Volkswagen e partner cinese Saic pronti a chiudere una fabbrica in Cina
Volkswagen, con chiusura fabbriche a rischio 15mila posti lavoro. Decisione senza passare dal voto del Consiglio di sorveglianza
Volkswagen anticipa a fine settembre i negoziati con i sindacati. Il 25 primo confronto sul patto a tutela dei posti di lavoro
WOLFSBURG - Addio a Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all’internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni ‘60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all’ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. Numero uno del gruppo per un decennio a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, Hahn ha anche portato il marchio Volkswagen in Cina, oggi primo mercato della casa automobilistica. Nato a Chemnitz, nella Germania orientale, nel 1926, Carl Horst Hahn Jr è morto ieri a Wolsburg a 96 anni. Entrato in VW nel 1954, ne è diventato capo nel 1982.
Durante il suo mandato decennale, VW ha costruito fabbriche in Cina, ha acquisito Seat in Spagna e Skoda nella Repubblica Ceca e si è espansa nell’ex Germania orientale comunista. «Fino ad allora eravamo troppo concentrati sulla Germania, eravamo un’azienda nazionale. Ad eccezione degli americani, non c’erano marchi globali», aveva ricordato in un’intervista del 2020. Hahn ha anche avviato la transizione di Audi al segmento delle auto di lusso. Nel 1992 è stato sostituito alla guida del gruppo da Ferdinand Piech.