L'Azimut S7 davanti al palazzo della Triennale a Milano

Azimut, svelati alla Design Week i piani 2019: arte e design per gli yacht del futuro

di Sergio Troise
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MILANO - Progetti innovativi e ricerca di soluzioni inedite per lo stile e gli arredi delle barche di lusso. Sono tra i temi al centro dell’attenzione in casa Azimut, marchio del made in Italy nautico celebre nel mondo per il successo ottenuto dalle imbarcazioni delle collezioni Flybridge, S, Magellano, Atlantis e Grande. Ed è proprio in questa ottica che il cantiere controllato dalla famiglia Vitelli ha partecipato alla Design Week di Milano, esponendo, davanti al Palazzo della Triennale, l’Azimut S7, yacht di 21 metri in grado di esprimere al meglio i passi avanti compiuti in materia di design, e non solo.

L’occasione è stata propizia anche per presentare importanti progetti mirati al 2019, frutto di nuove collaborazioni con i designers Alberto Mancini e Vincenzo De Cotiis, il primo esperto in progetti navali, il secondo specializzato in appartamenti di lusso. «Lavoreremo con loro nel solco della ricerca di un nuovo e più contemporaneo linguaggio stilistico a bordo» hanno spiegato i vertici del cantiere, anticipando che a Mancini sono stati affidati gli esterni dell’Azimut S10, nuova ammiraglia della Collezione S, mentre lo studio De Cotiis Architects si occuperà degli interni del Magellano 25 metri (collezione Azimut Grande).

Sulle barche attese nel 2019 non sono stati forniti ulteriori dettagli. Ma vale la pena ricordare che la partecipazione alla Design Week di Milano di Azimut Yachts ha offerto ai numerosi visitatori e agli stessi addetti ai lavori l’opportunità di cogliere i legami tra nautica, arte e design, in un contesto innovativo frutto di proficue collaborazioni con designer e architetti provenienti anche da esperienze non nautiche e tuttavia vicine per codici e stilemi al mondo di Azimut.

Quella che all’apparenza poteva sembrare una pura iniziativa di marketing, s’è rivelata dunque un’autentica operazione culturale, volta a illustrare le possibilità di collaborazione tra realtà diverse. Un’operazione fermamente voluta da Giovanna Vitelli, vice presidente e responsabile dello sviluppo prodotto del gruppo Azimut-Benetti. «Siamo stati i primi a contaminare la nautica tradizionale con elementi inattesi, i primi a voler fare qualcosa di dirompente. E per questo ci siamo messi alla ricerca, fuori dal settore, di architetti di punta che introducessero sui nostri yacht un nuovo linguaggio, con codici stilistici completamente differenti, espresso da progetti evoluti e contemporanei» ha detto la manager in occasione dell’evento milanese. E ha aggiunto: «Abbiamo creato nuovi paradigmi che sposano l’oggetto barca con le più recenti evoluzioni stilistiche e di life style, assecondando un modo di vivere più attuale e contemporaneo di vivere gli spazi a bordo».

Giovanna Vitelli ha poi sottolineato come tutto questo sia avvenuto «senza perdere di vista l’obiettivo imprescindibile che la barca continui a rimanere una barca, non un appartamento o un hotel, con il suo perfetto equilibrio in relazione con l’ambiente circostante, senza snaturarne lo stile di vita che le appartiene. Per questo – ha sottolineato - Azimut Yachts ha scelto di operare in un rapporto di continuo scambio tra il cantiere e i suoi designer, perché il know how dell’oggetto marino si fondi con lo stile più adeguato e innovativo adatto a declinarlo. Il dialogo a volte non è semplice, eppure noi continuiamo a farlo perché crediamo in questo rapporto proficuo: un mutuo scambio tra il cantiere che conosce l’essenza marinara dell’oggetto, i bisogni dell’armatore e lo stile portato dall’architetto. Solo così la forma, con le sue funzioni stilistiche, contempera la funzione».

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Martedì 24 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 19:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA