La nuova Lamborghini Sterion LPI 910-4 esposta a Parigi

Asterion, la prima volta di Lamborghini:
il Toro svela un'astronave ibrida plug-in

di Sergio Troise
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PARIGI Metti un motore V10 5,2 litri assieme a tre propulsori elettrici per un totale di 910 cavalli, et voilà: ecco il superibrido plug-in del futuro secondo Lamborghini. Il concept che illustra la strada intrapresa dalla factory di Sant’Agata Bolognese si chiama Asterion LPI 910-4, dove la L sta per la posizione longitudinale del motore, la P per posteriore, la I per Ibrido; il numero 910 indica la potenza complessiva, 4 la trazione integrale, con quattro ruote motrici. Per ora è un prototipo avveniristico: la Casa parla di “dimostratore tecnologico” e non svela se ci sarà un seguito produttivo; ma è chiaro che la Asterion LPI 910-4 apre la strada a quella che potrà diventare la prima supercar ecocompatibile dello storico marchio italiano di proprietà Audi, e che potrà andare a sfidare “mostri” hi-tech come McLaren P1 e LaFerrari.

Originale la scelta del nome. Per una volta non si è fatto ricorso tout court a una razza di tori da corrida, ma è stata fatta comunque una scelta in sintonia con la tradizione, e molto sofisticata: il nome Asterion è ispirato infatti a una leggenda, la figura mitica del Minotauro, metà uomo e metà toro. Un ibrido, dunque. E perciò il modo giusto per sottolineare la doppia natura dell’auto, per metà motorizzata con il tradizionale motore termico, per l’altra metà elettrica.

La Lambo del futuro sarà in grado di coniugare massime prestazioni con consumi ed emissioni contenuti. Addirittura – secondo le anticipazioni fornite dai tecnici di Sant’Agata Bolognese – “sarà capace di offrire guidabilità e reattività senza pari consumando poco più di 4 litri di benzina per 100 chilometri, contenendo le emissioni di CO2 a 98 grammi/km e percorrendo fino a 50 chilometri in modalità puramente elettrica, dunque a emissioni zero”. Una svolta epocale, che tuttavia non incide certo sulle prestazioni. Che restano quelle di una supercar, con tempo di accelerazione sullo 0-100 in 3 secondi netti e velocità massima di 320 km/h. Unica condizione imposta dalla tecnologia ibrida, in modalità EV (Electric Vehicle) non si possono superare i 125 km/h.

La formula dell’ibrido è del tipo PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle). Il motore termico, come detto, è il noto V10 Lamborghini da 610 cv (quello della Huracan), sistemato in posizione posteriore, alle spalle dei sedili per guidatore e passeggero. Dei tre motori elettrici, due sono sistemati anteriormente; il terzo, che sta dietro, incorpora il motorino d’avviamento ed un generatore. Le batterie, agli ioni di litio, sono alloggiate lungo il tunnel centrale, nella posizione dove generalmente si trovano gli organi di trasmissione. In questo caso, però, il cambio (DSG a 7 marce) si trova indietro, secondo lo schema transaxle. La trazione è integrale.

La monoscocca è in fibra di carbonio, in modo da assicurare massima rigidità e massima leggerezza. Per contenere il peso, molti particolari sono stati realizzati in alluminio, titanio e magnesio. Disegnata dal Centro Stile diretto da Filippo Perini, la Asterion LPI 910-4 ha tutto il Dna Lamborghini, ma allo stesso tempo è diversa dalle recenti Huracan e Aventador: qui il design esplora nuovi territori stilistici, privilegiando curve e sensualità piuttosto che linee tese e scolpite di ispirazione aeronautica. L’aerodinamica è comunque curatissima, esaltata da un profilo basso e da una linea penetrante, con prese d’aria dinamiche ma nessuna vistosa appendice esterna. Il frontale è stato disegnato come un unico componente con fanaleria in carbonio e titanio e prese d’aria anteriori che per la prima volta impiegano una griglia a doppio strato. Lungo la fiancata si fanno notare le grandi prese d’aria davanti ai passaruota posteriori e i cerchi in lega da 21 pollici.

All’interno le sedute sono più in alto del solito, a sottolineare che questo concept prefigura una supercar adatta a circolare anche in città e su asfalti che non siano necessariamente quelli di un autodromo. Tra le modalità di guida, selezionabili tramite tre pulsanti sul volante multifunzione, è prevista infatti anche la “Zero” ("zero emissioni”), cioè solo con la spinta dei motori elettrici. Le altre due sono la I di Ibrido e la T di Termico. Un tablet consente inoltre la gestione di varie funzioni come la climatizzazione, il sistema di navigazione, l’infotainment.

Stephan Winkelmann, presidente e CEO di Lamborghini, non ha svelato se ci sarà un seguito produttivo, ma ha tenuto a ricordare che “Lamborghini ha sempre guardato avanti, investendo in nuove tecnologie, creando nuovi punti di riferimento e realizzando l’inaspettato. In questa ottica – ha aggiunto – il concept Asterion dimostra e conferma il nostro impegno non solo su materiali come la fibra di carbonio ma anche sulla tecnologia ibrida plug-in più avanzata, l’unica in grado di contribuire al contenimento delle emissioni lasciando intatta l’esperienza di guida fortemente emozionale di una Lamborghini”.

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Mercoledì 8 Ottobre 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 17:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA