ROMA - Lo sprint del “rent a car” ha contribuito alla crescita del mercato italiano dell'auto ed ha incoronato il nuovo leader italiano del noleggio a breve termine, AvisBudget (ABG). Il settore ha anticipato la ripresa e nei primi quattro mesi del 2015, lo ha addirittura trascinato con una progressione più che doppia rispetto alla media. Soprattutto grazie alle immatricolazioni destinate ai prestiti a breve termine: 71.301 auto tra gennaio ed aprile, pari al 41,7% in più rispetto all'analogo periodo del 2014.
Negli stessi mesi, le vendite complessive erano aumentate del 16,1%. In pratica, un'auto su dieci veniva targata per andare ad arricchire la flotta delle società che presidiano il settore. A fine anno i numeri sono stati ridimensionati per effetto delle politiche di inflottamento (concentrate generalmente all'inizio dell'anno): la crescita è stata del 18%, comunque superiore a quella del mercato (+15,7%). La quota è scesa al 7,4%, ma assieme a quella del noleggio a lungo termine ha inciso per quasi un quinto sui volumi totali.
Il 2015 è stato anche l'anno del sorpasso: per numero di vetture immatricolate, Avis/Budget (ABG) ha scavalcato Hertz tra le società di noleggio a beve termine. Il colosso statunitense aveva superato l'altro gigante americano già nel corso dell'anno: nel bilancio dei dodici mesi il risicato margine è stato confermato. Con il 27,4% delle immatricolazioni del segmento, contro il 27,2% di Hertz, ABG è il nuovo numero uno.
Con un'operazione attorno ai 170 milioni di dollari, la società aveva acquisito l'italiana Maggiore (fortissima nel retail e leader sul fronte dei veicoli commerciali), controlla di fatto oltre il 43% del mercato italiano del noleggio a breve termine. L'azienda siciliana, 140 stazioni dislocate lungo lo Stivale, è passata di mano dopo quasi 70 anni di storia ed ha chiuso con il 15,9% delle immatricolazioni del segmento. Per Avis un investimento interessante perché, come aveva spiegato Ronald Nelson, ceo del ABG, «soprattutto nel periodo di alta stagione estiva il mercato italiano del rent-a-car genera una considerevole profittabilità». Con il suo potenziale di spesa, la società e la sua controllata sono un interlocutore importante per i costruttori: da sole valgono quasi il 3,5% delle immatricolazioni italiane totali. La francese Europcar si è attestata al quarto posto con il 9,4% di quota nel segmento a breve termine, seguite da Win Rent (6,2%), cioè Sixt, la prima società europea di autonoleggio: ha celebrato il secolo di vita 4 anni fa.
La doppia vita delle vetture “rent a car”, che hanno un'anzianità media che difficilmente supera l'anno, alimenta il mercato dell'usato. Per i costruttori (ma non per i concessionari) contano quasi esclusivamente i dati delle nuove immatricolazioni, per gli automobilisti anche una vettura di seconda mano è una “nuova auto”. In totale, nel 2015 sono state acquistate 4,2 milioni di vetture, di cui “soltanto” poco meno di 1,6 milioni targate per la prima volta. Nel medio periodo, gli investimenti delle società di noleggio contribuiranno a ridurre l'età media del parco circolante, che in Italia sfora i due lustri. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire nell'ultimo periodo appesantendo la situazione: solo 4 anni fa, le vetture dai 7 anni in su rappresentavano la metà delle transazioni, mentre lo scorso anno hanno superato il 60%.