Audi, Qatar Investment Authority si allea con i Quattro Anelli per l'avventura in F1 dal 2026
Audi, tecnologia al top. I Quattro Anelli lanciano due piattaforme, la PPE elettrica e la PPC che è il massimo della termica
Audi, tecnologia al top. I Quattro Anelli lanciano due piattaforme, la PPE elettrica e la PPC che è il massimo della termica
RIAD – Audi deve rinviare al 2024 l'appuntamento con la prima vittoria alla Dakar. Penalizzata dalle piogge torrenziali, l'edizione di quest'anno, la 45° e la quarta che si corre in Arabia Saudita, è stata anche rivoluzionata nel tracciato anche se i probelmi per la casa dei Quattro Anelli hanno altre origini. Le giornate di venerdì e sabato sono state devastanti per l'ambiziosa scuderia tedesca. quando era secondo della generale assoluta, Stéphane Peterhansel è stato costretto al ritiro non tanto per l'incidente con la Rs Q e-tron E2 quanto per i dolori alla schiena avvertiti dal suo navigatore Edouard Boulanger. Il sinistro di Carlos Sainz allo stesso chilometro 212 e il tempo perso per la riparazione della vettura sono invece costati allo spagnolo la quarta piazza.
Le “disavventure” dei compagni di squadra e il contemporaneo grave ritardo del saudita Yazeed Al Rajhi (terzo in classifica) con il Toyota Hilux della Overdrive, avevano rilanciato le quotazioni dello svedese Mattias Ekström con la terza Audi elettrica ad autonomia estesa. Sabato partiva come quinto e almeno fino al chilometro 196 era anche al comando della lunghissima settima frazione, fino a quando non si è rotta la sospensione. Sainz (che ha chiuso 131esimo) si è fermato per “soccorrerlo”, ma la Dakar è ormai definitivamente compromessa: lo scandinavo, centoventinovesimo all'arrivo, ha rimediato altre 3 ore da Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo), che con l'Hilux ufficiale si è potuto accontentare del 14° posto e continuare a controllare la prova.
La tappa è andata a Al Rajhi, che in 3.36:23'' ha preceduto due piloti al volante dell'Hunter della ProDrive: il lituano della Teltonika Vaidotas Zala è arrivato secondo a quasi 9 minuti, mentre il francese vincitore del Rally del Marocco Guerlain Chicherit (Gck Motorsport) ha completato il podio a 10:15''. Con il terzo dei quattro Hunter in competizione, quello della Bahrain Raid Extreme, Sèbastien Loeb ha chiuso nono. Nella generale assoluta, alle spalle di Al-Attiyah si sono confermati il compagno di scuderia Henk Lategan, che viaggia a poco più di un'ora e un minuto, e il debuttante brasiliano Lucas Moraes (Overdrive), a solo 10 minuti e 20 secondi dal sudafricano. Loeb, che dopo la seconda tappa era stato risucchiato in 31esima posizione, ha guadagnato un altro posto e adesso è quinto a 1.54:17'' dal principe del Qatar e a meno di 18 minuti dal quarto, che è Giniel De Villiers (Toyota Gazoo).
Fra i truck Ales Loprais (Praga V4s) è tornato al comando della corsa grazie al secondo posto dietro al vincitore della frazione, Janus Van Kasteren (Iveco). Il ceco ha rifilato quasi 2 minuti e 40 secondi a Martin Van Der Brink (Iveco), scavalcato nella generale: l'olandese deve recuperare due minuti. Van Kasterene ha consolidato la terza posizione e ridotto a 22:11'' il ritardo da Loprais. Gli italiani della Mm Techonology (Iveco) Claudio Bellina, Bruno Gotti e Giulio Minelli sono undicesimi. La tappa della Dakar Classic è stata vinta dagli "azzurri" Paolo Bedeschi e Daniele Bottallo, che pur avendo rosicchiato qualche punto agli equipaggi che li precedono, restano quinti nella graduatoria sempre guidata dagli spagnoli Juan Morera e Lidia Ruba.