La Volvo XC90 che sta per andare in pensione

Cambio della guardia alla corte svedese:
abdica la XC90, la regina di casa Volvo

di Giampiero Bottino
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GOTEBORG - Il re è morto. Evviva il re! L'antica formula che veniva usata per annunciare al popolo la dipartita di un sovrano, sottolineandone al tempo stesso la continuità dinastica, potrebbe essere applicata a un'autentica regina della strada per la quale è giunto il momento di passare la mano, di cedere la corona a un'erede più giovane e gagliarda.

Dallo stabilimento di Torslanda, in Svezia, è infatti uscito - prendendo immediatamente la strada del museo aziendale - l'ultimo esemplare della Volvo XC90. Si chiude così, dopo 12 anni e 636.143 esemplari venduti nel mondo (primo mercato gli Stati Uniti), la vicenda di un veicolo straordinario, che esce dalla cronaca per entrare nel mito sulla scia di oltre 100 riconoscimenti internazionali (compreso quello di "Suv dell'Anno" nel 2003) che hanno concorso a farne un autentico must.

Un Suv grande e gentile, del tutto estraneo all'aggressività esibita al limite della pacchianeria che tanto ha contribuito - una volta esaurito l'effetto moda - a generare una sorta di diffuso rifiuto sociale nei confronti di tanti altri "colleghi" di taglia paragonabile. Un perfetto interprete del Dna del costruttore svedese, più orientato ai valori della sicurezza e della sostenibilità che a quelli delle pure performance.

Una filosofia di cui la XC90 è stata fedele interprete, presentandosi alla nascita con ben 5 innovazioni globali: il Roll Stability Control, sistema capace di rilevare a contrastare immediatamente la tendenza al ribaltamento, assistita dal Roll Over Protection System che, qualora il ribaltamento si verificasse comunque, provvedeva all'adeguata protezione di tutti gli occupanti; gli airbag laterali per tutte le tre file di sedili; il cuscino rialzato regolabile per bambini nella seconda fila di sedili; le cinture pretensionate per tutti i posti; la traversa frontale in posizione ribassata con il compito di attivare i sistemi di sicurezza in caso di collisione.

E pensare che il lancio della vettura era stato accolto con dubbi e perplessità suscitati da chi riteneva che la Volvo arrivasse troppo tardi per sfruttare il momento d'oro dei grandi Suv. In realtà, a Goteborg avevano preso il tempo necessario per studiare, eliminandoli laddove possibile, i punti deboli della concorrenza. Ne era risultato un veicolo dalle caratteristiche di guida a livello di un'auto convenzionale, con un efficienza ai vertici della categoria e con la possibilità di creare un enorme vano di carico dal pavimento perfettamente piano alle spalle dei sedili anteriori. Non a caso la XC90 è stata per anni il fiore all'occhiello dell'export svedese, al cui bilancio ha contribuito nell'anno migliore con la bellezza di 40 miliardi di corone, equivalenti a circa 4,5 miliardi di euro.

Adesso per la "regina" è giunto il momento di abdicare, e a Torslanda si stanno attrezzando le linee di montaggio per adattarle alla nuova XC90, destinata ad avere un impatto decisivo sul futuro della casa svedese, e forse sull'intero mondo dell'auto. La new entry terrà infatti a battesimo l'attesa piattaforma modulare SPA (Architettura di prodotto scalabile), che promette un'intesa perfetta con la nuova famiglia di motori 4 cilindri 2.0 litri, caratterizzati dalla medesima architettura per benzina e diesel e da consumi ridotti fino al 35%.

Dal punto di vista estetico, poi, i tre concept che si sono succeduti negli ultimi saloni internazionali per anticiparne i contenuti stilistici hanno suscitato unanimi consensi tra gli addetti ai lavori. Anche se sarà svelata con i connotati definitivi soltanto in autunno al Salone di Parigi, la futura XC90 lascia intendere che la corona passa in buone mani, e che l'erede ha le carte in regola per imboccare felicemente la strada del successo.

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Giovedì 4 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 14:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA