ROMA - Svago, lavoro e commissioni personali. Sono queste le principali motivazioni che spingono i clienti ad utilizzare il servizio di car sharing Car2go. Nel primo trimestre del 2017, i noleggi di Car2go sono aumentati del 23% arrivando a quota 6,2 milioni. In tutto il mondo, il servizio ha raggiunto oltre 2,3 milioni di clienti in 26 città. Di questi, 1,3 milioni sono attivi nelle 14 location europee, dove, secondo il sondaggio condotto da Car2go, i principali motivi che spingono gli utenti ad utilizzare il servizio sono molto differenti di città in città.
Nel dettaglio, ad Amsterdam, il 73% dei clienti intervistati ha dichiarato di utilizzare regolarmente il car sharing di Daimler per attività di svago, come andare al ristorante. A Vienna, invece, meno clienti guidano Car2go con questo scopo, sebbene più della metà (53%) raggiunga i 'Beisl', caratteristici ristoranti viennesi, a bordo di un'auto Car2go.
Gli utenti di Roma noleggiano, invece, una Car2go per andare al lavoro più frequentemente (35%) degli altri clienti europei.
A Vienna, inoltre, le auto Car2go sono utilizzate maggiormente per appuntamenti privati (45%) come andare dal dottore, diversamente dai cittadini di Dusseldorf e Colonia in Renania, tra cui questo modello di utilizzo non è così comune (31%).
Nel centro finanziario di Francoforte, infine, il più alto numero di clienti guida un veicolo Car2go per effettuare commissioni private, come andare al supermercato, mentre i milanesi, nella città della moda, utilizzano le auto Car2go raramente per fare shopping (14%).
«Le città Car2go sono molto diverse tra loro e anche i cittadini hanno abitudini differenti. Ciò si riflette di conseguenza nell'utilizzo che fanno del nostro servizio - ha dichiarato Olivier Reppert, ceo di Car2go commentando i dati emersi dal sondaggio condotto tra gli utilizzatori del car sharing di Daimler -. Tutti i nostri clienti hanno, però, una cosa in comune: vivono in città dove non hanno davvero bisogno di utilizzare l'auto di proprietà, avendone comunque tante a disposizione grazie al car sharing».