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La Dacia Duster arriva a una nuova generazione, la terza, e diventa ibrida, seguendo le tendenze del mercato attuali, ma cambia totalmente, anche per via di un design che è stato ispirato dai modelli di ultima generazione del brand. Con la sua lunghezza di 4,34 metri, è a cavallo tra il segmento B ed il segmento C, mentre l'altezza da terra di ben 22 cm, sulle varianti a trazione integrale, le consente di mettere agevolmente le ruote oltre l'asfalto. Tante le protezioni di plastica di origine riciclata sia sulla fiancata che nella parte bassa del frontale e del paraurti posteriore. La nuova Duster affronta la vita a testa alta, come si evince dal frontale rialzato con il nuovo logo al centro e degli elementi che, dalla calandra, sembrano dare continuità ai LED dei gruppi ottici anteriori dalla forma ad Ypsilon, alla stregua di quelli posteriori. Non manca lo spoiler sul tetto che, attraverso delle estensioni nella parte bassa, va a circondare il lunotto posteriore. I passaruota allargati, associati alle linee squadrate, le donano una mise moderna e muscolosa, e una personalità spiccata capace di distinguerla dalle altre auto. L'abitacolo è ampio, ed anche il divano posteriore offre notevole abitabilità, visto che non sacrifica la libertà di movimento di chi siede al centro.
La zona anteriore mette in evidenza la nuova plancia con due schermi, quello dell'infotainment da 10 pollici, e quello per la strumentazione con un'ampiezza di 7 pollici. Rimangono i tasti fisici per il climatizzatore, le cui bocchette riprendono il motivo ad Y dei fari, mentre le superfici dure appaiono robuste e vengono ingentilite dalla tonalità bicolore. Sempre presente il porta smartphone, che riprende una soluzione semplice ma pratica, adottata già dalla Sandero di ultima generazione. Non manca la piastra a induzione per ricaricare il telefono, mentre la connessione con lo stesso avviene tramite Android Auto o Apple CarPlay. Il sistema multimediale funziona bene e si gestisce con semplicità, grazie alle voci che consentono di muoversi agevolmente nel menu principale. Il bagagliaio varia tra le versioni 2WD e 4WD con la versione da noi provata che può contare su 456 litri, per cui è capace di rispondere alle esigenze di una famiglia. Al volante, il 1.2 3 cilindri da 130 CV e 230 Nm con sistema ibrido a 48 Volt, sfrutta il comparto elettrico, che ha una batteria da 0,8 kWh, per avere più spunto ai bassi regimi, o quando si richiede tutta la potenza rapidamente, come in occasione di un sorpasso. Il cambio manuale a 6 rapporti ha una buona manovrabilità, e la piattaforma CMF-B, la medesima della Jogger o della Renault Captur, tanto per intenderci, offre una taratura dell'assetto che garantisce comfort e solidità negli appoggi.
La sicurezza è enfatizzata dai diversi dispositivi di ausilio alla guida, tra cui il sistema che consente di rimanere in carreggiata. A questo si uniscono il cruise control, il sistema di riconoscimento dei segnali stradali, la frenata automatica d'emergenza, ed il monitoraggio dell'attenzione del conducente. Comoda ed efficace su strada, dove ha percorso circa 16 km con un litro di benzina, la Duster in fuoristrada sfoggia angoli d'attacco, di dosso e d'uscita, rispettivamente di 31, 24 e 36 gradi, e si adatta alla tipologia di percorso con il pratico rotore posizionato sul tunnel centrale. Con il dispositivo che regola la velocità in discesa, poi, gestisce in autonomia l'andatura lungo i pendii. La Dacia Duster della nostra prova, la Extreme TCe 130 4x4, gravita nella zona alta della gamma, e ha un prezzo di partenza di 26.900 euro. Ma suggeriamo di aggiungere il pack parking che, per ulteriori 500 euro, annovera la telecamera a 360°, il sistema di rilevamento dei veicoli negli angoli ciechi dei retrovisori, ed i sensori di parcheggio anteriori e laterali.