Una Alfa Romeo Giulietta durante i test al Sestriere

Le magie degli pneumatici invernali, una scelta di sicurezza sempre più indispensabile

di Sergio Troise
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SESTRIERE - Motori imballati, ruote che slittano, auto intraversate, lunghe code, bimbi che piangono e mamme che si allarmano, mentre il babbo cerca in qualche modo di far ripartire la macchina bloccata nella neve. È la tipica scena che si propone puntualmente su certe strade di montagna nei weekend invernali, quando gli immancabili “ottimisti a oltranza” tentano disperatamente di far muovere l’auto sprovvista di pneumatici invernali. E magari non hanno neanche le catene a bordo. Per fortuna succede meno spesso d’una volta. Ma succede. Con rischi per la sicurezza e la possibilità d’incorrere nelle sanzioni previste dal Codice della strada, che possono arrivare fino al ritiro della carta di circolazione. Ma non tutti lo sanno. E, soprattutto, non tutti sanno quanto gravi siano i rischi per la sicurezza propria e altrui.

Per evidenziare una volta di più la sostanziale diversità di comportamento delle auto in relazione alla gommatura e alla temperatura (il “confine” è fissato a 7 gradi), le principali associazioni di categoria (Assogomma e Federpneus) organizzano sin dal 2004 vere e proprie campagne di educazione stradale, grazie alle quali la situazione, negli ultimi anni, è molto cambiata: i dati di mercato indicano infatti che la percentuale di pneumatici invernali venduti in Italia in un anno è di circa un terzo del totale, ovvero 10 milioni di pezzi su 30. Appena 15 anni fa, a parità di vendite, raggiungevano a stento il milione.

L’ultimo stage s’è svolto sulle nevi del Sestriere. Alfa Stelvio, Giulietta, MiTo, Maserati Ghibli e Volvo V90 le auto a disposizione, gommate con pneumatici estivi e invernali forniti da Bridgestone, Continental, Goodyear, Michelin e Pirelli. I test comparativi hanno evidenziato differenze sostanziali nel comportamento delle auto, in relazione a frenata, accelerazione, tenuta in curva. In salita, su fondo innevato e gomme estive, è impossibile (o comunque molto difficile) ripartire. In discesa, alla modesta velocità di 25 km/h, la gommatura estiva montata sulla Ghibli ha allungato mediamente lo spazio di frenata da 8 a 10 metri.

In accelerazione, con la piccola Alfa MiTo, l’auto munita di gomme estive è riuscita a passare da 5 a 20 km/h in 6 secondi, mentre con le invernali ne ha impiegati 3,7. I test sono risultati utili anche per sfatare il mito dei Suv 4x4 inarrestabili: in realtà le ruote alte e la trazione integrale a nulla servono se non unite alla giusta gommatura. Lo hanno dimostrato le difficoltà incontrate dalla Stelvio Q4 con gomme estive: partenze in salita e frenata su neve e ghiaccio risultano compromesse, così come i cambi di direzione su tratti un po’ più veloci. Con le invernali, invece, tutto avviene in sicurezza. Altra smentita: non è vero che basti montare le invernali soltanto sull’asse di trazione. Il test con la Giulietta a gommatura mista ha dimostrato che in curva, anche a 30 km/h, il rischio testacoda è elevatissimo.

Le gomme invernali, però, non sono tutte uguali. Si distinguono in due categorie, quelle marcate con la scritta sovrimpressa M+S (Mud&Snow, fango e neve) e quelle con la scritta M+S e il pittogramma alpino simbolo d’una montagna con tre cime e con un fiocco di neve al centro. La marcatura delle prime è un’autocertificazione del produttore (ammessa dalla normativa), mentre la seconda indica che le gomme hanno superato i test d’omologazione previsti dall’Ue, e per questo sono consigliate da Assogomma. In alternativa a estive e invernali ci sono poi le All Season, adatte a tutte le stagioni. Ma Fabio Bertolotti, che di Assogomma è il direttore, puntualizza: «Da un punto di vista normativo non esistono, perciò consigliamo i due treni di gomme, invernali e estive, da montare il 15 novembre e il 15 aprile».

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Lunedì 19 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 23:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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