Zanardi, perché la strada non era chiusa? Monta la polemica. «Ma non c'erano obblighi»

Zanardi, perché la strada non era chiusa? Monta la polemica. «Ma non c'erano obblighi»

di Francesca Monzone
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Non era una gara competitiva quella dove Alex Zanardi è rimasto gravemente ferito, ma solo una pedalata tra amici. Si trattava del passaggio di alcuni corridori, circa una decina che con bici ed handbike percorrevano la statale che da Pienza porta a San Quirico d’Orcia. Le autorità hanno aperto un fascicolo per capire se ci siano stati degli illeciti riguardo la sicurezza, ma la legge parla chiaro e le associazioni locali,  coinvolte nella manifestazione voluta da Zanardi, avevano avvisato del passaggio i Comuni interessati. C’è stata confusione e il tema sicurezza è subito scattato, con i toni che sui sociali si sono infiammati.

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La Staffetta Tricolore organizzata da Alex Zanardi, non richiedeva la chiusura totale del traffico sulle strade percorse, proprio perché non era una gara. Lungo il tragitto, in base ai regolamenti, non doveva esserci neanche l’alternanza dei mezzi di Polizia Municipale e Stradale, che invece hanno fatto da scorta al gruppo di ciclisti in movimento. Per tanto non ci sarebbero stati illeciti nell’organizzazione, ma la colpa andrebbe ricercata nella tragicità e fatalità dell’incidente di Zanardi.

Questa mattina sono stati fatti dei nuovi rilevamenti nella zona. Zanardi e gli altri ciclisti, in modo ordinato e con una pattuglia davanti andavano verso Montalcino. La velocità era di circa 50 km/h per le bici, che in un tratto in leggera discesa non stavano quindi andando veloci e anche il camion, che procedeva nel senso opposto, era nei limiti della velocità consentita. La sfortuna e la fatalità hanno voluto quello spostamento di carreggiata da parte di Zanardi. Lungo il percorso c’era allegria e la gente in modo ordinato assisteva al passaggio del piccolo gruppo. I regolamenti del codice della strada e quelli della Federazione Ciclistica Italiana, non prevedevano quindi una chiusura delle carreggiate e neanche una scorta a carico dei Comuni interessati.
 


Il problema quindi non è un mancato rispetto delle regole, ma eventualmente nuove norme da applicare, in particolare quando in un passaggio di bici, come quello di ieri, ci sono handbike e quindi persone con disabilità. Ma a questo punto il problema diventa ancora più ampio, perché le handbike problemi di sicurezza li incontrano ogni volta che si immettono in strade con passaggio di automobili. Così ancora una volta si torna sul tema sicurezza e sui luoghi dove andare con le bici, perché se una bici occupa uno spazio limitato della carreggiata e chi la guida può mettersi facilmente in una zona sicura, se richiesto, per chi va in handbike non è possibile. Atleti o amatori con le loro handbike ad ogni uscita incontrano dei rischi, per loro una buca o un dosso, può farli ribaltare. Intanto le prefetture stanno lavorando, così come le autorità locali. Quello che sicuramente fa più male è vedere un campione come Alex Zanardi, lottare per la vita in un letto d’ospedale.

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Sabato 20 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 21-06-2020 12:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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