ROMA - Il decreto legge 113/2018, meglio conosciuto con il nome di “Decreto Sicurezza” è legge dopo il voto d’approvazione al Senato e avrà ripercussioni anche sul mondo del noleggio. E non poteva essere altrimenti visto che alcuni degli attentati che hanno funestato l’Europa negli ultimi anni sono stati compiuti proprio con mezzi a noleggio. Alla locazione dei mezzi è dedicato l’articolo 17 del decreto dal titolo “Prescrizioni in materia di contratto di noleggio di autoveicoli per finalità di prevenzione del terrorismo” il quale stabilisce che la comunicazione dei dati identificativi deve essere fatta al Centro elaborazione dati del Ministero dell’Interno contestualmente alla stipula del contratto. In realtà, le società di rent-a-car e le Forze dell’Ordine già collaborano da tempo per prevenire altri atti di terrorismo, come conferma Giuseppe Benincasa, segretario generale nonché responsabile per il Noleggio a Breve Termine di Aniasa.
«Stavamo seguendo la questione da più di un anno durante il quale avevamo già stabilito una sorta di procedura operativa, anche in mancanza di una legge che ci obbligava a farlo. La spinta nel creare un meccanismo che garantisse la massima sicurezza è venuta da tutte e due le parti: loro hanno cercato noi – ricorda il dirigente – e noi abbiamo cercato loro. Dal punto di vista etico, la motivazione è stata immediata. Dal punto di vista tecnico, dobbiamo fare approfondimenti, ma siamo molto fiduciosi». Ora infatti si passa alla definizione di tutti i dettagli e le procedure che porteranno entro 6 mesi, attraverso i decreti attuativi, all’attuazione della norma.
Quest’ultima ha uno spettro molto ampio ed è precisa solo in un punto: «Sono esclusi dall’applicazione del presente comma i contratti di noleggio di autoveicoli per servizi di mobilità condivisa, e in particolare il car sharing, al fine di non comprometterne la facilità di utilizzo». Dunque i vari servizi di noleggio al minuto sono salvi e non dovrebbero trovare intoppi. Del resto, il controllo degli utilizzatori è pressoché totale e si conosce in ogni attimo se stanno guidando un’auto condivisa, di quale auto si tratta e quale è la loro posizione. Per assicurare il massimo della sicurezza, la procedura definitiva dovrebbe però comportare la comunicazione giornaliera di tutti gli iscritti in modo da evitare sottoscrizioni lampo da parte di individui potenzialmente pericolosi.
Ma che cosa avverrà invece per il noleggio classico? «Se le cose vanno come devono, per il cliente non cambierà nulla perché, nel momento in cui l’operatore compila il contratto di noleggio, i dati del cliente vanno automaticamente alla centrale del Viminale. Non c’è neppure un’operazione di trasferimento, ma è tutto automatico. Succederà cioè quello che già succede in alcuni alberghi dove la registrazione degli ospiti avviene in contemporanea attraverso il sistema informatico».
Da quel momento in poi, dovrebbe essere la Centrale operativa ad attivarsi in caso di anomalia avvisando la locale Questura, senza interferire o rallentare in alcun modo il processo di consegna al cliente. Con questa procedura verrebbe dunque ristabilito – anche se in forma contemporanea – quello che una volta veniva chiamato il “libro di polizia”, un registro dove tutte le stazioni di noleggio erano obbligate ad annotare tutti i dati relativi ai propri clienti. Qualche problema potrebbe esserci paradossalmente per il noleggio a lungo termine. «Ci sono aziende – ricorda Benincasa – che hanno mezzi a noleggio affidati non solo ai dipendenti, ma ad operatori terzi. In quel caso dovrebbero essere quest’ultimi a comunicare chi sono gli utilizzatori effettivi di questi mezzi».
Aniasa comunque assicura che i server delle proprie associate sono pronti a collegarsi a quelli del Ministero dell’Interno e ha un giudizio positivo sul documento appena approvato: «Il decreto sicurezza crea trasparenza verso la comunità e anche verso il fisco, inoltre è un provvedimento assai migliore di quello attuato altrove dove le aziende di noleggio sono state semplicemente obbligate a comunicare una valanga di dati alle polizie dei rispettivi paesi. Questo dimostra che le nostre Forze dell’Ordine sono veramente all’avanguardia soprattutto dal punto di vista tecnico, ma sono anche un punto di riferimento nell’interoperatività e nell’interazione con altri soggetti, come la nostra associazione». Quel 5% di aziende di noleggio che non ne fa parte tuttavia non rimarrà sola: «L’Aniasa – conclude Benincasa – sarà a disposizione anche delle non associate, sia per quanto riguarda la parte tecnica sia per le informazioni».