La McLaren P1 nell'inconfondibile colore arancio della acsa

P1, la belva per il mezzo secolo McLaren
la sfida con il Cavallino va oltre la F1

di Sergio Troise
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PARIGI - Fondata nel 1963 dal neozelandese Bruce McLaren, la casa di Woking festeggerà 50 anni nel 2013. Per celebrare degnamente l’anniversario, la McLaren si regalerà una supercar stradale degna della fama e della tradizione del marchio, storico protagonista in Formula 1 e acerrimo rivale di Sua Maestà la Ferrari. L’auto si chiama P1 ed è ormai definita in quasi tutti i dettagli, ma per ora è ancora un concept, come hanno spiegato al Salone di Parigi Ron Dennis, patron della superfactory britannica, e Antony Sheriff, che di McLaren Automotive è l’amministratore delegato. La versione definitiva sarà presentata a marzo 2013 al Salone di Ginevra e le prime consegne avranno inizio tra la fine dell’anno e l’inizio del 2014, ad un prezzo ancora da definire, che tuttavia potrà interessare emiri, sceicchi e simili.

Progetto estremo, tiratura limitata. Nei piani della McLaren la nuova P1 verrà prodotta in 500 esemplari. L’auto non dovrà essere la più veloce in assoluto, ma dovrà affermarsi come «la sportiva stradale in grado di stabilire le migliori prestazioni in pista». Per questo il lavoro è stato concentrato al massimo sulla leggerezza (la costruzione della scocca è in carbonio, la carrozzeria in alluminio) e sulla aerodinamica, oltre che sulla potenza. Rivale diretta, inutile dirlo, sarà l’erede della Ferrari Enzo (sigla di progetto F70), che a Maranello stanno mettendo a punto (a Parigi è stata mostrata, per ora, soltanto la scocca attorno alla quale verrà realizzata la macchina).

Un design ispirato alla Formula 1. Esposta nello stand parigino in una vistosa colorazione arancione (il colore che amava Bruce McLaren), la P1 ha colpito per l’aspetto estremamente aggressivo, caratterizzato da un muso molto basso, un parabrezza ampio e di forma avvolgente, grandi prese d’aria laterali e canalizzazioni fino alla coda. La scocca, chiamata MonoCage, prevede la fibra di carbonio anche sul tetto, che ha una rigidezza da roll-bar e una forma capace di canalizzare l’aria verso il motore, sistemato in posizione posteriore-centrale. Un ulteriore accorgimento mirato al raffreddamento è la copertura con una lamina d’oro del tubo di scarico centrale: una chicca preziosa, è il caso di dirlo, mutuata dalla prima McLaren F1 firmata da Gordon Murray 25 anni fa.

Carico aerodinamico fino a 600 kg. Tutto, sulla McLaren MP1, è mirato a tenere l’auto inchiodata alla strada. Ma il top dell’”effetto Formula 1” viene dall’ala posteriore mobile: proprio come sulle monoposto della massima categoria, l’ala posteriore, sistemata sul cofano motore, può essere azionata dall’abitacolo e può assumere due configurazioni diverse: piatta in rettilineo, per ridurre la deportanza e favorire la velocità massima, oppure inclinata, da 300 a 120 mm, in modo da aumentare la deportanza e migliorare il rendimento della macchina in curva. Se non bastasse, l’alettone posteriore lavora assieme ai flap anteriori, che si aprono e si richiudono automaticamente davanti alle ruote per controllare i flussi dell’aria. Secondo la McLaren, la P1 è in grado di generare ben 600 kg di carico aerodinamico già a 255 km/h. Che ovviamente non è la velocità massima (il dato non è ancora noto, ma si presume che possa superare abbondantemente i 350 km/h). Altre caratteristiche da vera e propria auto da corsa sono l’aerodinamica attiva e le sospensioni pushroad elettroniche adattive.

Top secret i dettagli sul motore. Secondo Ron Dennis, «la P1 è il risultato di 50 anni di corse automobilistiche ai massimi livelli». Ma il patron della McLaren non si è sbilanciato sulla potenza che l’auto potrà sprigionare. Ha solo detto che «dovrà erogare 600 cavalli per tonnellata» e che utilizzerà una tecnologia ibrida. Il motore, comunque, dovrebbe essere una evoluzione del V8 biturbo da 3.8 litri adottato sulla McLaren MP4-12C, che nell’ultima evoluzione eroga 625 cv. Facile prevedere un balzo fino a 800 cv, visto che verrà utilizzato il Kers, ovvero il sistema di recupero dell’energia (e dunque della potenza) in rilascio e in frenata. Anche in questo sul modello F1. Ipotesi attendibili: velocità massima attorno ai 360 km/h, accelerazione 0-100 in meno di 3 secondi. Ovviamente in pista.

La McLaren MP4-12C Spider. A Parigi il fantastico concept della P1 ha attirato tutte le attenzioni. Ma intanto la casa di Woking ha presentato anche la versione spider della MP4.12C. E’ una supercar scoperta che ricalca in pieno le caratteristiche della versione coupè, della quale riesce a mantenere la medesima rigidità torsionale, nonostante l’assenza del tetto. Ad essere più precisi il tetto c’è, nel senso che l’auto dispone di un piccolo hard-top rigido in grado di essere riposto con un comando automatico in 17 secondi, a velocità non superiore a 30 km/h. Tutto ciò incide sul peso per 40 kg, portando il totale a 1474. Ma le prestazioni non ne risentono. Il V8 biturbo da 3.8 litri da 625 cavalli/600 Nm abbinato ad un cambio 7 marce doppia frizione consente alla cattivissima due posti inglese di scattare da 0 a 100 km/h in 3.1 secondi e di raggiungere una velocità massima di 329 km/h. L’auto è già ordinabile anche in Italia (distributore è il Gruppo Fassina) ad un prezzo molto vicino ai 240.000 euro. Poco più della Ferrari 458 Italia Spider, della quale vuol essere una concorrente diretta.

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Martedì 16 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 12:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA