La nuova Toyota Corolla

Toyota Corolla, il ritorno dell’auto più venduta al mondo. Il test su strada per scoprirne tutti i segreti

di Nicola Desiderio
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PALMA DI MAIORCA – L’auto più venduta al mondo e della storia si chiama Toyota Corolla e dal 1966 ad oggi è stata venduta in oltre 46 milioni di unità, 1,2 solo lo scorso anno quando in Europa si chiamava ancora Auris, come accadeva dal 2007. La Corolla torna invece ad essere un’auto e un nome globali e si ripresenta con la sua 11ma generazione per lanciare ancora la propria sfida in un segmento che, nonostante l’avvento dei Suv, rimane pur sempre fondamentale.
 

Un’auto globale. La nuova Corolla nasce sulla piattaforma TNGA, la stessa della Prius, della C-HR e della RAV4 e ha una scocca più rigida del 60% grazie all’uso intenso di acciai speciali, saldature laser e collanti. È lunga 4,37 metri ovvero 4 cm più di prima, ma è più bassa, più larga e ha un passo di 2,64 metri che cresce a 2,7 per la Touring Sport che si è distesa fino a 4,65 metri. Buono il cx di 0,30 e indubbiamente accattivante lo stile con accenti sportiveggianti. Anche le carreggiate sono cresciute e le sospensioni vedono l’adozione del sistema multilink al retrotreno per tutte le versioni. L’abitacolo ha guadagnato un po’ in più in lunghezza e, grazie alla posizione di guida più bassa di 25 mm, non si è perso nulla per la testa, anzi il baricentro della vettura si è abbassato di 10 mm. Il bagagliaio della 5 porte parte da 361 e arriva a 1.024 litri, quello della Touring Sport da ben 596 e arriva fino a 1.606 litri con la comodità del portellone elettrico e del piano di carico reversibile, regolabile in altezza e che al di sotto nasconde un utile quanto capiente pozzetto.

Tanta sicurezza e 3 tipi di fari. La dotazione di sicurezza fa il pieno di tutto quello che serve: riconoscimento dei segnali, allerta per l’angolo cieco agli specchietti e per il traffico trasversale in retromarcia a cui si aggiungono il mantenimento attivo della corsia e il cruise control adattivo. I fari sono a Led, in tre tecnologie diverse a seconda degli allestimenti: semplici, a orientamento dinamico o a matrice. La strumentazione è mista con il contagiri e gli indicatori per acqua e benzina analogici più un display a colori multifunzione e l’head-up display. Al centro c’è lo schermo da 8 pollici del sistema infotelematico che ospita la navigazione, la retrocamera, alcune utili applicazioni e – volendo – un ottimo impianto audio a 8 altoparlanti. Lo stile è moderno senza eccessi e con una certa attenzione a voler fare bella figura con superfici metalliche, nero piano, scamosciato e pelle cucita a contrasto. Nessuna forma di mirroring, ma per la ricarica ci sono numerose prese e la piastra ad induzione. La Touring Sport in più ha per chi siede dietro le bocchette di aerazione e i sedili riscaldabili.
 

 

Due ibridi e basta. La grande novità di Corolla è solo ibrida, ma con due versioni: una con motore da 122 cv con motore endotermico 1.8 e un elettrico da 53 kW, già visto su Prius e C-HR, e l’altra da 180 cv con il 2 litri e un elettrico da 80 kW che ha già debuttato sulla Lexus UX. Il primo ha la batteria agli ioni di litio, il secondo quella al nickel-metal-idruro, tecnologia utilizzata da Toyota sin dagli albori dell’ibrido nel 1997, per tutte e due sono identici il raffreddamento ad aria e il posizionamento al di sotto del sedile posteriore. Differenze anche per la trasmissione che in entrambi i casi, si basa su un ruotismo epicicloidale che unisce il motore a scoppio, l’elettrico e il generatore riproducendo l’effetto di un cambio a variazione continua: per il motore più piccolo offre la posizione B alla leva mentre sul più grande manca e, al suo posto, c’è la funzione sequenziale con 6 rapporti e le levette dietro al volante. Con l’1.8 si possono selezionare 3 modalità di guida più quella elettrica, con il 2.0 le modalità salgono a 5 e coinvolgono anche – ove presenti – le sospensioni a controllo elettronico.

Si vede bene, si guida meglio. Sulla nuova Corolla si apprezza prima di tutto la buona sensazione di qualità, poi piace subito il posto di guida, non solo per l’allineamento sedile-volante e il posizionamento dei comandi, ma soprattutto per la visibilità grazie alla linea di cintura e del parabrezza nettamente più basse e ai montanti più stretti. Una volta in movimento, poi emergono le doti stradali, allineate a quelle già apprezzate sulle altre vetture basate sulla stessa piattaforma. La Corolla infatti è compatta e ha sospensioni che assorbono bene e silenziosamente e, non appena arrivano le curve, assicura un comportamento lineare quanto omogeneo. Non è sportiva, ma va come sui binari e si appoggia sulle ruote in modo sicuro grazie anche ad uno sterzo non rapido, ma preciso. Migliorata anche la risposta all’acceleratore dei sistemi ibridi, in particolare con il 2 litri dove le prestazioni sono evidentemente superiori rispetto all’1.8 (0-100 km/h in 7,9 s. invece di 10,9), ma soprattutto è più stretta la correlazione tra la pressione sul pedale dell’acceleratore, l’aumento del regime motore e quello della velocità.

Il bonus/malus è nella rata. Eccellenti i consumi rilevati sui vari percorsi di prova, con una differenza più evidente di quella fornita da i dati dichiarati: 3.3 litri/100 km contro 3,7 pari ad emissioni di CO2 rispettivamente di 76 e 89 g/m che diventano 97 e 106 nel nuovo ciclo WLTP. Eccezionali i valori relativi alle emissioni inquinanti: quelle relative ai NOx sono inferiori di almeno il 93% rispetto a quelle prescritte dalle normative vigenti. La nuova Toyota Corolla presenta un listino con 3 allestimenti (Active, Style e Lounge) con un listino che parte da 27.300 euro, 1.000 in più per la Sports Tourer, ma con uno sconto secco di 4.650 euro grazie dall’Hybrid Bonus. In alternativa c’è la formula Pay per Drive Connect che, oltre a prevedere una rata fissa e un valore residuo garantito, permette di controllare a distanza il chilometraggio effettivo: se è inferiore a quello previsto dal contratto, il canone può essere diminuito oppure alla fine viene riconosciuto un valore maggiore; se è superiore, la diminuzione del valore residuo si sconta alla fine o può essere diluita nella quota mensile.

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Mercoledì 13 Febbraio 2019 - Ultimo aggiornamento: 17:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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