La Jaguar XE in tutta la sua eleganza

Jaguar XE, la berlina del Giaguaro:
l'esclusività british diventa accessibile

di Nicola Desiderio
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LONDRA – Si chiama Jaguar XE e d’ora in poi Audi A4, BMW Serie e Mercedes Classe C dovranno guardarsi bene da lei, così come dovranno farlo altre auto del segmento delle medie premium, come la Infiniti Q50 e la Lexus IS, che è tra quelli che registra i maggiori tassi di crescita visto che nel 2005 contava in Europa 979mila vendite mentre nel 2015 raggiungerà gli 1,6 milioni. Importante per i numeri, per i profitti, ma anche per le flotte, il circolante ed il brand che sarà dunque impegnato nel delicato di compito di mantenere il suo posizionamento con un modello decisamente più accessibile.


Il ritorno della Jaguar, quella vera. In realtà questa operazione era stata già tentata a cavallo tra fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000 con la proprietà Ford. La ricetta fu più o meno questa: vestire con uno stile classico auto già note. La S-Type derivava dal telaio della Lincoln LS e la X-Type dalla Mondeo. E se la prima fece, almeno nei primi tempi, numeri clamorosi in virtù della sua somiglianza con le S-Type degli anni ’50 e ‘60, alla seconda invece non fu sufficiente assomigliare alla XJ e si rivelò una carta mal giocata, perché manifestava senza pudori le sue origini anche in particolari dell’abitacolo. Non si può dunque dire che la XE sia l’erede della X-Type, non solo perché quella era a trazione posteriore e questa è anteriore, ma soprattutto perché la Jaguar di oggi è ben altra cosa. La proprietà di Tata le ha ridato un’autonomia da marchio premium che non aveva da decenni e le ha permesso di ritrovare se stessa, a stretto contatto con Land Rover che – almeno per ora – fa da traino ad una rinascita i cui numeri parlano chiaro e che ha alla base pesanti investimenti su ricerca, innovazione e prodotto e dove l’immagine è una conseguenza.

La storia e l’attesa in uno spettacolo grandioso. C’erano 2.500 persone a salutare la nuova Jaguar XE a Earl Court, dove una volta si svolgeva il Salone dell’Auto di Londra, trasformato da Jaguar in un teatro del West End per un vero e proprio musical di un’ora e mezzo nel quale l’andirivieni nella storia del marchio crea l’epilogo che tutti si aspettavano: l’arrivo della nuova media britannica condito dalla partecipazione di personaggi come Sir Stirling Moss, Stella McCarthy, il gruppo rock dei Kaiser Chief e la cantante Emily Sandé che ha continuato la propria esibizione solitaria sul Tamigi, in un concerto a sorpresa che può sembrare poco più che normale solo in una metropoli piena di eventi come Londra. La dimostrazione di una convinzione senza precedenti nei propri mezzi, testimoniata anche dagli investimenti: nell’impianto di Solihull, sede storica di Land Rover e dove vengono costruite anche le Range Rover, sono stati spesi 1,5 miliardi di sterline e assunte 1.700 persone mentre a Halewood, dove sarà prodotta la nuova famiglia di motori denominata Ingenium, la scommessa è di mezzo miliardo con 1.400 nuove maestranze.

Alluminio riciclato da riciclare. La nuova Jaguar XE è lunga 4.672 mm, larga 1.850 e alta 1.416, con un passo di 2.835 mm. Nasce su una piattaforma completamente nuova, con una scocca quasi tutta in alluminio, come oramai accade dal 2003 per ogni nuovo modello del Giaguaro. Ci sono anche acciaio e magnesio, ma a farla da padrona è il bianco e leggero metallo, rivettato e incollato, con il 70% di lega AC 6000 ad alta resistenza e anche, per la prima volta al mondo, la RC 5754 che deriva da riciclo e contribuirà a far raggiungere a Jaguar Land Rover l’obiettivo di utilizzare il 75% di alluminio riciclato entro il 2020. La scocca, priva delle portiere e dei cofani che sono in acciaio, pesa 251 kg ed è protetta contro la corrosione da processi di ionoforesi per le zone in alluminio e di zincatura per quelle in acciaio. La massa delle vettura parte da 1.474 kg e i benefici non si esauriscono con la vettura, ma si estendono ai risparmi energetici e di CO2 nel ciclo di produzione anche in vista dell’ulteriore riciclo del materiale già riciclato. A questo proposito, ogni XE ha 46 kg di plastiche bio o riciclate.

Sospesa come si deve. All’avanguardia le sospensioni: anteriori a doppio braccio oscillante, posteriori Integral Link, una versione aggiornata del Multilink dotata però di una bielletta che attua il recupero della convergenza durante gli scuotimenti consentendo di utilizzare componenti elastici più cedevoli (ammortizzatori, molle, supporti, barre antirollio) senza pregiudicare la precisione di guida. A richiesta ci sono gli ammortizzatori a controllo elettronico Bilstein. La XE anche la prima Jaguar dotata di sterzo con assistenza elettromeccanica. In questo modo si tagliano i consumi fino al 3% e per compensare alcune caratteristiche di questo tipo di comando, ci sono il ritorno attivo verso il centro e il Drift Compensation, che bilancia la tendenza a seguire gli avvallamenti stradali, tipica degli sterzi che privilegiano la precisione e la sensibilità. I cerchi sono da 17 a 20 pollici con freni in tre misure per l’avantreno e 2 per le ruote posteriori. La cura progettuale e costruttiva si vede anche in particolari come il differenziale posteriore, con scatola in alluminio, differenziato per ogni tipo di motorizzazione in modo da armonizzarsi al massimo con il resto della catena cinematica.

La Jaguar più filante della storia. L’efficienza della XE sta anche nell’aerodinamica. Non c’è mai stata una Jaguar più amica del vento, con un cx di 0,26. Sottoscocca, ottimizzazione di flussi intorno alle ruote e studio attento degli spoiler contribuiscono anche a minimizzare la portanza senza inquinare minimamente uno stile inconfondibile, nel quale la personalità Jaguar emerge soprattutto nel frontale, nelle superfici raccordate e nelle proporzioni che sono più vicine a quelle di un coupè. Ciononostante, i tecnici britannici promettono un’abitabilità degna e un bagagliaio di 455 litri, con la possibilità di abbattere il divano posteriore 40/20/40 e il cofano ad apertura elettrica. Anche qui lo spazio e la funzionalità non hanno compromesso la forma. La plancia è avvolgente, con la climatizzazione azionabile tramite i pulsanti e il resto attraverso lo schermo da 8 pollici del nuovo sistema InConnect dotato anche di funzioni remote attraverso il proprio smartphone come l’apertura delle portiere, l’azionamento della climatizzazione, l’avviamento del motore e il posizionamento del veicolo. Semplice e raccolta la strumentazione, coadiuvata dall’Head-Up Display laser; alto come da tradizione il tunnel centrale sopra il quale si trova, in presenza del cambio automatico, l’ormai tipico comando a manopola.

All’avanguardia anche per sicurezza. Raffinata la tecnologia per la sicurezza, basata su sensori radar e telecamera stereoscopica. Ci sono i sistemi di frenata automatica in città, che evitano tamponamenti fino a 40 km/h e li mitigano fino a 80 km/h, poi quelli che regolano automaticamente la velocità di crociera, misurano la distanza di sicurezza prima di azionare autonomamente i freni accanto al controllo della corsia, dell’angolo cieco ai retrovisori e alla vista quando si manovra. Ci sono anche il sistema semiautomatico di parcheggio e la lettura dei segnali stradali. Regalo di Land Rover è l’All Surface Progress Control (ASPC), un sistema che migliora la trazione sui fondi scivolosi da 3,6 a 30 km/h, soprattutto sulle pendenze, funzionando come una specie di cruise control integrato nel controllo elettronico di trazione. Per l’audio si parte da un sistema da 250 Watt a 6 altoparlanti e si arriva a un Meridian da 380 Watt con 10 diffusori. Da Jaguar sarà la scelta di colori e materiali per l’abitacolo, dunque ricca e con una gamma che va dal classicamente austero al vivace ed eccentrico.

Made in UK anche sotto il cofano. Sulla XE debutterà anche la nuova famiglia di motori Ingenium, sviluppata in modo autonomo da Jaguar Land Rover. Al lancio infatti ci saranno il nuovo diesel 2 litri tutto in alluminio da 180 cv con cambio manuale a 6 rapporti o automatico a 8 rapporti, di serie con il V6 3 litri con compressore volumetrico da 340 cv da 250 km/h e 0-100 km/h in 5,1 secondi. Più tardi arriverà la versione da 163 cv del 2 litri che promette un consumo di 3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2. Questo 4 cilindri è più leggero di 25 kg rispetto al 2.2 e ha varie caratteristiche salienti come l’albero motore sfalsato di 12 mm, il variatore di fase sul lato di scarico, il turbocompressore Mitsubishi con turbina a geometria variabile elettricamente e le pompe a portata variabile per raffreddamento e lubrificazione. Per il primo c’è il circuito sdoppiato, per la seconda getti dal basso per i pistoni. Il rapporto di compressione è di 15,5:1 e la pressione massima interna è di 180 bar. Per ridurre le vibrazione il volano è del tipo a pendolo. L’omologazione Euro6 viene ottenuta con un filtro SCR montato a valle del modulo che integra catalizzatore e filtro antiparticolato. La Ingenium è una famiglia di motori a benzina e gasolio modulare predisposta anche per l’ibridizzazione – che arriverà anche sulla XE ed altri modelli Jaguar dopo essere approdata sulle Land Rover – e vedrà il suo completamento con unità anche con altri frazionamenti.

A Parigi per vederla, a maggio per toccarla. La Jaguar XE sarà nei concessionari da maggio 2015 con un prezzo indicativo che parte da 37.750 euro, allineato con le tedesche. Per strizzare l’occhio alle flotte la nuova nata promette, oltre a consumare poco, di avere intervalli di manutenzione ogni 33.000 km (20.000 miglia) o 2 anni e di avere una geometria delle sospensioni che riduce il consumo degli pneumatici. Critica potrebbe rivelarsi la questione relativa all’alluminio per le riparazioni, ma in Jaguar hanno fatto in modo da poter sostituire ogni parte in modo facile ed economico. Ci sarà una station wagon Sportbrake? I vertici della casa britannica fanno grandi sorrisi, ma non si sbottonano. Questo tipo di carrozzeria funziona solo in alcuni paesi europei, ma è anche vero che se si vuole battagliare con le tedesche sarebbe indispensabile anche perché, a differenza della XF, la XE non ha il portellone. Intanto attendiamo la berlina che farà il suo debutto di fronte al grande pubblico il 4 ottobre prossimo al prossimo Salone di Parigi.

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Venerdì 26 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 14:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA