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Guardando la graduatoria finale potrebbe sembrare una disfatta. Sicuramente non è così. Le Audi non occupano le primissime posizioni anche per sfortuna ma, soprattutto nella seconda parte, hanno dato dimostrazione di avere un potenziale enorme che darà spettacolo una volta tirato a lucido. Il dream team lo sa e lascia l’Arabia con un pieno di certezze. L’intuizione funziona alla grande. La mobilità elettrica garantisce grandi vantaggi anche nelle corse e, soprattutto, la parte motori-batterie ha fatto vedere di funzionare perfettamente, anche in condizioni estreme. Sainz, Peterhansel ed Ekstrom hanno guidato bene, ci mancherebbe. E si sono messi a disposizione del progetto nella sua fase embrionale, senza lasciarsi abbattere dagli imprevisti. Di contro, hanno potuto apprezzare il nuovo modo di guidare, più entusiasmante e redditizio, che lascia molto ben sperare.
La vulnerabilità delle sospensioni non attesa è già stata risolta. Ora c’è un anno di tempo per fare il lavoro grosso e sviluppare la RS Q e-tron sfruttando i milioni di dati che sono stati raccolti in Arabia. Audi, oltre l’obiettivo Dakar, non ha ancora svelato i suoi programmi. È chiaro, però, che, dopo una corposa evoluzione in fabbrica, sarà necessario partecipare a qualche corsa del Campionato Cross Country per verificare che tutto vada bene in gara, quando l’atmosfera è al limite. Il target numero uno è la riduzione del peso e gli ingegneri hanno ben chiaro dove fare le prime mosse. I chili da togliere sono quasi 200 e risparmiarli potrebbe essere un vantaggio enorme. Le prime proiezioni parlano che l’attuale configurazione possa essere penalizzata di oltre un secondo al chilometro rispetto a quella ideale e su una gara di oltre 8 mila chilometri, 4 mila dei quasi di speciale, è proprio tanta roba.
In più, una maggior leggerezza diventa fondamentale, sia per l’affidabilità della meccanica, sia per l’agilità di guida, su tutti i tipi di fondo, dalle dune alle pietraie. Su un aspetto, invece, i tecnici hanno visto che la RS Q è addirittura esuberante. La parte di ricarica che utilizza un 4 cilindri ex DTM per spingere il terzo elettrico della Formula E nella funzione generatore. L’energia, recuperata e prodotta, è tanta e affinando questo aspetto si potrebbe recuperare peso sia nella componentistica che nel carburante. Vedremo. Il dream team già sogna il primo gennaio 2023.