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AIX EN PROVENCE – Tremila chili e non sentirli. La prima elettrica con lo Spirit of Ecstasy, la Rolls-Royce Spectre, è tutt'altro che un peso piuma e, tra l'altro, con i suoi 5,475 metri di lunghezza, non è nemmeno compatta. È un'auto di serie solo sulla carta, perché come gli altri modelli prodotti in modo sostanzialmente artigianale a Goodwood si distingue per un altissimo tasso di personalizzazione. Quasi nessun cliente ne vuole una identica ad un altro e praticamente nessuno spende meno di mezzo milione di euro, anche se formalmente il prezzo parte da 327.500 euro tasse escluse, che con l'Iva italiana al 22% avvicinano il listino a quota 400.000.
Per confezionarne una difficilmente bastano 600 ore di lavoro, cui generalmente si sommano quelle delle divisione Bespoke che si occupa delle opzioni individuali. La due porte – rigorosamente con apertura “controvento” e chiusura anche mediante la pressione del pedale del freno – da 1,57 metri di altezza (il Cx è stato abbassato a 0,25) ha un soggiorno a quattro posti come abitacolo, il cui soffitto “stellato” costa praticamente come la più economica delle auto a zero emissioni vendute attualmente in Europa. Monta due unità elettriche per un totale di 584 cavalli di potenza e 900 Nm di coppia (258 Cv all'anteriore e 490 al posteriore) che garantiscono uno spunto da 0 a 100 orari di 4,5''. Il sistema a quattro ruote sterzanti assicura anche un diametro di volta di 12,7 metri, decisamente contenuto per un veicolo di queste dimensioni.
La batteria agli ioni di litio da 102 kWh che incide per quasi un quarto sul peso totale vale un'autonomia omologata di 530 chilometri nel ciclo Wltp. Il consumo dichiarato è compreso fra i 22.2 e i 23.6 kWh/100 km, non troppo inferiori a quelli rilevati dopo la prova di una novantina di chilometri nel sud della Francia, pari a 24.8. È peraltro da escludere che questo parametro sia tra quelli che incidono sulla scelta dei facoltosi clienti di Rolls-Royce, chiamati però a rinunciare al piccolo frigo per lo champagne inserito centralmente nello schienale posteriore. Si tratta praticamente del solo accessorio che la casa di Goodwood non offre su questa macchina. Che dispone invece tra i più avanzati sistemi di assistenza, fino al livello 2 di guida autonoma, anche senza mani, almeno in determinate condizioni.
Lo Spirit of Ecastasy non è solo il simbolo della macchina, ma è anche lo stato d'animo di chi si mette al volante di una Rolls-Royce come questa, che malgrado le proporzioni è facile da guidare. Perfino divertente quando si tratta di sorpassare (se ne apprezza la maggiore rigidità torsionale, nonostante condivida la piattaforma Architecture of Luxury con le Cullinan, Ghost e Phantom) e imboccare in maniera allegra qualche curva, magari un po' quando di tratta di parcheggiare o di manovrare nello stretto seppur con tutto l'armamentario tecnologico disponibile, che sopperisce in parte alle dimensioni del parabrezza anteriore, la cui visuale è un po' penalizzata anche dal generoso retrovisore centrale, e alla forma di quello posteriore, che però beneficia della vista libera centrale: i posti sono solo quattro nonostante un passo di oltre 3,2 metri. La Rolls-Royce incute un certo timore reverenziale e richiede un certo rispetto e sorprende semmai che nei dintorni di Aix en Provence quasi nessuno sia incuriosito dalla anomala presenza di Spectre. Della quale a quanto pare non risultano immatricolazioni in Italia negli ultimi 12 mesi. Una situazione destinata forse a cambiare con l'apertura del nuovo Rolls-Royce Motor Cars di Milano gestito da Rossocorsa. Presso il salone i potenziali clienti potranno anche ricorrere a Bespoke per «creare e personalizzare la propria auto».