BOLOGNA - Sono stati 164, lo scorso anno, gli incidenti significativi con il coinvolgimento di animali in Italia, con un aumento dell’11% sul 2018: 15 le vittime (+36%) e 221 le persone rimaste seriamente ferite (+17%). In 141 casi l’incidente è avvenuto con un animale selvatico, in 23 con uno domestico; 131 gli incidenti avvenuti di giorno e 33 di notte, 162 sulla rete ordinaria e due nelle autostrade ed extraurbane principali. Sono i dati forniti dall’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, dopo l’incidente avvenuto la scorsa notte sulla A26 con due morti in conseguenza dell’investimento di cinghiali. In 131 casi a finire contro l’animale è stata un’ auto, in 41 casi un motociclo, in tre autocarri o pullman, in sei velocipedi: il totale è superiore al numero degli eventi perchè in alcuni incidenti sono rimasti coinvolti diversi veicoli.
Tra le regioni, al primo posto la Lombardia con 20 sinistri, poi Campania (17) e Abruzzo (16). Nei primi sette mesi del 2020, poi, l’osservatorio Asaps ha già registrato 86 incidenti gravi con 5 morti e 111 feriti (nonostante i due mesi di lockdown): 83 incidenti sono avvenuti lungo la rete ordinaria (statali e provinciali) e 3 nelle autostrade ed extraurbane principali; 72 impatti sono avvenuto con un animale selvatico e 14 con uno domestico; 62 incidenti sono avvenuti di giorno e 24 di notte. In questi primi sette mesi il maggior numero di incidenti gravi con animali è avvenuto in Piemonte (10), seguito da Emilia Romagna (9) e Abruzzo (8). Tra i consigli dell’Asaps, realizzare una mappatura dei luoghi più a rischio utilizzando le segnalazioni di automobilisti e organi di polizia stradale, memorizzare i luoghi del transito di animali affinché venga potenziata la segnaletica di preavviso, installare reti ad alto impatto lungo le principali arterie, disinserire gli abbaglianti che potrebbero bloccare l’animale in mezzo alla carreggiata, evitare di sterzare bruscamente davanti all’animale.