La Suzuki Swift Sport

Swift è anche Sport: non solo piacere di guida. Arriva la variante più dinamica della piccola Suzuki

di Cesare Cappa
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MALAGA - Un nome che vale un programma. La piccola Swift diventa Sport e le prospettive del divertimento mutano. Cede al fascino della sovralimentazione e, pur lasciando per strada qualche centimetro cubico rispetto al passato, guadagna in potenza e coppia. La presenza di un turbocompressore di piccole dimensioni consente una guida fluida con la giusta quantità di Newton metri ai bassi regimi. Aspetto ben descritto dalle informazioni tecniche di Swift Sport. I 230 Nm sono disponibili nell’intervallo compreso tra i 2.500 e i 3.500 giri/min. A questi bisogna aggiungere i 140 cavalli di potenza massima per mettere in chiaro il quadro prestazionale della giapponese: da 0 a 100 in 8,1 secondi e una velocità massima di 210 km/h. Ed è tutto merito del propulsore di 1,4 litri Boosterjet. E certamente del fatto che il peso a vuoto sia sceso di 80 kg rispetto alla passata edizione, raggiungendo quota 975 chilogrammi. In questo frangente ad essere protagonista èil pianale “Heartect”, piattaforma Suzuki di nuova generazione .
 

 

Rispetto al passato, sono aumentati il passo (+20 mm) e le carreggiate (+40 mm). Mentre l’architettura del comparto sospensioni è rimasta la stessa: MacPherson all’avantreno e ponte torcente al posteriore. Il giusto mix ottimizzato in funzione del cosiddetto “fun to drive” una volta in marcia. La sportività non è però l’unico aspetto potenzialmente gratificante di Swift Sport. La presenza di Apple CarPlay, Android Auto e pure MirrorLink sono dettagli affascinanti non solo per gli utenti più giovani. Interfacciati al pubblico in abitacolo grazie ad uno schermo touch da 7 pollici posto al centro della plancia. Una dotazione la cui tecnologia non si limita all’infotainment, ma segue pure le ovvie necessità legate alla sicurezza. Così, la serie di dispositivi che la corredano, la rendono a tutti gli effetti una vettura di segmento superiore. Di serie, ad esempio, il sistema “guidadritto”. Rispetto al passato è stato ulteriormente ottimizzato su Swift Sport con l’introduzione del controllo attivo sullo sterzo. A velocità comprese tra i 60 e i 160 km/h, una telecamera monoculare identifica la corsia percorsa e interviene quando viene valicata una delle linee che delimitano il proprio spazio vitale. La funzione “restasveglio” invece, èprogettata per vigilare sulla traiettoria rettilinea. Dai 60 km/h in su attiva allarmi sonori e visivi se il veicolo inizia a sbandare a causa magari della sonnolenza del pilota. Mentre il sistema “nontiabbaglio” si occupa di regolare il fascio luminoso.

A bordo sono i sedili sportivi con impunture rosse a marcare l’ambiente di Swift Sport. Che si dota pure di un volante con la parte inferiore della corona appiattita. Quanto al vano di carico, la capacità del bagagliaio varia da 265 a 947 litri di volume. Elementi d’interesse per una vettura la cui principale destinazione d’uso dovrebbe o potrebbe essere il piacere di guida. Ma è proprio questo il vantaggio della compatta Swift. Ossia la sua capacità di adattarsi senza alcun problema alla guida nel quotidiano traffico cittadino. In fase di lancio, sino alla fine del mese di maggio, la nuova Suzuki Swift Sport è offerta al prezzo di 18.150 euro (dopodiché il costo sarà di 21.190 euro). Una cifra che comprende una dotazione che non ha bisogno di alcuna particolare aggiunta, fatta eccezione per la vernice metallizzata (550 euro). Perché tutti i dispositivi di cui sopra, dall’infotainment alla sicurezza, sono parte del corredo standard della Swift più sportiva presente in gamma.

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Lunedì 4 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 21:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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