Michelin sempre più ecologica, entro il 2048 il 100% degli pneumatici sarà riciclato

Michelin sempre più ecologica, entro il 2048 il 100% degli pneumatici sarà riciclato

di Nicola Desiderio
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MONTREAL - Michelin riciclerà il 100% degli pneumatici e l’80% delle materie impiegate per costruirli saranno ecosostenibili entro il 2048. Lo ha annunciato l’azienda francese per bocca del suo amministratore delegato, Jean-Dominique Senard, al Movin’ on, il summit mondiale della sostenibilità che oggi si chiude a Montreal.

Invertire la bilancia. Ad oggi, le percentuali sono praticamente opposte: Michelin infatti impiega il 28% di materiali sostenibili per costruire i propri pneumatici, dei quali la quasi totalità (26%) provengono da fonti sostenibili quali il caucciù, l’olio di semi di girasole e altro ancora mentre il 2% proviene da riciclaggio (principalmente acciaio e polvere di pneumatico usato). Il costruttore di Clermont Ferrand conta però di invertire i numeri riducendo la percentuale di materiali di origine fossile al 60% nel 2038 portando al 10% la quota di utilizzo di materiali riciclati e al 30% quelli eco sostenibili. Quest’ultimi costituiranno nel 2048 il 50% dello pneumatico mentre i materiali riutilizzati saranno il 30% portando così all’80% la quota di sostenibilità e riducendo al 20% quella relativa ai materiali di origine petrolchimica, dunque fossile o di sintesi.

Un cammino trentennale. Ambiziosi anche gli obiettivi sulla riciclabilità: oggi il 70% degli pneumatici viene recuperato del quale il 50% è riciclato e il 20% convertito in energia. Michelin per il 2038 vuole portare la percentuale di recupero all’85% dimezzando la quota utilizzata per produrre energia mentre nel 2048 conta di riciclare il 100% degli pneumatici prodotti creando un ciclo perfettamente circolare. Per raggiungere questi obiettivi ha già in essere alcuni progetti. Il primo è il programma Biobutterfly, lanciato nel 2012 con Axens e IFP Energie Nouvellee, per produrre elastomeri sintetici da biomasse come legno, paglia e barbabietole.

Il futuro in polvere. Il secondo passa attraverso il gli pneumatici trasformati in micropolveri (MRP, Micronized Rubber Powder) e, a loro volta riutilizzati su nuovi pneumatici sostituendo le materie prime oggi realizzate sulla base di olio e gomma. A questo scopo, Michelin ha acquisito Lehigh, leader mondiale in MRP con una tecnologia che consente di ridurre i costi delle materie prime del 50% senza compromessi sulle prestazioni. Lehigh ha il più grande stabilimento di MRP del mondo, che ha una capacità produttiva di 54mila tonnellate, a Tucker, nello stato americano della Georgia, dove si trova anche l’Application & Development Center. Michelin e Lheigh hanno però guardano anche all’Europa e hanno già creato una sussidiaria a Barcellona e presto sarà in funzione il primo stabilimento al di fuori degli USA, a Murillo del Fruto, sempre in Spagna.

La gomma è già avanti. Il settore degli pneumatici è sicuramente uno dei più avanzati a livello di tutela ambientale. Secondo il World Business Council for Sustainable Develompment, nel mondo ogni anno vengono buttati un miliardo di pneumatici, pari a 25 milioni di tonnellate, e di questi il 70% viene recuperato e il 50% riciclato per altri utilizzi. Allo stesso tempo, solo il 14% dei contenitori e degli imballaggi di plastica viene recuperato. Se gli obiettivi di Michelin fossero condivisi da tutta l’industria degli pneumatici, i benefici sono impressionanti: ci sarebbe un minore consumo di 33 milioni di barili all’anno, quanto trasportato da 16 petroliere e mezza e l’equivalente di 54.000 GWh, l’energia consumata dalla Francia in un mese intero. Per l’automobile, è come se fossero percorsi 65 miliardi di km in meno da un’auto di medie dimensioni, con un consumo di 8 litri/100 km.

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Sabato 2 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 03-06-2018 22:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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