Il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani

Aci, 29% dei morti su strade provinciali. Sticchi Damiani, appello al Governo per rilancio investimenti su rete viaria

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GENOVA - Sono stati 959 i morti in incidenti stradali sulle strade provinciali italiane nel 2017, 32.652 i feriti, 20.447 il totale di incidenti. Sulla rete extraurbana secondaria nazionale si registra il 29% dei decessi rispetto al totale. Sono i dati emersi a Genova alla 73/ma Conferenza nazionale del traffico e della circolazione organizzata dall’ Automobile Club d’Italia e curati dalla Fondazione Caracciolo-centro studi ACI. «L’analisi delle statistiche Aci-Istat rivela che gli incidenti stradali italiani più gravi si verificano sulle strade extraurbane - evidenzia il presidente della fondazione Giuseppina Fusco -. Sia l’indice di mortalità (morti ogni cento incidenti) che l’indice di gravità (numero di morti rispetto al totale di morti e feriti) risultano, infatti, fra i più elevati, addirittura doppi o più che doppi rispetto a quelli riscontrati in ambito urbano».

Il presidente nazionale dell’Aci Angelo Sticchi Damiani ha lanciato un appello al Governo Conte a «rimettere in moto» gli investimenti delle Province sulla rete stradale secondaria italiana. Servirebbero almeno 5,6 miliardi di euro di investimenti in più ogni anno per rimettere in sicurezza la rete stradale provinciale italiana dopo anni di mancati interventi manutentivi. È la stima presentata dell’Automobile Club d’Italia a Genova alla 73/ma Conferenza nazionale del traffico e della circolazione. L’Aci evidenzia che «le inefficienze e le criticità dei 132 mila km di rete viaria secondaria derivano da mancati investimenti per 42 miliardi negli ultimi 10 anni, la manutenzione costa 6,1 miliardi all’anno, ma gli stanziamenti sono fermi all’8% del fabbisogno». Secondo le analisi dell’associazione, investire in manutenzione farebbe guadagnare 16 miliardi (1 punto di Pil) e creerebbe 120 mila nuovi posti di lavoro. «La manutenzione della rete provinciale è ormai una una priorità per il Paese - commenta il presidente dell’ Aci Angelo Sticchi Damiani - Sulla capillare rete di strade secondarie si muove l»Italia«.

«I progetti delle opere» stradali «in Italia devono evidenziare l’annesso programma di manutenzione ordinaria con indicazione della cadenza degli interventi di manutenzione straordinaria e relativo dettaglio dei costi». Lo suggerisce il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile Jean Todt, che ha partecipato a Genova alla 73/ma Conferenza del traffico e della circolazione organizzata dall’Aci. «Come la sicurezza delle auto, l’efficienza delle strade viene valutata da autorevoli organismi internazionali e la rete viaria provinciale italiana deve raggiungere al più presto punteggi minimi a 3 stelle nella classificazione iRap-EuroRAP - aggiunge l’ex ferrarista -. Solo così si può abbattere del 30% il tragico numero degli incidenti stradali».

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Sabato 1 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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