La nuova generazione della Skoda Octavia

Skoda Octavia, la quarta generazione fa il suo esordio. Migliorati ancora i suoi punti forti

di Mattia Eccheli
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PRAGA - Cinque stelle alla stella della Freccia Alata. La nuova Skoda Octavia ha confermato ai più recenti crash test EuroNcap il punteggio massimo che aveva già ottenuto nel 2013: il miglior viatico in vista del suo rilancio. Dopo 6,5 milioni di esemplari sta per debuttare la quarta generazione della best seller della Repubblica Ceca che arriva in Italia nella tarda primavera del prossimo anno. E per la quale i vertici del costruttore della galassia Volkswagen hanno già promesso che «i costi di proprietà saranno sensibilmente inferiori» rispetto al modello uscente, una già eccellente combinazione tra spaziosità, funzionalità e razionalità. Un contributo all’aumento dell’efficienza arriva dalle linee, perché il modello figura «tra le automobili con la migliore aerodinamica della sua classe a livello mondiale».
Per l’anteprima planetaria, Skoda ha scelto la Galleria Nazionale di Praga, dove il Ceo Bernhard Maier ha accolto anche il primo ministro, Andrej Babis. La Freccia Alata del resto vale il 5% del Pil della nazione contribuendo con il 9% delle esportazioni. Grazie anche alla nuova Octavia, Maier profetizza i due milioni di unità vendute l’anno: un traguardo ambizioso, ma possibile per Skoda, che ha chiuso il 2018 a quota 1,253 milioni. Per la propria best seller, il costruttore ha scomodato l’Orchestra Filarmonica della Repubblica Ceca ed il trio Time for Three, che assieme hanno eseguito “Opus Octavia”, una musica originale composta per la vettura dal jazzista Jesse Milliner.
EMISSIONI ZERO
La quarta generazione è un nuovo «vero miracolo di spazio». Malgrado le dimensioni esterne non siano cambiate troppo ed il passo sia rimasto addirittura invariato (2,868 metri), il posto per i passeggeri che viaggiano dietro (78 millimetri in più per le ginocchia) e per i bagagli è ulteriormente aumentato (da 10 a 30 litri in più a seconda della carrozzeria). Con la nuova generazione, la Octavia diventa anche ricaricabile. Contraddistinta dalla sigla iV, che identifica i modelli elettrificati, la plug-in disporrà di un’autonomia a zero emissioni di 55 chilometri grazie alla batteria da 13 kWh.
La potenza del sistema con trasmissione Dsg a sei marce è di 204 cavalli. Questa declinazione, così come le altre “alternative” (è prevista anche una versione “alla spina” da 245 cavalli, probabilmente la RS), arriveranno nella seconda metà del prossimo anno con prezzi che il costruttore diffonderà solo tra qualche mese.
La best seller della Freccia Alata sarà a listino anche mild hybrid ed a metano, oltre che con le alimentazioni a benzina e diesel. Le Octavia e-Tec, ossia a 48 Volt, sono quelle equipaggiate con i Tsi da 1.0 litri da 110 cavalli e da 1.5 litri da 150. La G-Tec a gas naturale, invece, monta il turbo da 1.5 litri da 130 cavalli e 300 Nm di coppia. L’autonomia a metano (l’omologazione monovalente che assicura benefici fiscali anche ai clienti prevede un serbatoio di benzina di una decina di litri) è di 523 chilometri, che si possono percorrere con meno di 20 euro.
SICUREZZA AL TOP
Le motorizzazioni tradizionali sono i benzina Tsi da 1.0 litri da 110 cavalli, da 1.5 litri da 150 e da 2.0 litri da 190 cavalli con 320 Nm di coppia ed i diesel Tdi Evo da 2.0 litri con doppia iniezione di AdBlue ed Scr da 116, 150 e 200 cavalli. A seconda di allestimenti, versioni e propulsori, saranno disponibili trazioni anteriori e integrali e cambi manuali e automatici Dsg a 6 o 7 marce. Equipaggiata con i fari a Led di serie e dotata di vari sistema di sicurezza e assistenza alla guida (è la prima Skoda con il Collision Avoidance), la nuova Octavia propone lo head-up display ed il volante a due razze con comandi migliorati (14 comandi).
Personalizzabile grazie ai colori, ai pacchetti Cromo e Dinamic ed ai quattro sistemi di infotainment (il top della gamma è rappresentato dal Columbus), la vettura include il Virtual Cockpit con uno schermo che può raggiungere i 12,5 pollici di diagonale. Chi la preferisce più “aggressiva” può optare per il telaio ribassato (15 millimetri in meno), mentre chi immagina di impiegarla su strade sconnesse ha a disposizione fino a 15 millimetri di altezza in più dal suolo.
 

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Lunedì 6 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 08-01-2020 14:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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