la Dacia Duster nella Transfăgărășan

Dacia, al volante della Duster alla scoperta della Romania e della Transfăgărășan

di Michele Montesano
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BUCAREST – Arrampicarsi ad oltre 2000 metri di altitudine sfidando tornanti e strapiombi, attraversare foreste incantate facendo incontri ravvicinati con orsi, osservare la natura incontaminata e panorami mozzafiato. Tutto questo si può racchiudere in una sola parola Transfăgărășan: a detta di molti una delle strade più belle del mondo. Noi l’affronteremo con una vettura che, visto il suo passaporto, è sicuramente di casa da queste parti. Stiamo parlando della Dacia Duster che, giunta alla sua terza generazione, è tra le auto più apprezzate della sua categoria.

L’occasione per metterla alla prova, strapazzandola tra tornanti e strade sterrate, è di quelle da non perdere assolutamente. Ci siamo diretti alla volta di Bucarest per affrontare questa avventura che, com’è consono in queste circostanze, va’ vissuta insieme ad altri compagni di viaggio procedendo in convoglio. Giunti al Dacia Business Center della capitale della Romania, ad attenderci c’è la Duster TCe 130 mild-hybrid in cui modulo ibrido da 48 V, dotato di una batteria da 0,8 kWh, offre supporto al 1.2 tre cilindri turbo benzina che aziona esclusivamente le ruote anteriori.

Con oltre 2,4 milioni di esemplari venduti, di cui 330 mila in Italia, la nuova Duster presenta uno stile rinnovato e al passo con i tempi. Oltre a dare un senso di robustezza e solidità, il SUV di segmento C adotta linee decise e ben raccordate con angoli smussati. Lungo 4,34 metri e largo 1,81 metri, il SUV rumeno si basa sulla piattaforma CMF-B del Gruppo Renault e non rinuncia al suo carattere da fuoristrada. A tal proposito sono numerose le componenti paracolpi realizzate in Sparkle, una speciale plastica studiata e prodotta appositamente dai tecnici Dacia sfruttando materiali riciclati al 20% che non necessitano di verniciatura.

Inconfondibile la nuova firma luminosa con gli anabbaglianti a LED, dotati della caratteristica forma a Y, che incorniciano la mascherina. Quest’ultima, a sua volta, sovrasta la griglia del radiatore. Vista lateralmente, della Duster si apprezza la linea pulita, con i passaruota a incorniciare gli pneumatici e la maniglia della portiera posteriore nascosta nel montante. Infine il posteriore riprende il tema delle luci a Y mentre a dare un tocco di sportività ci pensa un portellone ampio e il lunotto spiovente.

Saliti a bordo si nota immediatamente lo spazio a disposizione, grazie al passo di 2,65 metri, sia per chi si siede davanti che per chi si accomoda sul divano posteriore. Incrementata anche la capienza del bagagliaio che ora arriva a 594 litri. Buona anche la qualità delle plastiche, facili da pulire in caso di uso da fuoristrada, e la parte multimediale gestita dal display touch centrale da 10,1”. Chi guida può invece fare affidamento sul quadro strumenti digitale da 7”.

Trovata immediatamente la corretta posizione di guida, è l’ora di pigiare il pulsante START e partire alla volta della Transfăgărășan. Ma prima di tutto c’è un’altra sfida ad attenderci, ovvero il caotico traffico dell’ora di punta di Bucarest. Non una delle imprese più facili, visti i numerosi incroci e le vetture che brulicano per strada. Ed è proprio in questo contesto che si apprezza subito l’ottimo spunto del propulsore termico che, costantemente supportato dal motore elettrico, ci consente di districarci nel traffico. Inoltre lo sterzo, maneggevole e rapido, ci permette di fare slalom con disinvoltura tra semafori e incroci.

Usciti indenni dal groviglio cittadino è ora di far sgranchire la Dacia su un tratto autostradale. Il cambio manuale 6 rapporti si dimostra un valido alleato anche nei consumi inoltre, azionando la modalità di guida Eco, si può ulteriormente ridurli. Ben insonorizzato, l’abitacolo offre ampio spazio a bordo sia davanti che per coloro che si siedono sul divano posteriore, dove non manca spazio per gambe e testa. Interessante trovare al centro della plancia, al fianco del touch-screen, un pratico porta cellulare. Non non mancano, inoltre, le prese USB-C e la piastra wireless per caricare lo smartphone.

Lasciata alle spalle l’autostrada ci addentriamo nella Romania più rurale e bucolica, dove non è raro trovare ancora carretti trainati da cavalli o buoi. Il nastro d’asfalto diventa tortuoso fino a inerpicarsi verso i Carpazi, la catene montuosa che divide in due la Romania e collega la regione della Transilvania con la Valacchia. Non siamo poi così distanti dal celebre castello del Conte Vlad III di Valacchia che ispirò Bram Stoker nello scrivere il suo Dracula. Complice il tramonto, e la vegetazione fitta, l’atmosfera si fa più cupa prima di giungere alla tappa intermedia del Lacul Vidraru.

Trascorsa la notte indenni e senza fare strani incontri, è il momento di costeggiare il bacino idrico più grande della Romania. È esattamente dalla diga di Vidraru che ha inizio la prova off-road di 20 km. Pur disponendo della sola trazione anteriore, la nostra Duster procede spedita superando egregiamente le asperità. Complice un’altezza da terra di circa 20 centimetri e l’ottima taratura delle sospensioni, la Dacia affronta con disinvoltura dossi, pendenze, salti e persino i guadi. In nostro aiuto c’è la telecamera a 360° che, attraverso il display a centro plancia, consente di monitorare eventuali ostacoli laterali.

Rimesse le ruote sull’asfalto, e con la Duster ancora sporca di fango, siamo pronti per affrontare finalmente la Transfăgărășan. Lunga oltre 150 km, fu realizzata nel 1974 per scopi militari dal dittatore Nicolae Ceausescu. Oggi, a distanza di 50 anni esatti dall’apertura, è definita tra le strade più belle del mondo. Curve e tornanti, inframezzati da brevi rettilinei, si susseguono senza sosta tra i boschi dov’è frequente imbattersi anche in orsi. Incontri, talmente ravvicinati, che ci hanno permesso di constatare in prima persona sia la robustezza della carrozzeria della Duster che l’ottima qualità di verniciatura.

Salutati i nuovi amici è tempo di ripartire. La pendenza inizia ad aumentare mente gli alberi lasciano il posto a piccoli arbusti. La strada diventa sempre più insidiosa, delimitata da un lato dalle rocce e dall’altro da strapiombi. Anche in questo contesto la Dacia non sfigura affatto permettendo di scalare la vetta con facilità. Il motore da 130 Cv, costantemente supportato dal motore elettrico, offre il giusto brio in salita così come l’assetto della vettura, e le gomme da 18”, riescono a contenere nel migliore dei modi il rollio in curva.

Arriviamo in cima alla vetta a quota 2.034 metri d’altitudine dove, incastonato tra le montagne, troviamo il Balea Lac, un lago di origine glaciale. Le vette fanno da scorcio ai tornanti della Transfăgărășan che, vista dall’alto, rende ancor di più l’idea della sua complessità ingegneristica. Siamo in buona compagnia tra appassionati di auto che salgono su e giù divertendosi nell’affrontare i tornanti sfidando anche i banchi di nebbia e la foschia che circonda, di tanto in tanto, le montagne.

Il magnifico panorama e la Cabana Paltinu, ex residenza di caccia di Ceausescu, pronta a ristorarci dalle basse temperature e dalle folate di vento, sono la perfetta conclusione della fantastica avventura vissuta in compagnia della Duster. Ancora una volta, il SUV della Dacia non ha disatteso le aspettative, anzi si è rivelato un valido alleato sia nel traffico che sullo sterrato mostrando, in ogni condizione, le sue ottime qualità.

Ancora una volta la Duster si conferma una vettura versatile e affidabile adatta sia per l’uso quotidiano che per l’offroad. Proposto col motore benzina o in versione bifuel benzina e GPL, a due o quattro ruote motrici, il SUV rumeno è offerto a partire da 19.700 Euro nella versione ECO-G con il propulsore 1.0 da 100 CV. La versione utilizzata per il test, la TCe 130 nell’allestimento Journey, è acquistabile a 24.400 Euro. Con la nuova Duster ha fatto il suo esordio la versione Full Hybrid da 140 CV e trasmissione automatica, da 26.400, mentre la 4X4 parte da 25.400 Euro.

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Lunedì 7 Ottobre 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA