Wally WHY200

Rivoluzione Wally: con il WHY200 debutta nel mondo degli yacht semidislocanti puntando su spazio e comfort

di Sergio Troise
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CANNES - In un primo momento il debutto sulla scena internazionale era previsto per il Salone di Monaco, regno incontrastato delle imbarcazioni più grandi e lussuose, poi in casa Ferretti hanno deciso di anticipare i tempi, scegliendo lo Yachting Festival di Cannes come palcoscenico per l’anteprima del nuovo Wally WHY200, rivoluzionario primo full wide body del marchio fondato da Luca Bassani, dal 2019 membro effettivo della grande famiglia guidata dall’avvocato Alberto Galassi. Una famiglia più che mai attiva, se è vero com’è vero che gli investimenti su Wally per il quadriennio 2019-2022 ammontano a oltre 84 milioni di Euro (70 già spesi nei primi due anni) e che subito dopo Cannes il gruppo sarà presente nel Principato di Monaco e a Genova.

Diciamolo subito: se l’obiettivo era stupire con qualcosa di inedito, è stato centrato in pieno. Al pubblico di Cannes viene presentato infatti un Wally come non s’era mai visto. E non solo per le misure (200 tonnellate e 27 metri, con registrazione fissata a 24) ma per l’inedito design e per lo spazio abitabile, il comfort, il lusso e la privacy di un super yacht di almeno 33 metri. Insomma, sia pure innovando, non è stata tradita la linea avanguardista di questo cantiere decisamente fuori dal coro, che ha sempre precorso tempi e mode.

La sigla WHY200 sta per Wally Hybrid Yacht da 200 tonnellate. Il nuovo Wally è insomma una barca unica, capace di offrire il comfort e lo spazio di uno yacht dislocante di misura più grande, uniti alla velocità e alle prestazioni di un semi-dislocante, con un occhio attento anche all’ambiente.

Ma anche lo spazio e il comfort contribuiscono a fare di questo nuovo yacht un prodotto unico. Basta guardare i numeri: a bordo ci sono oltre 200 metri quadri di area living al coperto e 144 metri quadri di area esterna. Il ponte inferiore – secondo il layout scelto – può ospitare tre o quattro cabine doppie per gli ospiti. La zona equipaggio è la più grande della categoria, con 32 metri quadrati che comprendono cucina, servizi e tre cabine per un massimo di cinque persone. E ancora: incorporando lo spazio prezioso normalmente destinato ai camminamenti esterni in un unico salone a tutto baglio, l’area living open space del WHY200 raggiunge l’impressionante superficie di 61 metri quadrati: più grande del 50% rispetto ai saloni della stessa categoria, è servito da una scala strutturale e centrale in carbonio che collega i tre ponti. Come optional si può avere un layout con una cucina a vista.

Cariche di soddisfazione e di entusiasmo le parole di Luca Bassani. «Per noi – dice il capo designer di Wally - è prioritario che l’armatore viva un’esperienza unica e intensa a bordo del suo yacht, per questo da tempo pensavamo di realizzare una struttura in vetro che, avvolgendo interamente il ponte principale, regalasse un’emozione totalmente nuova. Oggi la tecnologia ci ha finalmente permesso di farlo e liberando volume extra all’interno, abbiamo creato qualcosa di assolutamente inedito: una strepitosa suite padronale di 37 metri quadri a prua del ponte principale, che supera ogni precedente capolavoro stilistico. Grazie alle ampie finestrature l’armatore godrà, dal suo letto, di una vista ininterrotta a 200 gradi, come se fosse a diretto contatto con il mare. È una sensazione meravigliosa e siamo particolarmente orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato».

Le aree esterne sono esposte naturalmente al sole (o vento e pioggia in caso di cattivo tempo). Il progetto ha previsto dunque di rispondere alle esigenze di quegli armatori che sempre più amano vivere all’aperto senza essere esposti agli elementi. In questa ottica è stato adottato un sistema incentrato su un top senza montanti che si prolunga verso poppa a protezione del main deck, mentre i pannelli di vetro laterali riparano la zona pranzo e relax, garantendo comunque un panorama mozzafiato su tre lati e creando un unico ambiente che si estende senza soluzione di continuità fino al salone principale.

Il top allungato si traduce in una zona poppiera sensibilmente allargata sul ponte superiore, accrescendo lo spazio a disposizione degli ospiti, che potranno scegliere se rilassarsi sui lettini o pranzare al riparo. Una grande porta scorrevole conduce all’interno vetrato che comprende timoneria e sky lounge, con una sovrastruttura in carbonio che riecheggia, nell’estetica pulita e angolare, i leggendari Wallypower. L’accesso alla zona di prua avviene dalla timoneria, attraverso due porte laterali.

Il piacere della vita in barca comprende le attività a diretto contatto con l’acqua e il WHY200, anche sotto questo aspetto, è insuperabile: le murate abbattibili, per iniziare, espandono l’area del beach club al livello di quelle tipiche dei superyacht, con una superficie di 32 metri quadri e accesso al mare su tre lati, in una configurazione assolutamente inedita. Inoltre, ben due garage nascosti, in grado di ospitare un tender di 4 metri e numerosi water toy, offrono una capacità di stivaggio senza precedenti per yacht di questa categoria.

«Ci siamo sempre impegnati per superare i limiti del possibile nella nautica da diporto, con l’obiettivo di indicare la strada per i successivi 20 anni. La nascita di WHY200 è stato un processo molto entusiasmante. Da un’indagine condotta tra gli armatori di yacht di queste dimensioni e tipologia, è emerso che spazio e tempo hanno un ruolo decisivo nella scelta di un’imbarcazione; così, abbiamo deciso di potenziarli al massimo con il WHY200», dice il direttore di Wally Stefano De Vivo.

Ma oltre che per l’ottimizzazione delle aree living, il nuovo WHY200 si distingue anche per le prestazioni: se, da un lato, i ritmi frenetici della vita odierna non consentono lunghe navigazioni e le velocità dei classici yacht dislocanti rendono difficile pianificare una crociera, dall’altro sono sempre di più gli armatori di scafi plananti che - attenti ai temi ambientali e all’aspetto economico - cominciano a stancarsi di correre a 30 nodi sull’acqua. Senza contare che le imbarcazioni iper-veloci devono normalmente ridurre lo spazio abitabile per contenere il dislocamento.

In questa ottica è stato deciso di fare del nuovo Wally un’imbarcazione capace di navigare sia in assetto dislocante sia in semidislocante, e ciò lo colloca alla perfezione tra gli yacht voluminosi ma più lenti e quelli plananti, veloci ma inevitabilmente contenuti negli spazi. Grazie all’architettura navale di ultima generazione e al sistema propulsivo, WHY200 può navigare dunque alla velocità di 20 nodi in modalità “hyper displacement” quando il tempo a disposizione è poco e le aree da esplorare sono tante, o quando si tratta di affrontare brevi spostamenti. Quando invece la velocità diventa trascurabile rispetto all’efficienza, per esempio durante i trasferimenti o le crociere a lungo raggio, la barca cambierà assetto adottando una modalità più contenuta in termini di velocità e consumi.

Presentando la nuova barca, gli uomini di Ferretti Group hanno tenuto a ricordare che prima del varo sono stati effettuati numerosi test nella vasca navale della Solent University a Southampton, e che la carena è stata ottimizzata da Wally e Ferretti Group Engineering con lo studio di architettura navale Laurent Giles. Da notare che alla base del concept c’è anche il sistema propulsivo Volvo pod, decisivo per ottenere una sala macchine che massimizzi l’area living sul ponte inferiore e che assicuri, allo stesso tempo, manovrabilità e agilità al timone. Ovviamente è stata dedicata attenzione anche al comportamento con barca ancorata in rada, e il cantiere assicura che il problema del rollio non si pone grazie alla stabilità della carena e al supporto dato dagli stabilizzatori a pinna e giroscopici.

La motorizzazione è affidata a 4 Volvo Penta D13 IPS1200 con potenza complessiva di 900 hp, o in alternativa ai D13 IPS1350 con potenza di 1000 hp.

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Sabato 4 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-09-2021 18:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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