Sergio Marchionne, ad di Fca, in occasione della cerimonia a Rovereto per la consegna della laurea honoris causa che l’università di Trento gli ha conferito

Fca, a Rovereto il primo circuito stradale italiano per test su guida autonoma e auto connesse

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ROVERETO - Il polo meccatronica di Rovereto, hub tecnologico di Trentino Sviluppo, è stato scelto da Fiat Chrysler Automobiles per creare, insieme a partner locali, pubblici e privati, un circuito stradale ultratecnologico che si estende su un’area di 15mila metri quadrati. Si tratta di un circuito di testing per la sperimentazione di tecnologie per i veicoli connessi, cooperativi e a guida autonoma. Il centro per i sistemi intelligenti di trasporto, primo nel suo genere in Italia, nasce dalla partnership tra il Centro Ricerche Fiat e Polo Meccatronica e verrà utilizzato da Fca-Crf e dalle aziende del territorio, in sinergia con gli istituti di ricerca.

Il progetto, che sarà inaugurato nel 2018, si inserisce nell’accordo firmato lo scorso maggio dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, con il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi, per contribuire alla creazione dell’ auto del futuro. Sergio Marchionne, ad di Fca, in occasione della cerimonia oggi a Rovereto per la consegna della laurea honoris causa che l’università di Trento gli ha conferito, ha descritto l’ateneo «la migliore università pubblica in Italia per le attività di ricerca» e «il nostro Crf di Trento un punto di riferimento per tutta Fca a livello globale», aggiungendo che «il Polo Meccatronica di Rovereto non è solo una testimonianza di come sia sempre possibile cambiare, ricreare, innovare» ma «è soprattutto un esempio, quasi unico, di integrazione tra imprese, enti pubblici, fondazioni di ricerca e università».

Il progetto prevede la realizzazione di una «pista, chiusa al traffico e adattabile a tutte le esigenze simulative», che «servirà a studiare e sperimentare sistemi avanzati per la sicurezza preventiva, basati sulle applicazioni di sistemi connessi e cooperativi che permettono di vedere “oltre il campo di vista” dei sensori ad oggi presenti sui veicoli (es.: camera; radar; ecc)». Tutto questo sarà fatto «in un contesto urbano, che presenta un maggior numero di variabili capaci di influenzare lo scorrimento viario rispetto a quello autostradale: la presenza di ostacoli, pedoni, animali, incroci, rotatorie, piste ciclabili, semafori, segnaletica stradale, richiede infatti un’adeguata validazione delle tecnologie coinvolte». In particolare, si spiega in una nota, «attraverso le tecnologie di connettività di nuova generazione (verso il 5G), le auto e i centri di controllo del traffico potranno presto scambiarsi informazioni, aumentando il margine di sicurezza dei veicoli, con l’obiettivo di estendere la capacità dei mezzi di interpretare gli scenari che si presentano di continuo sulla strada, attraverso un miglioramento delle funzioni rese disponibili dagli attuali sistemi di ausilio alla guida (Adas)».

Fca, ha aggiunto Marchionne, ha da 15 anni rapporti con il Trentino per progetti e sperimentazioni su sicurezza preventiva e ausilio alla guida, come per esempio quella in corso sull’Autostrada del Brennero, tra Rovereto Nord e Rovereto Sud. Per Marchionne, «è solo un esempio di come le nostre ricerche siano reali», aggiungendo che «mi fa piacere potervi anticipare che il tratto sperimentale verrà presto esteso anche verso il confine con l’Austria, come ponte tecnologico verso l’Europa, cosa che permetterà all’Italia di lavorare sull’integrazione e sulla compatibilità dei sistemi a livello internazionale».

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Lunedì 2 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA