Un pneumatico sperimentale Michelin

Michelin: “Così lavoriamo ai pneumatici del futuro”. Le sfide del settore, tra sostenibilità, efficienza e polivalenza

di Angelo Berchicci
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A cambiare velocemente non sono solo le automobili. Anche il settore dei pneumatici è in una fase di profonda e rapida trasformazione, di cui Michelin delinea i contorni nel corso della prima edizione del suo International Media Day, tenutosi a Cuneo. Una location scelta non certo per caso, dal momento che nel 2023 ricorrono i 60 anni dell’impianto di produzione piemontese, fondato nel 1963 e oggi divenuto tra i più importanti stabilimenti Michelin al mondo (nonchè il più grande sito di pneumatici presente in Italia, a fronte di 2.200 dipendenti, 925.000 metri quadri di superfice e una produzione di 14 milioni di gomme l’anno). La due giorni è stata l’occasione per mostrare le numerose sfide che Michelin deve fronteggiare, come la richiesta di gomme sempre più efficienti e rispettose dell’ambiente, in un contesto in cui il peso delle autovetture è in continua crescita, a discapito del consumo e delle emissioni di CO2. Michelin risponde a questo paradosso puntando a minimizzare la resistenza al rotolamento dei suoi prodotti, che scenderà di circa il 10% di qui al 2030.

Un’altra tendenza che il costruttore francese conosce bene è la crescita dei pneumatici 4 stagioni, a cui proprio Michelin ha dato un enorme contributo con la creazione del CrossClimate, una copertura che in un certo senso ha inaugurato nel 2015 la stagione delle all-season di nuova concezione, sviluppate partendo da una gomma estiva (ma con certificazione invernale). Dal 2015 a oggi in Europa si è passati da 14 a 44,5 milioni di pneumatici 4 stagioni venduti, con Michelin che prevede un ulteriore aumento di oltre l'11% nei prossimi 5 anni. A tutto ciò si aggiunge il boom delle auto elettriche, le quali comportano una serie di esigenze specifiche per quanto riguarda le gomme, dal punto di vista della silenziosità, della durata chilometrica e dell’efficienza.

Mentre è impegnata a rispondere alle esigenze del presente, l’azienda francese guarda anche al domani, che parlerà sempre più la lingua della sostenibilità. Va in questa direzione la messa a punto di due pneumatici sperimentali omologati per l’utilizzo stradale, uno per le auto e l'altro per gli autobus, contenenti rispettivamente il 45% e il 58% di materiali sostenibili (ovvero che impiegano materie prime facilmente rinnovabili o riciclate). Abbiamo potuto provare la gomma montata a bordo di una Hyundai Ioniq 5, rimanendo colpiti dalla silenziosità e dall’assenza di differenze nel comportamento rispetto a una copertura tradizionale. Questi pneumatici anticipano le tecnologie che saranno riversate sui futuri modelli destinati alla produzione di massa entro il 2025 e costituiscono un passo importante verso l’obiettivo di utilizzare materiali sostenibili al 100% in tutte le gomme Michelin entro il 2050.

Se a cambiare sono anzitutto i prodotti, gli impianti di produzione non sono certo da meno. Un ottimo esempio della transizione è il sito di Cuneo, un sito all’avanguardia e altamente digitalizzato, dove vengono utilizzate tecnologie come l’internet of things, la realtà aumentata e i veicoli automatizzati. Qui Michelin ha introdotto 36 presse elettriche, che hanno consentito di risparmiare 4.000 tonnellate di CO2, e al contempo è iniziata la costruzione di un nuovo impianto di trigenerazione, operativo dal 2024, che consentirà di coprire il 97% del fabbisogno energetico del sito, con il 16% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili.

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Domenica 16 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 17-04-2023 19:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA