ROMA - La Tangenziale Est di Milano A51, e in particolare il tratto compreso tra il chilometro 10 e il chilometro 12, è la strada più pericolosa d'Italia con una media di 23 incidenti per km ogni anno, contro la media nazionale che è di 1,9 incidenti km/anno. Al secondo posto di questa classifica s'incontra la Strada Statale 036 del Lago di Como e dello Spluga (19,5 incidenti per km/anno tra i km 13 e 17) e l'Autostrada A4 Torino Trieste (18,5 incidenti per km/anno tra i km 135 e 137). Lo evidenzia lo studio "Localizzazione degli incidenti stradali 2016", realizzato dall'ACI e disponibile sul sito www.lis.aci.it, in cui sono analizzati 36.885 incidenti (di cui 1.159 mortali), con 1.264 decessi e 59.886 feriti, avvenuti su circa 55mila chilometri di strade italiane.
A livello generale viene evidenziato che ogni 10 sinistri ne avvengono 7,5 sulla viabilità cittadina e 2,5 su quelle extra-urbane, ma la maggiore densità di incidenti è relativa ai tratti autostradali (come le tangenziali) in vicinanza delle grandi città. Le statistiche relative al 2016 evidenziano un aumento del numero di incidenti (+2% in autostrada, +1,2% sulle extraurbane e +0,5% su quelle cittadine) ma con un inferiore numero di morti (-10,2%) e di feriti (-10,4%) sulle autostrade.
L'analisi realizzata dall'ACI richiama all'attenzione anche il diverso livello di pericolosità della rete stradale per i mezzi a due ruote, biciclette comprese. Questa utenza è infatti coinvolta nel 24% degli incidenti stradali, con un indice di mortalità molto più elevato di quello delle quattro ruote, con 1,5 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, per motocicli e biciclette, rispetto allo 0,66 delle auto. Anche il tipo di strada ha conseguenze sulla incidentalità per i mezzi a due ruote: i tratti più pericolosi sono tutti sulle Strade Statali.
Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote si colloca la SS 011 Padana Superiore tra i km 421 e 426, seguita dalla SS 009 via Emilia tra i km 6 e 8 e dalla SS 233 Varesina tra i km 41 e 42.