità massima e accelerazione, però, dovete avere pazienza: la Casa giapponese non le ha ancora ufficializzate, limitandosi a dire che “il sistema consente di ottenere un’accelerazione fluida da fermo e un’accelerazione decisa in fase di sorpasso da basse ad alte velocità”. In compenso, in occasione dell’anteprima milanese, sono stati forniti dettagli sulle due motorizzazioni elettriche previste.
Il gruppo motopropulsore BEV della nuova Vitara è costituito dunque dal sistema eAxle (assale elettrico) che integra il motore e l’inverter, insieme alle batterie al litio ferro-fosfato progettate – assicura la Casa - per garantire sicurezza e affidabilità. Il sistema è declinato in due differenti livelli di potenza: uno da 144 cv, per la versione a due ruote motrici, e un altro da 184 cv per la 4x4. L’autonomia dichiarata è di 400 km e per ricaricare la batteria dal 15 all’80% sono necessari 50 minuti.
Non sono molte le sport utility elettriche di dimensioni compatte disponibili anche con la trazione integrale. Ma in casa Suzuki, ovvero lì dove è nato oltre 50 anni fa quell’autentico fenomeno di piccola 4x4 che è stata la Jimny, la scelta è stata inevitabile, e con ogni probabilità si rivelerà giusta anche sul piano commerciale. In proposito il numero 1 della filiazione italiana della casa nipponica, Massimo Nalli, ha tenuto a dire che “il sistema di trazione integrale progettato dai nostri ingegneri è basato su due motori autonomi, uno per asse, quindi l’elettronica interviene a distribuire la coppia in modo intelligente sui due assi, contribuendo a fare in modo che l’auto sia in grado di districarsi anche nelle situazioni più difficili, su terreni a scarsa aderenza, innevati o fangosi”.
Da notare, a proposito della capacità di movimento su terreni difficili, che la nuova e-Vitara sarà un po’ più alta dell’attuale modello con motorizzazione termica e che tra le anticipazioni fornite dalla Casa in occasione dell’anteprima italiana c’è anche qualcosa che riguarda le opzioni legate alle modalità di guida. Saranno tre: Eco, Normal e Sport, in modo da garantire le prestazioni migliori nelle più diverse condizioni. Inoltre è prevista la modalità Trail, che consente di uscire senza problemi da terreni difficili applicando la forza frenante alle ruote che slittano e distribuendo la coppia motrice al pneumatico opposto (funzione LSD). Insomma, c’è tutto ciò che serve a un piccolo SUV.
Ovviamente le versioni con trazione integrale e possibilità di affrontare anche i percorsi offroad più impegnativi avranno un prezzo superiore rispetto alle e-Vitara con la sola trazione anteriore. Ma al momento non c’è ancora un listino per l’Italia, dove la nuova auto, come detto, non dovrebbe arrivare prima dell’estate 2025. In occasione dell’anteprima milanese è stato solo anticipato che “orientativamente il listino dovrebbe partire da 35.000 euro” (IVA ed eventuali incentivi esclusi).