La nuova Bmw M5 tra i cordoli del circuito romano di Vallelunga

Bmw M5, al volante tra i cordoli di Vallelunga per provare la superberlina tedesca

di Nicola Desiderio
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VALLELUNGA – Seicento cavalli e non vederli. La nuova BMW M5 è un appuntamento fisso per la Serie 5 e torna per la sesta volta nella storia della berlina alto di gamma di Monaco che rappresenta, forse meglio di qualunque altro modello, la quintessenza del marchio dell’Elica: potente, veloce, elegante, superba su strada, ma mai esagerata, anche nel look.

Un tiro infinito. L’appuntamento è al tracciato “Piero Taruffi” di Vallelunga per un appuntamento breve, ma intenso. I suoi numeri sono semplicemente impressionanti a cominciare dal V8 4.4 biturbo: la coppia di 750 Nm comincia da 1.800 giri/min ed è piatta fino a 5.600 quando arrivano i 600 cv che continuano fino a 6.700 giri. Fotografano già l’inesauribilità di un motore che è firmato dal reparto Motorsport di quel che si autodefinisce “fabbrica bavarese di motori”, ma è quel che ha intorno – e che gli permette di esprimersi al meglio – che fa la differenza. L’assetto è stato rivisto in profondità, non solo per la parte elastica, ma anche nelle geometrie e pure lo sterzo: non ci sono le 4 ruote sterzanti e neppure la scatola a variazione di rapporto anche perché le M hanno sempre tenuto a distanza soluzioni diverse da quelle convenzionali.

Un rapporto in più e tetto in carbonio. Tornando alla meccanica, il cambio è un automatico a convertitore di coppia con 8 rapporti che, sulla carta, potrebbe sembrare un passo indietro o un ammorbidimento rispetto al doppia frizione a 7 rapporti precedente. Lo vedremo. È invece una novità assoluta il sistema di trazione integrale M xDrive che consente al guidatore di selezionare tra due modalità integrali e una posteriore, per unire al meglio la tradizione con la sicurezza e la gestibilità che il cliente odierno chiede anche a questo tipo di auto. I freni sono a dischi “compound” ovvero con tazze in alluminio e dischi di ghisa con quelli anteriori morsi da pinze a 6 pistoncini e posteriori da una pinza singola flottante. In alternativa ci sono i dischi carboceramici che fanno risparmiare ben 23 kg. Ma il particolare che qualifica la M5 è il tetto in fibra di carbonio rinforzata il quale, oltre a ridurre la massa complessiva di 40 kg, abbassa il baricentro.

Integrale o posteriore, all’istante! Al volante della M5 si notano subito due levette rosse posizionate al di sopra delle razze del volante con le scritte M1 ed M2. Sono i comandi veloci per richiamare le impostazioni che possono essere costruite attraverso la regolazione dei singoli parametri di meccanica e telaio. Diversa anche la leva del cambio che non è il solito joystick e replica persino, in qualche modo, l’innesto della retromarcia nei cambi manuali BMW ovvero tirando tutto a sinistra e spingendo in avanti. Sulla sommità del pomello c’è il pulsante per regolare la velocità di cambiata su 3 livelli. Rosso è anche il pulsante di avviamento mentre nuovo su una M5 è il pulsante che influenza il sound di scarico. Ci sono anche quelli per le sospensioni. Lecito cercare dove si trova quello per il nuovo sistema di trazione integrale: bisogna andare sulla schermata e selezionare tra 4WD, 4WD Sport e 2WD.

Lente o veloci, belle le curve! È chiaro che sta nell’elettronica il segreto di come 600 cavalli possano essere domati, gestiti e – all’occorrenza – liberati, ma soprattutto su come si possa trasformare, attraverso i pulsanti, una berlina in sportiva e viceversa sfruttandone a pieno tutto il potenziale e con soddisfazione, anche su pista. Non c’è nulla di meglio per provarlo che un tracciato come Vallelunga dove curve lente si alternano ad altre veloci dove spremere cavalli e telaio. Dopo il primo giro di riscaldamento, tutto giù all’uscita dalla curva Roma, curva appena accennata verso sinistra da prendere in pieno, e poi frenata breve e inserimento verso la Curva Grande per arrivare alla doppia svolta dei Cimini verso destra in rapida successione. Raccordarle bene è fondamentale per poter accelerare e allungare verso la Campagnano, un lungo tornante verso sinistra che precede un altro breve abbrivio verso la Soratte da dove inizia il tratto più tecnico fatto da due tornanti e una S “sinistra-destra” fatta da due curve a 90 gradi prima di riaffrontare la Roma.

Tanti modi di essere supercar. Percorrere Vallelunga con la M5 significa farlo con tante automobili diverse, ma sempre terribilmente veloci. Con la posizione 4WD inserita e la posizione Sport, la vettura percorre un tunnel largo quanto la sua carrozzeria, con la 4WD Sport, il motore alza la voce e il cambio il ritmo, mentre le mura di quel tunnel si allargano per permettere al retrotreno qualche escursione verso l’esterno. Infine arriva la 2WD senza alcuna rete elettronica ed è allora che si assaggia tutta la bontà della M5 perché intraversare un’auto che dista 4 cm dai 5 metri e con un passo di 2,98 metri non è uno scherzo ed invece qui, se solo avete un minimo di esperienza ed istinto, vi sembrerà così facile che vorrete subito rifarlo. I meriti vanno suddivisi a ogni elemento della vettura, ma un plauso particolare va al differenziale autobloccante attivo che, libero dalle altre briglie dell’elettronica, riesce nell’arduo compito di scaricare tutta l’energia del V8 con spettacolari “spazzolate”, ma senza mai perdere velocità. Una sensazione che viene confermata anche in una piccola quanto speciale prova: un tornante strettissimo con l’asfalto allagato. Impressionante la stabilità con i controlli elettronici e la trazione integrale inserita, ma forse lo è ancora di più la facilità con la quale ti fa giocare con lo sterzo e l’acceleratore una volta inserita la modalità 2WD senza la rete dei chip.

Tutti i colori della serenità. Vengono in mente le parole di Alex Zanardi quando ha descritto quest’automobile, capace di offrire all’automobilista tutta la tavolozza dei colori possibile – dal comfort alla sportività, dalle prestazioni estreme alla sicurezza – unita alla serenità di poterli provare sulla tela della strada senza temere e, in ogni caso, con il sorriso sulle labbra. Attenzione: è un’auto che costa 122.000 euro tondi tondi, ma fa viaggiare comodamente 5 persone più bagagli, chiude lo 0-100 in 3,4 secondi, lo 0-200 in 11,1 secondi e – volendo – può raggiungere i 305 km/h. Cose che si possono provare solo in pista. Ma la differenza è che con lei si può davvero e, una volta usciti dal circuito, riprende la strada di casa come se nulla fosse.

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Mercoledì 4 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2018 12:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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