La rinnovata Mini Clubman

Clubman, una Mini superfashion sempre più versatile e connessa

di Giampiero Bottino
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MILANO - È il pepe l’ingrediente che più concorre a definire il carattere della Mini Clubman reduce dal recente restyling. Al vertice dalla gamma rinnovata si conferma infatti la variante griffata Jcw, cioè la variante ipervitaminizzata dagli specialisti della John Cooper Works, la divisione alte prestazioni della casa di Oxford.
Nel cofano della più muscolosa station wagon del brand scalpitano infatti i 306 cavalli messi a disposizione dal 2.0 twin turbo che ha preso il posto del precedente turbo di pari cilindrata ma con una potenza decisamente più contenuta a 231 cv. Una bella differenza, non c’è che dire, che abbiamo potuto apprezzare nella prova su strada svoltasi tra Milano e i primi contrafforti delle colline brianzole. Un percorso misto che ha valorizzato le doti dinamiche di una vettura capace di regalare prestazioni entusiasmanti e accelerazioni brucianti (le bastano 4,9 secondi per raggiungere i 100 chilometri orari partendo da ferma), ma sempre coerente con la filosofia del marchio che nel nome del “go kart feeling” privilegia l’agilità e la maneggevolezza rispetto alle prestazioni pure.
 

Queste ultime pur favorite dagli pneumatici ribassati montati su cerchi da 19” che, uniti alle sospensioni sportive e all’assetto ribassato, impongono di rinunciare a qualcosa sul piano del comfort quando si decide di scatenare la cavalleria. Se però di decide di non metterla alla frusta la Clubman Jcw sa comportarsi come una docile e rilassante automobile familiare che è Mini in tutto tranne forse che nelle dimensioni, considerando i 4.253 mm di lunghezza che comunque vanno a vantaggio dell’abitabilità, lasciando uno spazio dignitoso anche ai bagagli, ai quali è riservato un vano di 360 litri (1.250 ripiegando i sedili posteriori) accessibile tramite il classico ed esclusivo portellone a due ante su cui spicca un’altra novità portata dal restyling: i gruppi ottici posteriori il cui disegno luminoso è chiaramente ispirato all’Union Jack, la bandiera del Regno Unito.

Chi è meno sensibile alle emozioni forti, o non è disposto a pagarle 44.100 euro (optional esclusi), può contare sulle otto alternative presenti in una gamma che – a partire da 23.950 euro – è come sempre simmetrica, visto che le versioni One, Cooper e Cooper S a trazione posteriore o integrale All4 sono previste sia per i motori a benzina (3 cilindri 1.5 da 102 e 136 cv, 4 cilindri 2.0 da 192 cv), sia per i diesel (D) 1.5 a 3 cilindri da 116 cv e 2.0 a 4 cilindri da 150 e 190 cavalli.

Se alla combinazione tra le motorizzazioni, i cambi (manuali a 6 marce, automatici Steptronic a 7 o 8 rapporti), i colori e i livelli di allestimento Classic, Exclusive, Sport e Business si aggiungono le alternative di personalizzazione offerte dalle nuove opzioni del programma Mini Yours, i clienti della rinnovata Clubman possono costruirsi una vettura praticamente su misura, ben equipaggiata in termini di assistenza alla guida e più connessa che mai grazie alla carta Sim a standard 4G integrata nell’auto e gestita tramite il tradizionale strumento circolare nel quale è inserito lo schermo a colori da 6,5 o 8,8 pollici.
 

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Lunedì 21 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 23-10-2019 13:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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