
Volkswagen Taigo, un pieno di tecnologia per il Suv coupè: dagli Adas di serie al digital cockpit

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Se all’esterno la Taigo si fa apprezzare per un aspetto originale, da SUV-Coupé, l’abitacolo richiama quello della T-Roc, con la quale condivide la strumentazione digitale, con due schermi sulla plancia, uno per il quadro strumenti e uno per l’infotainment. Il digital cockpit è disponibile di due tipi, quello di serie da 8 pollici e quello Pro da 10,25 (di serie sulla R-Line), mentre il sistema multimediale può misurare 8 o 9 pollici, a seconda della versione. Il navigatore non è di serie (costa 650 euro) così come altre dotazioni previste solo come optional a pagamento. Comprensibile la possibilità di avere solo con pagamento extra il tetto panoramico, i fendinebbia e il sistema di parcheggio automatico; meno convincente inserire nella lista degli optional i fari adattativi, i sensori di pioggia e di parcheggio e l’antifurto.
Sono però di serie – e meno male! - utili sistemi di assistenza alla guida (ADAS), come il controllo automatico e adattivo della velocità, l’avvisatore del cambio corsia, il controllo della distanza dal veicolo che precede, il riconoscimento della stanchezza del guidatore, la capacità di individuare i pedoni e la frenata automatica d’emergenza. E’ un equipaggiamento più che adeguato al rango dell’auto, al quale si aggiunge, sul fronte della sicurezza passiva, un airbag supplementare che tutela guidatore e passeggero in caso di possibile urto fra le loro leste.
A sostegno del comfort si fa apprezzare la presenza del climatizzatore manuale (l’automatico bizona è optional), anche se mancano le bocchette per il passaggio dell’aria nella zona posteriore. Lo spazio longitudinale è più che sufficiente, mentre il tetto tendente ad abbassarsi, per accentuare la linea un po’ da coupé, può creare qualche difficoltà a passeggeri di alta statura. Adeguato il vano bagagli, che misura 438 litri, ampliabili a 1437 (più della T-Cross e della T-Roc).
La disposizione dei comandi e le finiture degli interni ricordano quelle della Polo, anche se dalla top di gamma R-Line sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di meglio in materia di plastiche e rivestimenti. Nulla da dire, invece, sulla gestione intuitiva dello schermo dell’impianto multimediale, completo di Android Auto e Apple CarPlay con collegamento wireless, e sul cruscotto virtuale: fornisce molte informazioni e ha una grafica semplice, chiara e ampiamente configurabile.